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Ucraina, G7 conferma sostegno a Kiev: "Russia via da Zaporizhzhia"

18 febbraio 2023 | 13.23
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I ministri degli Esteri riuniti a Monaco nel documento finale. Khamala Harris: "Da Mosca crimini contro umanità"

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

A un anno dall'inizio dell'invasione su vasta scala dell'Ucraina da parte della Russia, i membri del G7, rappresentati dai ministri degli Esteri riuniti a Monaco, hanno ribadito in una dichiarazione il loro impegno "ad una continua solidarietà nei confronti dell'Ucraina per tutto il tempo necessario" e hanno condannato l'aggressione russa chiedendo a Mosca il ritiro delle forze dal paese invaso. I ministri hanno accolto la partecipazione del ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba all'incontro e "l'impegno dell'Ucraina per una pace giusta e duratura" dimostrato dal presidente Zelensky con le osservazioni al vertice del G20 nel novembre 2022.

I ministri "hanno condannato con la massima fermezza la brutale e non provocata guerra di aggressione del governo russo contro l'Ucraina. Hanno esortato la Russia a ritirare immediatamente e senza condizioni tutte le forze e l'equipaggiamento dall'Ucraina e rispettarne l'indipendenza, la sovranità e l'integrità territoriale all'interno delle sue frontiere internazionalmente riconosciute". I membri delle Nazioni Unite devono astenersi dalla minaccia o uso della forza contro l'integrità territoriale o l'indipendenza politica di qualsiasi stato in accordo con la Carta delle Nazioni Unite, hanno affermato, impegnandosi, soprattutto, a difendere un principio fondamentale contro l'aggressione della Russia, a beneficio non solo dell'Ucraina, ma dell'intera comunità internazionale.

La "retorica nucleare irresponsabile di Mosca è inaccettabile", hanno sottolineato ancora i ministri degli Esteri del G7, riuniti sotto la presidenza del capo della diplomazia nipponica Hayashi Yoshimasa. Ricordando che "nessuna arma atomica è stata usata per 77 anni", i ministri hanno sottolineato che qualunque ricorso ad armi chimiche, biologiche, o nucleari o a materiali ad esse legati avrà conseguenze molto dure". I ministri hanno quindi "condannato - un punto, questo, si apprende, sul quale ha insistito in modo particolare il capo della diplomazia italiana Antonio Tajani - la protratta occupazione e militarizzazione dell'impianto nucleare di Zaporizhzhia, chiedendo l'immediato ritiro delle forze e del personale russi". I ministri hanno infine sottolineato il loro pieno appoggio agli sforzi dell'Aiea, Agenzia internazionale per l'energia atomica per gestire la sicurezza nucleare.

Nessuna impunità sui crimini di guerra. A sottolinearlo sono stati i ministri degli Esteri dei paesi del G7, riuniti a Monaco, criticando "i continui attacchi della Russia contro i civili e le infrastrutture ucraini". "Non ci deve essere impunità per i crimini di guerra e altre atrocità, compresi gli attacchi alle popolazioni civili e alle infrastrutture, nonché le operazioni di filtrazione e le deportazioni forzate di civili ucraini in Russia", si legge nella dichiarazione finale dell'incontro celebrato, sotto la presidenza del ministro degli Esteri del Giappone Hayashi Yoshimasa. I ministri hanno ribadito il loro impegno a chiamare tutti i responsabili a rispondere delle azioni commesse, "compresi il presidente Putin e la leadership russa, in linea con il diritto internazionale".

I membri del G7 ribadiscono inoltre "la loro determinazione a continuare a sostenere l'Ucraina nell'esercizio del suo diritto di difendersi dall'invasione della Russia, anche fornendo assistenza militare e di difesa". Ed "evidenziano gli sforzi concertati dei partner del G7+ nel fornire assistenza energetica destinata a mitigare gli effetti dei brutali attacchi della Russia ai civili e alle infrastrutture critiche" del paese.

E "restano impegnati a mantenere e intensificare le sanzioni contro la Russia allo scopo di limitare il suo sforzo bellico, e contro quegli stati che forniscono sostegno materiale alla guerra illegale della Russia contro l'Ucraina". Infine si aspettano che "paesi terzi non eludano e indeboliscano queste misure, e invitano terze parti a mettere fine all'assistenza all'esercito russo e alle sue forze affiliate", o dovranno pagare un prezzo alto.

Nato

Una volta che la guerra in Ucraina terminerà, la Nato deve assicurarsi che "non si ripeta" una invasione come quella lanciata da Mosca il 24 febbraio del 2022, ma anche nel 2014 contro Crimea e Donbass, e nel 2008 contro la Georgia; lo ha affermato il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. "Non possiamo lasciare che la Russia continui a farla franca. Dobbiamo interrompere il ciclo di aggressioni della Russia contro Paesi europei", ha aggiunto.

Usa

"Oggi, un anno dopo aver avvertito da questo palco dell'imminente invasione russa dell'Ucraina possiamo dire che Kiev resiste ancora, la Russia è indebolita l'Alleanza transatlantica è più forte di prima", ha affermato la vice presidente americana Kamala Harris nel suo intervento alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. "Gli Stati Uniti continueranno a sostenere l'Ucraina e lo faranno per tutto il tempo che sarà necessario", ha aggiunto affermando che "gli Stati Uniti hanno determinato in modo formale che la Russia abbia commesso crimini contro l'umanità. A coloro che hanno perpetrato questi crimini e ai loro superiori che sono stati complici in questi crimini, dico che saranno chiamati a risponderne".

Gb

"E' ora il momento per raddoppiare il supporto militare all'Ucraina", ha affermato il premier britannico Rishi Sunak nel suo intervento alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, anticipando la necessità anche di una "nuova architettura di sicurezza" per impedire altre aggressioni della Russia in futuro.

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