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Azovstal, attacco Russia. Ucraina: proposto scambio per liberare acciaieria

11 maggio 2022 | 13.35
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Kiev: "Ripreso controllo 1.200 km di confini". Kherson chiederà annessione a Russia

(Foto Afp)
(Foto Afp)

La Russia sferra un nuovo attacco contro l'acciaieria Azovstal a Mariupol, dove sono asserragliati i militari del battaglione Azov. "Azovstal viene attaccata, non solo dal cielo e con l'artiglieria, ma anche con i tank", ha scritto su Telegram il consigliere comunale Petro Andriushchenko. "Se c'è un inferno sulla terra è quello - ha proseguito riferendosi all'acciaieria- Tutti siamo in debito con i difensori di Mariupol".

I combattenti ucraini non lottano solo per il loro Paese ma per "l'intera civiltà occidentale", ha detto il parlamentare ucraino Andrii Osadchuk, che, a Sky News, ha definito i combattenti "icone di coraggio", assicurando che Kiev sta facendo tutto il possibile "per salvare i nostri eroi". Il deputato ha poi riferito che all'interno dell'impianto "non ci sono civili", mentre sono rimasti lì solo "i militari".

In questo quadro, i vertici militari ucraini hanno dato poche speranze di una possibile offensiva per liberare gli ultimi difensori di Mariupol. "Ad oggi, una simile operazione richiederebbe un considerevole numero di truppe perché i soldati ucraini si trovano ad una distanza di 150-200 km", ha spiegato il numero due dello stato maggiore, generale Oleksiy Hromov, sottolineando che si tratterebbe di un'operazione molto costosa in termini di vite umane perché i russi hanno eretto potenti difese.

Secondo la vice premier ucraina Iryna Vereshchuk, nell'acciaieria sono rimasti un migliaio di soldati, la metà dei quali feriti. "La situazione ad Azovstal è molto difficile. Sbloccare la situazione militarmente è impossibile", ribadisce sottolineando che i militari ucraini nell'acciaieria di Mariupol "non vogliono arrendersi e questo merita rispetto". I russi, sottolinea, "non vogliono accettare la procedura di uscita" dei militari "e non ne siamo sorpresi. Il governo cerca ogni modo possibile per poter trovare la soluzione. Ad ora abbiamo proposto lo scambio: noi portiamo via tutti i feriti e liberiamo i prigionieri russi stando alle ordinarie regole di scambio. Sono in corso i negoziati", aggiunge.

Intanto, "il servizio della guardia di frontiera ucraino ha ripreso il controllo di 1.200 chilometri di confine nelle regioni di Kiev, Sumy e Chernihiv. Per due terzi si tratta di confine russo", ha affermato il direttore del Dipartimento per la protezione delle frontiere di Stato, Leonid Baran in una conferenza stampa, come riporta su Telegram il Ministero degli Interni, sottolineando tuttavia che "il pericolo resta, quindi le classiche misure di protezione delle frontiere non bastano. Attualmente sono in corso misure per ispezionare in dettaglio l'area e per creare posti di controllo aggiuntivi".

Nelle ultime ore la nuova leadership insediatesi nella regione ucraina di Kherson prevede di fare una richiesta formale a Mosca per entrare a far parte della Federazione Russa. "Le autorità della regione di Kherson faranno appello al presidente russo Vladimir Putin per includere la regione in Russia", si legge in una dichiarazione su un nuovo canale Telegram che sembra essere collegato all'amministrazione filo-russa. L'appello è attribuito a Kirill Stremousov, il nuovo vice capo dell'amministrazione militare-civile di Kherson.

L'esercito ucraino libererà Kherson, ha scritto su Twitter Mykhailo Podoliak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, commentando la notizia diffusa dai media russi. L'unico ricorso che i Gauleiter della regione di Kherson possono preparare - ha scritto - è una richiesta di grazia dopo la sentenza del tribunale. Gli occupanti potrebbero chiedere di unirsi almeno a Marte o a Giove. L'esercito ucraino libererà Kherson, indipendentemente dai giochi di parole inventati dagli occupanti".

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