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Usa, la repubblicana anti-Trump Cheney verso sconfitta a primarie

16 agosto 2022 | 13.43
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La fedelissima dell'ex presidente che sfida la figlia dell'ex vice presidente in Wyoming ha 30 punti di vantaggio, ma per la presidente della commissione d'inchiesta sull'assalto al Congresso si potrebbe profilare una candidatura alla Casa Bianca

(afp)
(afp)

"Non importa quanto dobbiamo combattere, vinceremo questa battaglia, è il nostro grande compito e spero che voi vi uniate a me in questa battaglia". E' questo l'ultimo appello agli elettori rivolto da Liz Cheney, la figlia dell'ex vice presidente che è stata uno degli astri nascenti del partito repubblicano fino a quando non si è messa alla guida della piccola fronda, 10 deputati, che hanno votato per il secondo impeachment di Donald Trump.

Una posizione che le è già costato l'incarico di numero 3 del partito ed oggi molto probabilmente le farà perdere le primarie repubblicane, nel seggio del Wyoming che era stato del padre. I sondaggi danno infatti 30 punti in vantaggio Harriet Hagenam, la fedelissima di Trump, convinta sostenitrice della tesi del complotto elettorale contro l'ex presidente, scesa in campo per rubarle il seggio.

Eletta al terzo mandato, ed arrivata in poco tempo ai vertici del partito, Cheney, che ha 56 anni, fino a due anni fa non avrebbe mai immaginato di poter perdere il seggio in quello che viene considerato il feudo politico di famiglia. Ma l'impensabile ora appare come una realtà dopo che la sua netta condanna di Trump per l'assalto al Congresso l'ha portata a presiedere la commissione di inchiesta della Camera in cui oltre a lei siede solo un altro repubblicano, Adam Kinzinger, che lo scorso ottobre ha deciso di non ricandidarsi per niente al suo seggio in Illinois.

La repubblicana però si sta mostrando indomita di fronte alla sconfitta annunciata, soprattutto perché l'essere diventata il volto del movimento, esiguo ma in un certo modo influente, anti-Trump conservatore le ha conquistato nuove alleanze, con molti che non escludono la possibilità di una sua candidatura di rottura alle primarie presidenziali del 2024. "Prenderò la decisione sul 2024 strada facendo", ha risposto nelle scorse settimane ad una domanda diretta della Cnn.

La figlia del vice presidente di George W. Bush - che molti in quegli otto anni di mandato considerarono il vero timoniere dell'amministrazione repubblicana - comunque non nasconde di considerare una sua missione bloccare una nuova candidatura di Trump alla Casa Bianca. "Si tratta del pericolo che costituisce per il Paese e non può più essere neanche vicino al potere", ha detto durante un comizio a giugno parlando di Trump.

Alcuni dei finanziatori repubblicani che si oppongono a Trump - tra i quali spicca il creatore di LinkedIn, Reid Hoffman - stanno già valutando effettivamente la possibilità di sostenere una candidatura di Cheney.

E la repubblicana, dopo quella che si preannuncia oggi come la sconfitta annunciata, dopo la conclusione dei lavori della commissione d'inchiesta - che potrebbe raccomandare al dipartimento di Giustizia l'incriminazione di Trump - si concentrerà sui suoi prossimi passi, con la possibilità di creare un'organizzazione più formale, magari un think tank, in chiave anti Trump e anti Maga, il movimento estremista Make american great againg che sta prendendo il controllo del partito repubblicano.

Pur sapendo che sarà difficile alle prossime primarie fermare Trump, o un altro candidato che si ispira ai suoi principi, Cheney e gli altri conservatori tradizionali sanno che sarà importante avere una voce che denunci con forza la loro politica. "Abbiamo bisogno di questo, di qualcuno che si disposto anche a prendersi i fischi, ma che sia ingrado di stare sul palco e dire la verità", ha detto Kinzinger in una recente intervista.

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