'Ragionare su come ridurre al minimo gli esuberi e non spegnere altoforno', dice il sottosegretario a Labitalia.
"Ai tavoli ci siede non per non fare accordi, ma per affermare la propria capacità di fare intese: ognuno deve mettere in discussione qualcosa e cosi' l'accordo si trova. Il governo dal canto suo continuerà su questa strada anche per l'Ast di Terni. Una strada quella della discussione e del confronto che ha portato a soluzioni positive come nel caso di Electrolux".
Così il sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova, interpellata da Labitalia, parla dell'atteso incontro che si terrà domani al Ministero dello Sviluppo economico sul futuro dell'acciaieria Ast di Terni.
"Stiamo parlando di un'azienda -dice ancora il sottosegretario- che, per produzione e dimensione, ha un valore strategico per tutta la regione Umbria, rappresentando da sola il 20% del Pil regionale, e per tutto il Paese e l'economia nazionale. E dove lavorano 2.900 dipendenti". "Per questo -aggiunge il sottosegretario- domani ci auguriamo di entrare nel merito del confronto sul piano industriale presentato dall'azienda, e ci aspettiamo da parte dell'azienda una disponibilità a mettere in discussione il piano stesso".
"Dobbiamo ragionare -invita Bellanova- per ridurre al minimo gli esuberi e perchè non sia spento uno dei due altoforni".
"Certamente l'esigenza di incrementare la produttività come quella di generare valore espressa dall'azienda è da sostenere, ma l'azienda non si deve abituare all'idea che questo si ottiene chiudendo un altoforno e con 550 esuberi. Piuttosto bisogna sostenere con investimenti le produzioni di maggiori qualità del sito ternano", conclude Bellanova.