"Una semplificazione che complica", secondo la Fondazione studi.
"Una semplificazione che dovrebbe facilitare i rapporti tra fisco e contribuente, ma che invece si presenta come un boomerang ricco di complicazioni". Così la Fondazione studi dei consulenti del lavoro, definisce la comunicazione unica 2015, in un approfondimento.
"Una semplificazione che complica: senza dubbio è questo -sostiene il presidente della Fondazione Studi, Rosario De Luca- l’emblematico effetto del modello di certificazione unica 2015 pubblicato dall’Agenzia delle Entrate il 15 gennaio scorso".
"Una complicazione giustificata secondo le fonti ufficiali -avverte- dalla semplificazione che dovrebbe derivare dal 730 precompilato, ma che invece assume connotati assolutamente contraddittori. Addirittura un ossimoro, se si pensa alle 115 pagine di istruzioni e ai 297 campi da compilare. Con l'aggravante che viene introdotto un pesante regime sanzionatorio mentre tutto sembra ancora in divenire e non certo per responsabilità dei contribuenti e, men che meno, dei professionisti".
"In una fase in cui -rimarca Rosario De Luca- la crisi continua a battere pesantemente sulla nostra economia, invece di adottare provvedimenti idonei ad alleggerire il carico fiscale (sono inascoltati gli appelli dei consulenti del lavoro mirati a sospendere gli studi di settore per tre anni), ne vengono previsti altri che sanzionano il ritardo di modelli statistici".
"Anche perché ad oggi -fa notare- non si hanno notizie degli aggiornamenti che le software house devono rilasciare per poter operare. Insomma, l'ennesimo esempio di come non si dovrebbe operare per rendere più semplici e accessibili i rapporti tra contribuenti e fisco. L'ennesimo esempio di come quella compliance tanto declamata quanto trascurata è ancora lontana dall'essere raggiunta".