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Istat: il sociologo, cambiamenti paniere riflettono tendenze acquisti

03 febbraio 2016 | 14.58
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Istat: il sociologo, cambiamenti paniere riflettono tendenze acquisti

"Tutti i cambiamenti del paniere Istat riflettono i cambiamenti delle abitudini di consumo degli italiani. O meglio riflettono le tendenze che in quel momento si pensano essere 'vincenti' anche se poi possono non rivelarsi tali". Lo dice a Labitalia Italo Piccoli, sociologo dei consumi e docente all'Università Cattolica di Milano, che spiega: "Recentemente si è imposto all'attenzione il fenomeno delle e-cig, delle sigarette elettroniche, che hanno avuto un boom subito 'registrato' dall'Istat che le ha inserite nel paniere. Ma quel prodotto che sembrava che dovesse soppiantare tutti i prodotti di tabacco si è presto 'sgonfiato' e così adesso non è più molto significativo".

Insomma, dice, "le decisioni prese dagli statistici spesso sono prese sulla base di tendenze di quel momento, di mode". E del resto, annota Piccoli, "i prodotti del paniere, anzi dei panieri (perché l'Istat in realtà ne adotta due, uno generale e uno cosiddetto del 'carrello della spesa'), sono migliaia". "Dunque, il singolo prodotto in più o meno non produce molta differenza", aggiunge.

"I prodotti base sono sempre gli stessi e la tendenza più importante viene comunque indicata dall'andamento dell'inflazione calcolata sul carrello della spesa", dice Piccoli.

Parlando di rilevazione di inflazione, però, si ripropone sempre il tema di "come queste rilevazioni vengono effettuate", avverte, vista la moltitudine di varietà di prezzo e marca di un prodotto specifico.

"L'Istat monitora sempre gli stessi punti vendita ed effettua raffronti periodici di prezzi nello stesso punto, calcolando così non una variazione assoluta, ma un delta, una variazione percentuale del prezzo dello stesso prodotto", spiega il sociologo.

E sul calcolo dell'inflazione ha molto peso anche la stagionalità: "A seconda del periodo dell'anno -ricorda Piccoli- possono essere in saldo i vestiti e le calzature o se prendiamo le verdure, ad esempio le zucchine a luglio o a gennaio, chiaramente possono esserci differenze di prezzo anche molto consistenti".

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