cerca CERCA
Martedì 30 Aprile 2024
Aggiornato: 04:04
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Infortuni: Lucibello, Inail diventi garante imparzialità dati

12 aprile 2017 | 13.34
LETTURA: 5 minuti

Giuseppe Lucibello
Giuseppe Lucibello

Inail si candida a diventare garante della attendibilità e imparzialità dei dati sugli infortuni. A dirlo, in un'intervista a Labitalia, Giuseppe Lucibello, direttore generale Inail. "Proprio per evitare – chiarisce – la diffusione di dati, informazioni e analisi disomogenee e non corrette, ci candidiamo non come authority, ma come garanti dell'imparzialità del dato per tutti i lavoratori. Non solo per quelli assicurati con l’Ente, che pur rappresentano la maggior parte. Abbiamo troppi attori in campo in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e a diversi livelli istituzionali registriamo spesso fenomeni di sovrapposizione, duplicazioni di interventi, dispersioni di risorse, con organismi di coordinamento pletorici e scarsamente efficaci”.

"Gli ultimi dati Inail diffusi in modalità open, relativi al bimestre gennaio/febbraio 2017, hanno destato allarme perché registrano un incremento delle denunce di infortunio mortale rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente - continua Lucibello. Sono però dati ancora di carattere provvisorio e sull’aumento di 32 casi mortali pesano le tragedie in Abruzzo a Rigopiano e Campo Felice, cui sono imputabili 16 decessi. Si tratta, inoltre, di dati relativi a infortuni denunciati, rispetto ai quali l’Inail attiva le istruttorie interne per accertarne l’effettiva correlazione con l’attività lavorativa. Solo al termine di tali accertamenti possono essere riconosciuti quali infortuni sul lavoro”.

"Non bisogna, invece, dimenticare - avverte il direttore generale dell'Inail - i risultati positivi emersi nel periodo 2011-2015, che hanno registrato un calo significativo degli infortuni sul lavoro riconosciuti, del 25% a livello complessivo, e di quasi il 20% per i casi mortali. Come noto, i settori maggiormente coinvolti dal fenomeno degli infortuni sono costruzioni, agricoltura, trasporti e magazzinaggio, settori su cui impatta molto 'il rischio strada'. Le aree territoriali più interessate – ricorda - sono quelle a più alto tasso di industrializzazione: Lombardia, Emilia Romagna e Veneto".

Il direttore generale Inail evidenzia poi l'importante attività messa in campo dall’Istituto per la prevenzione.

"Per elevare i livelli di sicurezza e dunque prevenire gli infortuni – sottolinea – occorre una banca dati esauriente, completa, dettagliata, comprensibile, coniugando le logiche open data già adottate dall’Inail con il nuovo Sistema informativo nazionale per la prevenzione (Sinp). Bisogna inoltre implementare la già significativa attività di consulenza e assistenza alle imprese e ai lavoratori con azioni incisive di coinvolgimento dell’intero sistema sanitario e degli attori della prevenzione".

"Ci vuole ampia collaborazione – auspica - con tutti gli altri protagonisti di questa difficile sfida; va sviluppata ancora di più la ricerca, perché bisogna anche indagare i fattori genetici, non solo degli infortuni, ma anche delle malattie professionali. È quello che Inail sta facendo destinando risorse rilevanti, in una logica di ricerca a rete, orientata verso le cause delle malattie e degli infortuni più frequenti, ma anche verso i nuovi rischi di esposizione insiti in condizioni di vita più complesse, in realtà produttive decisamente mutate anche rispetto a pochi anni fa".

Parallelamente, Inail ha anche definito un modello di incentivi a fondo perduto per le imprese che investono in sicurezza, destinando circa 1,5 miliardi dal 2010 attraverso i cosiddetti bandi Isi. Ma abbiamo anche premiato le aziende che hanno fatto qualcosa in più rispetto ai meri obblighi di legge in materia di sicurezza sul lavoro, applicando uno sconto per prevenzione, che tra il 2009 e il 2015 ha fatto risparmiare alle imprese 1,8 miliardi di premi assicurativi.

"Inoltre, gli sconti tariffari che stiamo applicando per effetto della legge di stabilità del 2014 - prosegue – stanno rappresentando un vero e importante strumento di riduzione del cuneo fiscale, pari a 1,2 miliardi a regime, di cui 500 milioni sostenuti dall'Inail. Ciò ha portato quest'anno a una riduzione del 16,48% per le imprese che hanno registrato un andamento infortunistico favorevole. Tutto questo nelle more di un’organica revisione del sistema tariffario”.

"Credo - assicura Lucibello - che il mix di queste misure e un maggiore coordinamento siano la strada per vincere questa partita. Una partita durissima: c'è la vita dei lavoratori in gioco e l'obiettivo infortuni zero va sempre perseguito, anche se possa apparire irrealistico. Chiaramente bisogna essere consapevoli che non basta esprimere sdegno quando muore un operaio nelle circostanze più assurde, talvolta a causa della mancata adozione delle più elementari misure di sicurezza. Occorre la consapevolezza che bisogna mantenere una soglia di attenzione alta, sempre, non invocando nuove norme, ma assicurando una corretta applicazioni di quelle esistenti. Campagne informative continue, educazione alla sicurezza fin dalla scuola dell’obbligo, controlli coordinati, una combinazione di incentivi e sanzioni, premi per le aziende virtuose, diffusione delle buone pratiche.

Il direttore generale pone l'accento anche sulle malattie professionali. “A differenza degli infortuni stanno registrando un incremento, che però non ci ha colto di sorpresa. Perché con le nuove tabelle professionali abbiamo favorito l'emersione di alcune malattie che prima potevano essere riconosciute solo con una difficile attività probatoria a carico del lavoratore. Le malattie più ricorrenti sono quelle - fa notare - del sistema osteoarticolare e del tessuto connettivo. Ad esse e alle altre patologie connesse all’attività lavorativa sono state rivolte iniziative capillari di ricerca e prevenzione con il coinvolgimento degli attori del sistema prevenzionale e sanitario. Inail partecipa peraltro al processo di predisposizione del piano di prevenzione, coadiuvando il Ministero della Salute. La logica da perseguire con forza e decisione – sottolinea infine Lucibello - è quella di rete, del lavorare insieme, ponendo in contatto i diversi centri di conoscenza e di ricerca, condividendo informazioni e analisi, puntando a un processo decisionale rapido e condiviso”.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza