Individuare nuove strade per lo sviluppo del welfare integrato per i consulenti del lavoro. E’ il tema che è stato al centro della seconda giornata del nono congresso nazionale dei consulenti del lavoro a Napoli.
Alessandro Visparelli, presidente di Enpacl, l’ente nazionale di previdenza dei consulenti del lavoro, ha ricordato che “il nostro sistema previdenziale è virtuoso, funziona, è sostenibile sul lungo periodo. Abbiamo approvato ieri il più bel bilancio di sempre della categoria, e siamo riusciti a enucleare anche delle poche risorse che abbiamo indirizzato ad interventi del welfare a sostegno agli iscritti. Noi però vorremmo spendere ancora di più per i nostri colleghi sotto questo aspetto”.
E per trovare più risorse da indirizzare a queste azioni, secondo Visparelli si potrebbe “portare il contributo integrativo dal 4 al 5%. Si tratterebbe di 20 milioni di euro che si potrebbero utilizzare per attuare interventi di welfare a sostegno ad esempio delle colleghe che devono fronteggiare più necessità di conciliazione vita-lavoro rispetto ai colleghi uomini. Si deve aprire una discussione nella categoria su questo”. E in tema di welfare la consigliera nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, Antonella Ricci ha annunciato che a breve il consiglio nazionale discuterà “il progetto ‘Welfare salute lavoro’, e cioè una banca dati capace di ‘incrociare’ quei colleghi che sono disponibili alla sostituzione e colleghi che hanno necessità di essere sostituiti. In questo modo si possono creare opportunità di lavoro per chi non lo ha e far restare dentro la categoria il fatturato”.