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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

03 dicembre 2015 | 11.01
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Tim Berners-Lee, fisico del Cern nato nei sobborghi di Londra che nel 1989 inventò il web, parla con il Corriere della Sera dello spazio libero del web che sembra essere stato occupato negli anni. "Dice occupazione come se stessimo parlando di nazioni. Ma il web non è territorio. Se una compagnia lancia un enorme social network, non limita il movimento degli altri: occupare lo spazio, non toglie ossigeno alla rete. Io vedo il web popolato da tantissime realtà diverse. Nel mondo occidentale, ad esempio, le compagnie che offrono internet sono molto aperte, li definirei buoni provider di neutralità: consentono di fare quello che vuoi con il servizio. Il problema riguarda il fatto che troppe persone vivono saltellando tra social network", spiega.

Ci troviamo al centro dell' area più instabile del mondo privi di una strategia di sicurezza comune che associ potere e legittimità, e quindi esposti al sacrificio dei nostri stessi principi. Come sonnambuli, i governi europei non si sono ancora risvegliati da un sonno finito anni fa, quando ancora gli Stati Uniti pur tra molti errori avevano il compito di garantire l' ordine mondiale. I rapporti attuali con la Turchia in materia di immigrazione e di sicurezza, e quelli mutevoli con Mosca - oggi di nuovo tesi per l' invito nella Nato del Montenegro - dimostrano che gli europei hanno perso il loro potere "trasformativo", cioè di catalizzare il processo di riforma democratica dei Paesi vicini." Lo scrive Carlo Bastasin sul Sole 24 Ore.

"Riuscirà il Qe2 a risollevare il dato dell' inflazione? O gli effetti saranno quasi nulli, come è stato per il Qe1? È l'ultima cartuccia rimasta a Mario Draghi", scrive Renato Brunetta sul Sole 24 Ore. "A differenza delle altre principali banche centrali mondiali, la Bce ha come unico obiettivo la stabilità dei prezzi, vale a dire un livello di inflazione fisiologico, intorno al 2 per cento. Quando Mario Draghi ha assunto il suo incarico, a novembre 2011, l'inflazione nell' area euro era al 3 per cento. A novembre 2015 abbiamo registrato solo 0,1%. Ne deriva che non possiamo puntare sulla Banca centrale europea per togliere le castagne dal fuoco ai governi, né sullo straordinario "allineamento astrale" Quantitative easing-euro debole-basso prezzo del petrolio". "Servono la buona politica economica e soprattutto le buone riforme. E non basta la loro evocazione retorica, ripetuta come un mantra: servono i fatti, che nel governo Renzi mancano del tutto. Basti vedere, fuori dalla propaganda, i dati sul mercato del lavoro dopo un anno di Jobs act".

Sulla strada della condivisione dei dati online essenziali per la lotta al terrorismo ci sono molti ostacoli: "La complessità della materia, gli interessi economici in gioco, gli egoismi nazionali". Andrea Orlando, ministro della Giustizia, ne parla con Il Fatto Quotidiano. In Italia ha appena annunciato un piano per potenziare l'intercettazione del traffico di dati online: dalle chat telefoniche, come WhatsApp a quelle della Playstation (usate dai terroristi di Parigi). "Per quanto riguarda il ministero della Giustizia, si riassume essenzialmente nella ricognizione dell' adeguatezza degli strumenti di captazione". "Servono nuovi strumenti, ma l' impianto normativo resta quello", dice.

Gianfranco Viesti, economista scrive sul Mattino:"Lo scarto nelle condizioni di vita fra il Mezzogiorno e il resto del paese non riguarda solo la dimensione economica, ma anche molti elementi relativi ai servizi pubblici, e alla dimensione sociale e civile. Lo certifica, fra gli altri, il bel rapporto dell' Istat sul Benessere Equo e Sostenibile reso noto ieri. Ciò che più preoccupa è che diverse dimensioni di questo scarto non si vanno riducendo, come pure in altri periodi storici è avvenuto, ma sono invece crescenti. Questo preoccupa, appunto; ma non sorprende: alla luce tanto delle distanze storiche, quanto, soprattutto, delle politiche recenti. Il riferimento è in primo luogo alla quantità e alla qualità degli interventi che si vanno realizzando nei grandi servizi pubblici, che riguardano i fondamentali diritti di cittadinanza tutelati dalla Costituzione, e che dovrebbero essere uguali per tutti gli italiani indipendentemente da dove nascono e vivono".

"Prima di rassegnarci a pensare di essere stati tagliati fuori da tutto, prima di accettare la nostra stessa scomparsa (assimilabile, dice Zerocalcare, a quella degli gnomi, del dodo e degli esquimesi), chiediamo una proroga. Vorrei farmi spazzare via, in quanto trentenne, dall' anagrafe e non dalla rinuncia. È vero, poteva andarci meglio. Ma quand' è che non potrebbe andare meglio?"."Chi l' ha detto che tutta questa fatica non abbia un senso? Allenati a fatture pagate tardi e male, a buste paga ridicole (cioè disperate), siamo stati, siamo i funamboli di un presente incerto, quando non ostile. Ancora in tempo, però, per guadagnare sul campo l' autorevolezza che i padri hanno affogato nel ghigno, per dimostrare che si può perdere parecchio senza perdere la dignità, che la possibilità è sempre più interessante del potere, e che essere precari non significa essere arresi". Lo scrive su 'La Stampa Paolo di Paolo.

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