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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

31 ottobre 2016 | 10.22
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Stavolta il sistema di protezione civile era già attivo, perché stavamo gestendo il post sisma del 26 ottobre e prima ancora quello del 24 agosto. Gli interventi sul territorio sono stati immediati e così pure la risposta alle richieste di soccorso. Si vince con la prevenzione e con la pianificazione, col dialogo costante con i sindaci, senza di loro sarebbe impossibile gestire l'emergenza". Così, in un'intervista a 'Il Corriere della Sera', Fabrizio Curcio, capo della Protezione civile nazionale.

"Ci sono dispositivi di reazione del nostro sistema di soccorsi pronti per l' operatività in ogni parte del Paese e a maggior ragione per la Capitale. Roma ha risentito del sisma di ieri in maniera molto acuta. Ovviamente gli interventi si sono concentrati nella zona umbro-marchigiana e in quella reatina. E in confronto a quelle regioni non si può parlare di un'emergenza a Roma. Siamo un grande Paese con un sistema di soccorso pubblico, di protezione civile, di prevenzione antiterrorismo che può essere considerato un modello per gli altri. Su questo sistema stiamo investendo molte risorse, motivando al meglio tutti gli operatori anche con incentivi alla carriera, incrementi economici, e assumendo nuovo personale". Così, in un'intervista a 'Il Messaggero', ministro dell'Interno, Angelino Alfano.

"Ci dotiamo di informazioni-chiave per conoscere lo stato di vulnerabilità del patrimonio edilizio. Nelle aree colpite del Lazio e delle Marche sono al lavoro 40 squadre di ingegneri strutturisti che hanno eseguito a oggi più di 26 mila perizie tecniche da cui risulta che circa la metà dei fabbricati sono agibili, per cui molte persone potranno rientrare nelle case. L'azione a più lungo termine è l'intervento organico e mirato. Sta nell' adeguare in 20 anni, 12 milioni di immobili in zone a rischio, con opere di risanamento e messa in sicurezza statica, coinvolgendo 23 milioni di cittadini. Il costo stimato non è inferiore a 100 miliardi di euro. In Italia ogni quattro anni c' è un terremoto: sperando che il prossimo avvenga in una zona poco popolata, se saremo rapidi, intelligenti e anche un po' fortunati, dopo aver speso dai 13 ai 14 miliardi per interventi di riparazione, avremo molte più garanzie di salvaguardia. Almeno nella dorsale appenninica, quella più pericolosa". Così, in un'intervista a Affari & Finanza, Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri.

"Il welfare aziendale si sta diffondendo anche tra le piccole e medie imprese". A dirlo, si legge su Affari & Finanza, Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro. "Il piano di welfare aziendale -spiega- deve rispondere ai requisiti stabiliti dal Decreto ministeriale del 25 marzo 2016, che pone alcuni paletti quali l'obbligo di evitare discriminazioni fra i lavoratori, per cui i premi devono essere previsti per tutti i dipendenti, o per tutti quelli di una medesima categoria, così come è necessario escludere spazi di discrezionalità, per cui l'erogazione dei premi deve dipendere da parametri misurabili oggettivamente".

La redazione di un piano di welfare aziendale si sviluppa in varie fasi: "Si comincia con la quantificazione del budget, che dipende dalla capacità economica del datore di lavoro -precisa- per passare poi, con un confronto con i rappresentanti sindacali, all' individuazione dei servizi e/o premi da inserire nel paniere del welfare aziendale, così come dei parametri da utilizzare per lo scatto dei benefici per i lavoratori".

"Vorrei che fosse chiaro che in questa situazione noi medici siamo truffati come i datori di lavoro. Se il paziente lamenta una dismenorrea, un mal di schiena o una cefalea aggravata, tutti sintomi altamente invalidanti, non possiamo verificarli con un esame. I certificati telefonici non hanno senso di esistere. I certificati sono frutti di una visita. Se non si va in ambulatorio, il medico di medicina generale viene a casa". Così, in un'intervista a 'Il Mattino', Luigi Conte, direttore dell'unità di day-surgery dell' ospedale di Udine e segretario generale del Fnomceo, l'Ordine nazionale dei medici.

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