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Fiat: domani tavolo su Termini Imerese, 'spettro' licenziamenti e fine cig

09 ottobre 2014 | 15.55
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Incontro decisivo al Mise, sul tavolo proposta Grifa.

Fiat: domani tavolo su Termini Imerese, 'spettro' licenziamenti e fine cig

Termini Imerese ultima chiamata. Domani, alle 14, al ministero dello Sviluppo Economico, si terrà un incontro decisivo per il futuro dell'ex-stabilimento Fiat, inattivo ormai da quasi tre anni. Sul tavolo dell'incontro tra sindacati, azienda e istituzioni, ci sarà la proposta di Grifa, che punta a realizzare nell'impianto auto ibride. L'ultimo 'treno', secondo molti, per stabilimento e lavoratori, visto che a fine anno scade la cassa integrazione per gli oltre 1.100 addetti tra diretti e indotto e, a breve, potrebbe scattare la procedura di licenziamento collettivo.

Una possibilità che preoccupa, e non poco, il sindacato. "Al Mise è aperto un tavolo da ormai 5 anni -spiega a Labitalia Roberto Mastrosimone, segretario generale della Fiom Cgil Sicilia- che non ha prodotto finora nessun risultato. Ci sono tante proposte per il rilancio del sito ma nessuna è andata a buon fine, e il 14 ottobre Fiat potrebbe annunciare la procedura di licenziamenti collettivo".

"L'ultima proposta, in ordine di tempo, che è sul tavolo -continua il sindacalista- è quella di Grifa, azienda che dovrebbe produrre auto ibride. E' una proposta che ci trova perplessi, ma siamo disponibili al confronto. Ci trova perplessi perchè Grifa intende arrivare, al 2018, a impiegare 475 addetti, mentre attualmente i lavoratori dell'impianto sono quasi 1.200 tra diretti e indotto. che fine farebbero gli altri?".

Secondo la Fiom, "il progetto di Grifa prevede a regime la produzione di 35mila auto l'anno, 150 al giorno". "Nel 2015 l'occupazione sarebbe pari a zero, nel 2016 ci sarebbe una prima crescita occupazionale, fino ad arrivare 2018 quando si arriverebbe a 475 dipendenti, molto lontani da quelli attuali", sottolinea.

Per questo motivo, secondo Mastrosimone, l'incontro di domani "potrebbe anche essere l'ultimo". "Speriamo che si trovi una soluzione che salvaguardi tutti i lavoratori. Noi chiederemo che non vengano annunciate le procedure di licenziamento e che si prolunghino gli ammortizzatori sociali. Se invece verranno annunciati i licenziamenti o comunque la proposta presentata non salvaguarderà tutti i lavoratori, facendo distinzioni tra l'uno e l'altro, la protesta ci sarà, e credo unitaria, e quel punto non escludiamo nulla", avverte.

E il sindacato si rivolge direttamente al premier: "Il premier ha citato Termini Imerese tra le tre 'T' da salvare, e quindi sarebbe paradossale se il governo agisse in modo contrario, permettendo i licenziamenti e lasciando i lavoratori senza ammortizzatori. E quindi se verranno annunciati i licenziamenti andremo da Renzi a Palazzo Chigi a chiedere conto di questo".

Fondamentale l'incontro di domani anche per la Regione Siciliana. "A maggio -spiega a Labitalia Linda Vancheri, assessore allo Sviluppo Economico della Regione Siciliana- abbiamo presentato il programma di riqualificazione e reindustrializzazione di Termini Imerese e adesso attendiamo che il Mise lo completi, per poi firmare nuovamente l'accordo aggiornato. Noi nell'incontro di domani riconfermeremo la nostra volontà politica di accelerare sull'accordo di Termini Imerese per lo sviluppo dell'area".

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