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Il glamour anarchico di N.21

21 febbraio 2024 | 21.33
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Per il prossimo autunno-inverno, Alessandro Dell’Acqua parte dall’idea della couture romana anni ‘80 per poi distruggerne i codici con uno spirito anarchico: "È come se avessi affondato lo sguardo nelle immagini di una storia della moda che ripete sé stessa e fatto riemergere pieno di lampi di luce nuova"

Tre look della collezione fw 2024/25 di N.21
Tre look della collezione fw 2024/25 di N.21

Un'atmosfera da haute couture anni Ottanta, con il glamour degli abiti da cocktail e la praticità dei tailleur in lana bouclé. Una sensualità nichilista in cui non ci sono regole. Per il prossimo autunno-inverno di N.21, Alessandro Dell’Acqua parte dall’idea della couture romana anni ‘80 per poi distruggerne i codici con uno spirito anarchico. “C’era più libertà in quegli anni - spiega lo stilista nel backstage della sfilata - io, finché sono indipendente, voglio essere libero da certe regole della moda. Ho visto cose anche brutte degli anni ‘80 ma mi sono detto partendo da quel brutto si può fare qualcosa di interessante”.

Del bon ton lo stilista distrugge l'idea arcaica, i cliché e i vizi, conservando forma e volumi, tecniche di sartoria ed effetti. “È come se avessi affondato lo sguardo nelle immagini di una storia della moda che ripete sé stessa ma l'ho fatto riemergere pieno di lampi di luce nuova. Utilizzando una tecnica da atelier, sono riuscito anche a ottenere una costruzione di dettagli che fanno risultare alcune proporzioni un po' sbagliate”.

In passerella il tailleur in panno nero tagliato al vivo e ricamato con cristalli e jais è il punto di partenza per gli altri capi che ripensano sé stessi utilizzando tagli e proporzioni. Le gonne e gli abiti sono costruiti con panneli aperti, prevedono sottovesti o anche nude look. I maglioni sono in marabu, come le stole che si sovrappongono ai cappotti in lana bouclé dal taglio maschile che si appoggiano su camicie in crêpe de Chine e su gonne in paillettes con fiori applicati.

Non mancano abitini tagliati ad ‘A’, con la scollatura chiusa da un fiocco severo e i cappotti in eco pelliccia di leopardo o finto scoiattolo abbinati a guanti in pelle rossa. Ai piedi slingback con ricami di cristalli e stringhe che abbracciano la tomaia come se fosse un bustier o allacciate ‘maschili’ con i ricami in cristalli staccabili e le stringhe che attraversano la suola e si chiudono sulla tomaia.

Libertà e leggerezza si respirano anche sulla catwalk: “Ci sono ragazzi in transizione e ragazze che vogliono essere ragazzi - osserva lo stilista - un senso di libertà che voglio trasmettere anche in questa collezione”. (di Federica Mochi)

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