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Notiziario moda, Bain&Co: design a -1% nel 2014, puntare sull'online

18 ottobre 2014 | 16.04
LETTURA: 23 minuti

Claudia D'Arpizio: "C'è un macro problema di route to market, ovvero di distribuzione per rispondere ai bisogni dei consumatori dei mercati emergenti. In questo settore il retail monomarca sta in piedi difficilmente"

L'illuminazione è il solo segmento del design furniture che sta ancora crescendo (Infophoto)
L'illuminazione è il solo segmento del design furniture che sta ancora crescendo (Infophoto)

Il settore del design furniture "è fermo. La previsione è flat / -1% per il 2014 per tutti i settori, ad esclusione dell'illuminazione, che è il solo segmento che sta ancora crescendo grazie al forte impulso della tecnologia a led. D'altra parte, il real estate è molto fermo in tutto il mondo". Lo rileva il rapporto presentato da Bain&Co all'annuale appuntamento con l'Osservatorio Altagamma.

Secondo Claudia D'Arpizio, partner dell'ufficio di Milano di Bain, "c'è un macro problema di route to market, ovvero di distribuzione per rispondere ai bisogni dei consumatori dei mercati emergenti. In questo settore il retail monomarca sta in piedi difficilmente. Il multimarca in alcuni paesi sta morendo di morte naturale e in altri non esiste per supportare i brand di fascia alta. L'online è ancora poco sviluppato anche se, a mio avviso, sarebbe la chiave assoluta di svolta per penetrare una serie di mercati".

Inoltre, rileva D'Arpizio, "le aziende sono effettivamente molto piccole con capacità di crescita sui mercati lontani dall'Europa non fortissima". Di qui la necessità di una "riflessione più generale su come supportare questo settore per raggiungere i consumatori che ci sono: non c'è alcun motivo per cui i clienti che comperano auto alto di gamma, private jet o categorie del lusso non facciano case con prodotti ad alto contenuto culturale e artistico".

Made.com, +20% fatturato da business internazionale - Made.com, l'e-­commerce 'made to order' festeggia il suo primo compleanno in Italia, paese che ha contribuito al business internazionale per oltre il 20% del fatturato dell'azienda. Lo rende noto la società, precisando che sulla scia del successo del lancio prima in Francia e poi in Italia, made.com ha recentemente aperto in Olanda e prevede di continuare ad espandersi in Europa nel 2015. Premiata nel Regno Unito come la seconda società con i più alti tassi di crescita, sia di ricavi sia di dipendenti, made.com dal lancio nel 2010 a Londra, nel quartiere di Notting Hill, ha registrato oltre il 100% di crescita annuale con oltre 1,5 milioni di visitatori unici al mese, dal Regno Unito, Italia, Francia e Paesi Bassi. Nata dall'incontro tra Ning Li, Chloé Macinstosh e Julien Callede, tre appassionati di design, made.com ha lanciato qualche mese fa una piattaforma di social showroom, Unboxed, che consente ai clienti di condividere immagini delle proprie case arredate con i prodotti dell'azienda. Ogni settimana raccoglie gli ordini dei clienti secondo un modello di produzione 'made to order' e collabora con produttori a livello internazionale selezionati e più di 45 designer. Recentemente ha iniziato un'importante collaborazione con la designer italiana Ilaria Marelli che ha creato la collezione Twig e il letto Duet, presentato durante l'ultimo Salone del Mobile a Milano e già in vendita sul sito. "Siamo estremamente orgogliosi di assistere al successo del marchio made.com in Italia, patria indiscussa del design. Ciò è ancora più importante per noi, dal momento che i clienti italiani sono esperti di design e arredamento, e molto attenti sia alla qualità che ai prezzi " dice Julien Callede (co-­founder e Coo).

Burberry: fatturato 1,1 mld sterline nel primo semestre, +14% - Crescita a due cifre nel primo semestre per Burberry che registra un fatturato di 1,1 miliardi di sterline, in rialzo del 14% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente. Crescita sostenuta in particolare dalle vendite in Asia-Pacifico e America.

Altri due monomarca Corneliani in Cina - Corneliani continua la propria espansione in Cina portando a 42 il numero dei monomarca nel gigante asiatico. Due le nuove aperture: in settembre oltre 200 mq a Xian (presso Modern Capital Pcd Stores), città storicamente conosciuta come una delle più importanti città della Via della Seta e oggi sede universitaria; e in ottobre il terzo negozio a Tianjin, la quarta città più popolata della Cina, presso Tianjin Youyi Store. Entrambi i negozi sono caratterizzati dal concept giocato sul mix di parti in ebano lucido, suède e velluto grigio chiaro e pelle, ideato da 'poddaponti architetti' in collaborazione con Sergio Corneliani, direttore creativo del gruppo. All'ingresso brand wall rivestiti con il motivo dei cerchi mantegneschi e lo spazio vip dedicato al Su Misura, in dialogo con il resto del negozio, ma in grado di trasformarsi in uno spazio indipendente.

Luciano Barbera in mani americane, a Tengram la maggioranza - Tengram Capital Partners, fondo americano di private equity del Connecticut, ha acquisito la maggioranza della casa di moda italiana Luciano Barbera. Lo rende noto il fondo, specificando che la maison italiana manterrà showroom e quartier generale in Piemonte, insieme agli spazi di via Montenapoleone e della Quinta Strada a New York. Luciano Barbera, fondatore della casa di moda, che in una nota Tengram ricorda essere stato eletto una volta 'il più elegante uomo al mondo', manterrà la carica di presidente emerito. "Luciano Barbera è orgogliosa della sua ricca tradizione di eccellenza nella manifattura italiana cui mio padre e mio nonno, Carlo Barbera, hanno dato vita 65 anni fa" ha commentato Carola Barbera, direttore creativo del marchio. "La partnership con Tengram accelererà la capacità della società di consegnare i nostri prodotti fatti a mano a molti più consumatori nel mondo". Contemporaneamente all'investimento, Tengram ha indicato anche il nuovo Ceo. Si tratta di Todd Barrato, già ad di Brioni. "Sono entusiasta di entrare in Luciano Barbera come nuovo amministratore delegato in un momento così importante per lo sviluppo del brand. Lavorerò a stretto contatto con Luciano, Carola e il team per promuovere la riconoscibilità del marchio e continuare a consegnare la migliore qualità per la quale Luciano Barbera è sempre stata conosciuta". "Dopo avere valutato diverse opportunità in questo settore - ha aggiunto William Sweedler, cofondatore e managing partner di Tengram - abbiamo trovato Luciano Barbera particolarmente convincente per via della sua autentica tradizione e della qualità dei prodotti interamente made in Italy".

Bain&Co, forte crescita per il gourmet food e liquori - 'Food' e 'wines spirits' rappresentano settori in crescita nell'ambito del mercato del lusso nell'anno in corso. Secondo la ricerca effettuata da Bain&Co per Altagamma, in particolare, cresce del 5% il segmento del luxury wines spirits e del 2% quello del cibo. In questo caso, grande impatto ha il 'gourmet food', "anche se popolato da aziende piccole e piccolissime" evidenzia Claudia D'Arpizio, partner dell'ufficio di Milano di Bain. In particolare, nel travel retail, negli aeroporti, "il gourmet food sta prendendo sempre più spazio, che diventa un dono alternativo agli alcolici". I ristoranti di lusso "sono abbastanza in sofferenza, mentre per quanto riguarda il vino, si assiste a una forte crescita dei liquori. Soprattutto nel 2014 il Governo cinese ha ulteriormente ristretto alcuni controlli sull'utilizzo di alcolici come doni 'corporate' (era tipico, dopo la chiusura di un deal regalare alcolici). C'è molto controllo e dunque sta crescendo molto di più la parte vini per autoconsumo mentre il gifting è in riduzione".

Bain&Co, auto alto di gamma +10% nel 2014 - Quello delle auto di lusso è un segmento in "decisa crescita, in particolare rispetto alle super car". Lo evidenzia Claudia D'Arpizio di Bain&Co, in occasione dell'annuale appuntamento con l'Osservatorio Altagamma. Si tratta di una crescita del 10%, che rappresenta la più robusta tra i vari settori che qualificano il mercato del lusso, seguita da un +9% del mondo dell'hotellerie, +5% dal mercato delle crociere. Quest'ultimo è sostenuto anche dalle generazioni più giovani che cercano esperienze sempre più particolari, come le spedizioni artiche o isole particolari con navi piccole da 30 - 50 persone per approdare in luoghi esclusivi. Per quanto riguarda gli yacht la crescita è del 2% nel 2014, mentre per i jet privati si assiste a un incremento del 9%, trascinato dalla domanda dei mercati emergenti Brasile in primis. Per quanto riguarda le auto, "le marche più famose dell'altissimo di gamma stanno vivendo un momento molto importante, soprattutto nei mercati emergenti con la crescita della polarizzazione della ricchezza. Il livello di customizzazione di queste auto sta raggiungendo livelli quasi parossistici" osserva D'Arpizio, evidenziando che "a volte le customizzazioni incrementano il prezzo di vendita fino a tre volte il prezzo listino di auto che già costano dai 200mila euro in su. Si tratta di un processo di arricchimento che non ha quasi un limite, concentrato sui alcuni mercati: il Golfo ma anche la Cina e i mercati emergenti". Insomma, "l'auto che avevamo dato per spacciata dal punto di vista evolutivo come status symbol, in realtà mantiene fortissimo un valore simbolico soprattutto negli uomini ma anche nelle donne: in Cina vediamo una classe di giovani imprenditrici molto attenta a questo segmento" conclude D'Arpizio.

Altagamma e Sda Bocconi, rallenta crescita (+7,9%) ma tornano investimenti - Rallenta la crescita delle grandi imprese della moda e del lusso nel mondo, che comunque resta positiva e segna +7,9% nel 2013, mentre si torna a investire in maniera più massiccia che non in passato con un rapporto tra investimenti operativi e ammortamenti che si è attestato al 168,6% rispetto al 147,6% del 2012. Lo riporta il Fashion and Luxury Insight, rapporto annuale di Sda Bocconi e Altagamma che ha analizzato i bilanci di 79 imprese internazionali quotate con un fatturato superiore ai 200 milioni di euro. La profittabilità dell'industria è diminuita, evidenzia il rapporto, con il Roi medio che scende al 13,5%, rispetto al 14,9% dell'anno precedente, mentre l'Ebit margin passa all'11,5% dal 12,4% del 2012. ''L'aspetto finanziario è ancora al centro delle preoccupazioni delle imprese - afferma Emilia Merlotti di Sda Bocconi - che nel 2013 sono riuscite a ridurre ulteriormente la leva finanziaria portando il rapporto debito su capitale proprio a 0,40, ovvero a livelli comparabili a quelli del 2005. La generazione di cassa, sebbene in lieve flessione (10,4% rispetto al 10,7% del 2012), rimane sostenuta''.

Henry Cotton's sigla jv con China Outfitters - Henry Cotton's e China Outfitters Holdings Limited hanno costituito una joint venture per lo sviluppo strategico del marchio italiano nell'area della Grande Cina (Repubblica Popolare Cinese, Hong Kong, Macao e Taiwan). Chol ha acquisito il 50% di Henry Cotton's Greater China Company Limited, società con sede a Hong Kong e controllata da Emerisque Brands, investitore globale focalizzato nei settori moda e dei beni di consumo. La joint venture è stata creata per promuovere il marchio e i prodotti Henry Cotton's, in particolare con l'obiettivo di incrementare il giro d'affari nella Grande Cina, regione in cui China Outfitters vanta una consolidata esperienza, una rete di punti vendita retail e solide relazioni con i principali department store locali.La nuova società prevede di lanciare le collezioni Henry Cotton's in Cina nella stagione autunno/inverno 2015 e di aprire oltre 200 punti vendita retail entro il 2020. "Riteniamo che Henry Cotton's presenti un potenziale significativo nell'area della Grande Cina", ha commentato Enrico Acciai, dg di Henry Cotton's, società di Emerisque Brands. ''Siamo quindi entusiasti di questa partnership con China Outfitters che, oltre a condividere una passione per il nostro brand, è uno dei principali operatori con una comprovata esperienza e professionalità in uno dei mercati più dinamici e in rapida crescita per il casualwear a livello globale''.

Global Blue, calo acquisti turisti russi frena tax free shopping europeo - Per la prima volta in sei anni, il mercato europeo del tax free shopping presenta una crescita al di sotto delle aspettative, mantenendosi stabile sui livelli dello scorso anno nei primi nove mesi del 2014. Il calo degli acquisti dei turisti russi, diretta conseguenza dell'indebolimento del rublo e della delicata situazione politica che il Paese sta attraversando, pesa sulle dinamiche dello shopping in tutte le più importanti città europee. È questa la principale evidenza emersa dalla presentazione di Global Blue all'annuale appuntamento con l'Osservatorio Altagamma. Il mercato del tax free shopping in Europa vale 40 miliardi di euro e il 72% di questo è concentrato in quattro Paesi, ovvero Francia, Gran Bretagna, Italia e Germania. Se nei primi nove mesi dell'anno la Francia si conferma la meta preferita dei globe shopper extra Ue (23% degli acquisti tax free), seguita dalla Gran Bretagna (18%), l'Italia detiene saldamente la terza posizione nella classifica dei Paesi europei più apprezzati dai turisti internazionali, con il 16% degli acquisti tax free complessivi. Chiude la classifica la Germania, che assorbe il 15% del mercato del Vecchio Continente. Protagonisti nei primi nove mesi di quest'anno sono i turisti cinesi, che rappresentano il 27% del Tax Free Shopping europeo e crescono del'11% rispetto allo stesso periodo del 2013. I Russi segnano un calo del 12%, ma conservano la seconda posizione tra i top spender in Europa. Diminuiscono anche gli acquisti dei Giapponesi (-15%), principalmente a causa degli effetti negativi del cambio, e crescono a sorpresa i turisti provenienti dal Kuwait: pur rappresentando solo il 3% del tax free in Europa, registrano un balzo del 19%, ben oltre le aspettative.

Consensus Altagamma, +5% tasso crescita complessivo nel 2015 - L'industria dei beni di lusso per la persona crescerà del 5% nel 2015. Lo indica il consensus elaborato dalla Fondazione Altagamma, presentato a Milano. In particolare, i segni sono positivi per tutte le categorie di prodotto, con pelletteria, scarpe e accessori che mostrano il tasso di crescita più alto. Per quanto guarda i mercati, tutti sono in crescita, con Resto del Mondo, Asia e Medio Oriente a maggior tasso positivo. Il Nord America conferma la sua leadership mondiale nei consumi.

Bain&Co, crescita più moderata e sostenibile: +5% nel 2014 - Più moderata, più 'normale', non drogata dalla bolla degli scorsi anni: il mercato del lusso punta nel 2014 a raggiungere i 223 miliardi, in crescita del 5% a cambi costanti e +2% a cambi correnti, un risultato di poco inferiore al +7% registrato nel 2013. Secondo quanto elaborato da Bain&Co e presentato in occasione dell'annuale appuntamento con l'Osservatorio Altagamma, il mercato del lusso si sta adattando ad una minore ma più sostenibile crescita nel lungo termine. Una domanda stabile da parte dei consumatori cinesi e un rinnovato interesse per il lusso da parte dei mercati maturi, ovvero Stati Uniti e Giappone, hanno aiutato a controbilanciare quello che poteva essere un declino significativo del mercato, colpito dalle fluttuazioni delle valute, dalle debolezza dell'Europa e da eventi come la crisi in Crimea e le protesta di Hong Kong. "La Cina - sottolinea Claudia D'Arpizio, partner di Bain Milano - è un mercato molto importante per il lusso e il governo sta perdurando in un processo di moralizzazione a 360 gradi che va dal proibire gli alberghi a cinque stelle ai governativi che viaggiano, a ridurre il visto per Macao da sette a cinque giorni lavorativi, a controllare l'utilizzo degli alcolici. Insomma quelle che pensavamo fossero misure temporanee sembrano persistenti e sembra che ci sia la volontà di proseguire con questo tipo di controlli". Questo, tuttavia, non è un fattore negativo, secondo D'Arpizio, ma "fa emergere il vero mercato, i veri consumatori che possono spendere. Sta togliendo una bolla, un cappello sul quale ci eravamo adagiati e ci fa capire chi sono i winner e loser e come si può conquistare il consumatore". Prima era più facile ma ora "rimane un mercato importantissimo che è più difficile da conquistare" conclude D'Arpizio.

Bain&Co, crisi profonda per multimarca, nuovo shock da online (+28%) - Suona il de profundis per il canale multimarca della moda e dei beni di lusso, molto italiano, molto europeo, che sta attraversando una forte crisi negli ultimi anni e che potrebbe anche essere definitiva. E' quanto emerge dalla ricerca presentata da Bain&Co in occasione dell'annuale rapporto dell'Osservatorio Altagamma. "Pensiamo che il multimarca abbia raggiunto il bottom" osserva Claudia D'Arpizio, partner dell'ufficio di Milano, rilevando che "il numero dei negozi rimasti e la qualità degli stessi è quella corretta. Tutti i brand hanno cercato di eliminare le code, cercato di tagliare i negozi che facevano il parallelo. I negozi di provincia hanno chiuso o per difficoltà di accesso al credito o anche per problemi generazionali". Quello del multimarca "prima era un canale strategico in Italia, per raggiungere la provincia e i consumatori che vogliono spendere senza viaggiare fino a Roma a e Milano per raggiungere i monobrand" fa notare D'Arpizio che anticipa: "Questo canale subirà un altro shock da parte dell'online. L'ecommerce e i siti multimarca si pongono come l'alternativa più ovvia a questo canale con interlocutori capaci di dare contenuto editoriale, consigli, servizio a domicilio, varietà e anche una scelta customizzata". Intanto "l'e-commerce è un canale che sta crescendo tantissimo con un tasso medio annuo del +28% negli ultimi anni. La penetrazione è passata dal 3 al 5%; per alcune categorie come le scarpe è superiore al 10%. Non ci vorrà molto con un mercato che cresce al 2-4-5 % a seconda degli anni e dei tassi di cambio e un canale come questo che cresce al 30% arrivare a una penetrazione del 15-20%. E' una questione di qualche anno. Quando questo avverrà, di quanti negozi avremo bisogno? Qual sarà il loro ruolo?" domanda ponendo il tema D'Arpizio.

Ancora da capire vera portata di rottura che tecnologia porterà a business model - Oggi accade anche che "mentre prima si faceva browsing online e si comperava nel negozio, adesso si fa browsing nel negozio e si compera online. Si va in negozio, si prova e poi con il telefonino si fa la transazione, magari mentre sei ancora nel negozio. Così l'acquisti arriva a casa e lo si è pagato meno" fa notare D'Arpizio. Un fenomeno, questo, "che è ancora agli albori e comincia a diventare rilevante su alcuni consumatori e in mercati come Asia e Usa. Inoltre ci sono dei player che stanno cambiando gli standard del settore: Amazon consegna in giornata e si sta organizzando per farlo per qualsiasi categoria. Questo cambierà il paradigma complessivo".Tutto ciò, conclude, "benché sia nell'agenda di tutti i ceo, ancora è preso sottogamba e non si capisce quale possa essere la vera portata di rottura che la tecnologia può portare al business model di queste aziende o in generale del retail".

Accordo tra Cnmi, Korea Fashion Association e Kotra - E' stato sottoscritto a Milano, un memorandum d'intesa tra la Camera nazionale della Moda Italiana, la Korea Fashion Association e Kotra (Korea Trade Investment Promotion Agency). L'accordo è stato firmato da Han Ki-won, Commissario Generale di Invest Korea, in rappresentanza di Kotra (Korea Trade Investment Promotion Agency), da Won Daeyun, presidente della Korea Fashion Association e da Mario Boselli, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana. Il memorandum "ha la finalità di favorire la cooperazione tra i due sistemi moda, Italia e Korea, facilitando i rapporti commerciali tra i due paesi, tramite uno scambio di dati economici e utili informazioni con il fine di promuovere investimenti strategici e sviluppare gli affari", si sottolinea nella nota della Camera nazionale della Moda Italiana. "La Korea è un paese importante e strategico per il nostro Made in Italy, basti pensare - ha dichiarato il presidente di Camera nazionale della Moda Italiana, Mario Boselli - che nel primo semestre del 2014 è cresciuto rispetto al primo semestre del 2013 e per quanto riguarda la pelletteria e le calzature a due cifre (+16%) . Siamo molto soddisfatti per questo significativo accordo che ha il fine di sviluppare la collaborazione fra le nostre due realtà moda, in un'ottica di reciprocità".

Genny apre il suo monomarca a Roma - Genny ha aperto la sua prima boutique a Roma, in via Bocca di Leone, tra via Condotti e via Frattina. Il monomarca della maison si aggiunge a quello di Forte dei Marmi. "La boutique vuole essere un luogo d'eccellenza per vivere l'esperienza del lifestyle Genny, amplificato dal design dello spazio che trasmette visivamente i valori della maison: un contenitore del mondo Genny che dà vita a una nuova esperienza di shopping orientata verso l'esclusività. Essere a Roma rappresenta per noi una crescita non solo sul mercato interno ma sul mondo" ha dichiarato Mathias Facchini, presidente di Genny. L'opening di Roma si inserisce nel percorso di crescita di Genny che, ricorda una nota, "ha raddoppiato il fatturato grazie alle strategie di sviluppo avviate dal gruppo che preme l'acceleratore sull'internazionalizzazione". La boutique è stata inaugurata con un cocktail party alla presenza di Sara Cavazza Facchini direttore artistico della maison, che ha accolto gli ospiti tra i quali l'étoile Eleonora Abbagnato, le attrici Maria Monsè, Camilla Ferranti e Laura Adriani, l'attore Fabrizio Bucci e la conduttrice Elisa Sciuto.

Gucci apre due nuove boutique a Mosca - Gucci apre due nuove boutique a Mosca. La Maison aprirà il suo flagship store sulla prestigiosa via Petrovka, situata nel centro storico della città, mentre un altro negozio verrà inaugurato presso lo shopping mall Gum affacciato sul lato est dell'iconica Piazza Rossa. Entrambe le nuove destinazioni dello shopping sono state create secondo il design concept ideato da Frida Giannini. ''In questi negozi ho voluto amplificare la sensazione di lusso degli ambienti di Gucci creando un'estetica in armonia con la visione contemporanea della Maison'', spiega Frida Giannini. ''Questo design concept è un esempio architetturale moderno con referenze a materiali iconici di Gucci ed elementi dei negozi del passato. Ogni dettaglio è stato attentamente selezionato per esaltare il design, creando lo sfondo ideale per le collezioni''. Il concept innovativo di Frida Giannini, caratterizzato da un open space di materiali caldi e lussuosi e luce naturale che regala un effetto scenografico, si distingue dai convenzionali spazi vendita di moda aprendo la strada al look contemporaneo dei negozi di Gucci per il XXI secolo. I tradizionali materiali di Gucci, come il palissandro e il marmo sono arricchiti dall'introduzione di nuovi elementi come vetro scanalato, oro lucido, specchi e vetri fumé che evocano l'eleganza e l'opulenza dell'epoca Art Decò. Linee geometriche, che includono caratterizzazioni stilizzate del classico nastro Gucci, definiscono lo spazio interno arricchendolo di nuovi dettagli simbolici.

Prima apertura in Cina per Casadei - Cesare Casadei annuncia la sua prima apertura in Cina. Il luogo scelto per l'apertura della prima boutique Casadei è uno dei punti nevralgici dello shopping cinese: il mall Plaza 66. I 62 mq di superficie sono racchiusi da pareti e da un soffitto specchiati con pattern di acciaio lucido, luci e scaffalature di pelle bianca. Il pavimento amplia l'effetto luminoso con l'utilizzo di marmo Bardiglio color crema e legno brunito di Afrormosia Entro la fine del 2014 per Casadei sarà la volta di un nuovo opening nel mall Shin Kong Place di Pechino ed entro il primo trimestre del 2015 al Hangzhou Tower di Hangzhou. Nel secondo trimestre del 2015, invece, sono previste altre tre aperture ed altrettante nel 2016, toccando metropoli come Chengdu, Pechino, Shenzen e Shenyang. "Sono entusiasta di questo debutto e del nostro futuro sviluppo in Cina", ha commentato Cesare Casadei. "L'opening di questa boutique e i nuovi piani di espansione non fanno che confermare il mio credo: l'importanza dell'alto artigianato Made in Italy e la nostra ferma volontà di investire in creatività, ricerca e qualità senza nessun compromesso. I nuovi mercati e i loro consumatori sono più maturi che mai e chiedono sempre di più un'eccellenza che può solo e soltanto essere prodotta in Italia. Sono fiero di portare alta la bandiera della nostra eccellenza e spero che sia un segnale per un Paese, l'Italia, davvero colmo di ricchezza e di opportunità".

Privategriffe, aumento di capitale di 2,7 mln - Ha chiuso un aumento di capitale da 2,7 milioni di euro PrivateGriffe, primo sito in Italia dove si possono acquistare e vendere capi e accessori firmati di seconda mano ma sottoposti a controllo di qualità. Leonardo Cucchiarini, Fondatore e Ceo della startup, ha condotto l'operazione di raccolta degli investimenti provenienti da un club di investitori privati selezionati da Banca Esperia, la private bank di Mediobanca e Mediolanum, e da Ad4Ventures, venture capital di Mediaset. Gli investitori entrano in PrivateGriffe con partecipazioni differenti: il club di investitori privati apporta un investimento di 1,6 milioni di euro, Ad4Ventures entra con un apporto di circa 1,1 milioni di euro. PrivateGriffe a oggi è la startup che opera in Italia ad aver raccolto il maggior numero di capitali nel 2014, per un totale di 4 milioni di euro, grazie all'operazione conclusasi in settimana e alle precedenti sottoscrizioni del valore di 1,2 milioni di euro provenienti dal fondo Vam investments e da un gruppo di investitori privati. La raccolta di capitali sarà fondamentale per gestire la campagna di lancio in tv, per potenziare ulteriormente lo sviluppo tecnologico della piattaforma ecommerce, per assumere nuove risorse e ampliare il catalogo dei prodotti. Privategriffe ha appena lanciato il restyling del sito web e la nuova app per mobile, ed entro la fine del 2014 prevede di finalizzare il progetto di internazionalizzazione in altri due paesi europei. "L'ingresso dei nuovi partner nella struttura societaria - commenta Cucchiarini - conferma la grande fiducia che PrivateGriffe è riuscita a conquistare nei confronti degli investitori, in particolar modo grazie a trend di crescita particolarmente positivi e ad un business model estremamente dinamico e innovativo".

Genny lancia nuova fragranza 'Eterea' - Genny lancia la nuova fragranza 'Eterea', creata dal direttore artistico Sara Cavazza Facchini e dal 'naso' Maurizio Cerizza. "Io amo le donne vere, le donne che profumano di donna, profumano di seta e di femminilità. Questa fragranza rispecchia i valori di Genny ed è sinonimo di eleganza, semplicità moderna e sofisticata: in sintesi, la quintessenza della natura femminile" spiega Cavazza Facchini. Il profumo è giocato sulle vivaci note di limone italiano e quelle più morbide del lampone rinfrescate da un sentore di te verde, amplificate dal ricco cuore floreale, in cui si riconoscono la rosa damascena, il gelsomino e l'orchidea reale, per arrivare al fondo dei legni preziosi, dell'ambra, della vaniglia e del musk. La bottiglia è in vetro dalla base stretta che si allarga salendo. La corolla in oro caratterizza il tappo che diventa un gioiello. La rosa damascena aggiunge una colorazione rosea alla fragranza. Il profumo realizzato da Italart, azienda di Parma fondata negli anni 50, è frutto di una licenza mondiale e debutterà sul mercato con una distribuzione worldwide in profumerie selezionate e nelle boutique monomarca Genny.

Kering: premiata per il suo impegno ambientale, nella lista A del Cpli - Il colosso del lusso francese Kering è stato incluso nella lista A del Cpli, ovvero il 'Performance Index Cdp Climate Leadership 2014' (Cpli), per le attività finalizzate a ridurre le emissioni di carbonio e mitigare i rischi conseguenti al cambiamento climatico. E' una delle 10 aziende francesi ad avere ricevuto una 'A' per le sue prestazioni. Inoltre, Kering è stata recentemente nominata industria leader del Dow Jones Sustainability Indices (Djsi) World e Europe, in cima alla classifica nel settore tessile, abbigliamento e beni di lusso. Come parametri di riferimento oggettivi per la sostenibilità d'impresa, il Djsi e Cpli forniscono prestazioni comparative e informazioni rilevanti per la comunità degli investitori. Questo è il secondo anno consecutivo in cui Kering viene inclusa nel DJSI World e Europe, che indica i migliori performer in termini di sostenibilità tra le 2.500 maggiori società del Dow Jones. "Siamo onorati che gli sforzi di sostenibilità di Kering siano stati riconosciuti dalla comunità degli investitori. Essere quest'anno leader di settore del Djsi nella nostra categoria è particolarmente gratificante", ha detto Marie-Claire Daveu, Chief sustainability officer e responsabile degli affari istituzionali internazionali di Kering.

Prada: cresce a San Paolo, nuovo spazio al Ciclade Jardim - Prada rafforza la propria presenza a San Paolo, Brasile, con un nuovo spazio all'interno del mall Cidade Jardim. Il negozio, progettato dall'architetto Roberto Baciocchi, occupa una superficie totale di 415 metri quadrati su un unico livello e ospita le collezioni femminili e maschili di abbigliamento, borse, accessori e calzature. Il fronte esterno, rivestito in marmo nero Marquina con profili in acciaio lucido, è caratterizzato da una composizione geometrica rigorosa, all'interno della quale si inserisce l'ingresso incorniciato da vetrine curve. L'interno presenta due grandi ambienti dedicati all'esposizione delle collezioni femminili di borse e accessori e alle collezioni maschili viaggio e pelletteria, con il classico pavimento in marmo a scacchi bianchi e neri, eredità storica del marchio Prada, e da pareti rivestite in marmo nero. Completano l'ambiente, mobili con una sottile struttura in cristallo e acciaio e banchi espositivi con dettagli in saffiano colorato. Le aree dedicate all'uomo e alla donna sono identificate da ambienti diversi collegati tra loro. L'area donna presenta una sequenza di stanze definite da pareti in tenda di tela verde, nelle quali si inseriscono buche espositive con profili in acciaio ed espositori con lame in plexiglass. Lo spazio dedicato all'uomo è connotato da materiali e finiture maschili: il pavimento a doghe e le pareti in legno di ebano, gli espositori in metallo palladio, il rigore dei banchi espositivi e i divani in pelle color cotto chiaro.

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