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Pnrr, Uniport: "Da riforme e opere previste occasione per rilanciare comparto portuale"

06 dicembre 2022 | 16.11
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Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Lavoro, regolamentazioni, concessioni terminalistiche, semplificazioni, sviluppo sostenibile delle infrastrutture. Sono questi i temi principali su cui si focalizza il Position paper realizzato da Uniport, l’associazione che rappresenta le imprese portuali che occupano oltre 4.000 lavoratori, con un fatturato di oltre 1 miliardo di euro e movimentano circa il 60% dei containers dei nostri porti. Il documento, reso pubblico oggi, è al centro di una serie incontri istituzionali che proseguiranno nelle prossime settimane, con rappresentanti delle istituzioni, media e stakeholder del mondo portuale.

Il Position paper - che indica obiettivi e proposte di sistema con una visione che va oltre il breve periodo - è stato già illustrato, insieme a proposte di interventi necessari nell’immediato, dai rappresentanti dell’Associazione al presidente della commissione Trasporti della Camera - Salvatore Deidda, alla sottosegretaria al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica - Vannia Gava e al sottosegretario al ministero delle Infrastrutture e Trasporti - Tullio Ferrante.

“Obiettivo del documento e degli incontri istituzionali che abbiamo avviato in questi giorni - evidenzia Federico Barbera presidente Uniport - è sensibilizzare il nuovo Governo e il nuovo Parlamento sulle opportunità che il nostro Paese ha oggi davanti a sé e sulla strategicità degli hub portuali per il futuro sviluppo del Paese. A patto di riuscire a sfruttare efficacemente gli straordinari investimenti messi in campo in questa fase storica e di realizzare le necessarie riforme per una semplificazione e modernizzazione del quadro normativo. Non ci sono imprese portuali senza porti, ma non ci sono porti senza imprese. Ne siamo convinti”.

Il Position paper si concentra su sette diversi capitoli: 'Lavoro' – 'Regolamentazione e costi' – 'Procedure e costi delle concessioni terminalistiche' – 'Efficientamenti della regolazione' – 'Le infrastrutture portuali e di rete' – 'L’ambiente' – 'Revisione dell’ordinamento portuale'.

In particolare, in materia di lavoro, Uniport ritiene essenziale una adeguata formazione e aggiornamento dei lavoratori e sostiene il riconoscimento normativo delle caratteristiche usuranti a specifiche attività portuali: l’incidenza crescente di lavoratori con inabilità parziali incidono oggi in modo significativo sull’organizzazione del lavoro delle imprese e sulla capacità di fornire servizi. L’Associazione chiede, inoltre, la semplificazione delle norme e un sistema di costi coerente con le regole di mercato del settore; tutti elementi che appaiono indispensabili per garantire competitività e sviluppo all’intero sistema logistico nazionale.

In tema di concessioni terminalistiche, l’Associazione auspica vengano definiti in tempi brevi criteri omogenei e oggettivi, finalizzati all’assegnazione e al rinnovo delle concessioni, alla determinazione della loro durata, alle modalità di trasferimento degli impianti al nuovo concessionario, all’individuazione dei limiti dei canoni concessori, all’individuazione delle modalità tese a garantire la concorrenza, all’esercizio dei poteri di vigilanza e controllo.

Nel Position paper si evidenzia poi come sia oggi necessario il superamento e la risoluzione delle duplicazioni di compiti tra diversi enti (Mit, Art, Adsp, Autorità marittima e asl) e la garanzia di tempi certi di risposta da parte delle pubbliche amministrazioni.

Un focus conclusivo del documento riguarda infine le infrastrutture portuali e di rete.

“Guardiamo con grande interesse ai molti progetti previsti dal Pnrr e dal Pnc, auspicando il rispetto della tempistica ed eventuali interventi di semplificazione e velocizzazione, qualora emergessero criticità, soprattutto con riferimento agli interventi di dragaggio. Vanno rafforzate le connessioni tra i porti e le grandi direttrici stradali e ferroviarie per colmare il deficit (in alcuni casi addirittura la totale assenza) dei collegamenti ferroviari dei porti del Mezzogiorno e per collegare alle aree europee al di là dei confini”, conclude il presidente Barbera.

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