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Conflitto d'interessi, ribelli M5S pensano a emendamenti anti-Casaleggio

13 maggio 2019 | 18.39
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Fattori: "Regole anche per possessori piattaforme web". I dissidenti studiano norme ad hoc

(Fotogramma)
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di Antonio Atte

Sul sentiero accidentato della maggioranza gialloverde verso le europee del 26 maggio si staglia anche il conflitto di interessi. Domani verrà calendarizzata in Commissione Affari Costituzionali a Montecitorio la proposta di legge grillina: un 'pacchetto' che comprende la legge Macina sul conflitto di interessi in senso stretto, la legge Dadone sulle incompatibilità parlamentari e la proposta Silvestri per le lobby. Per il vicepremier M5S Luigi Di Maio si tratta di un provvedimento necessario, mentre il leader leghista Matteo Salvini dice di non essere contrario in linea di principio, purché la norma "non sia contro qualcuno".

A tenere banco però, tra le opposizioni ma anche in alcune frange 'dissidenti' 5 Stelle, è la questione del rapporto tra Davide Casaleggio, presidente della Casaleggio Associati e dell'Associazione Rousseau, e il M5S. Se da una parte Forza Italia annuncia battaglia accusando i grillini di aver creato una norma "ad personam" per il figlio del cofondatore del Movimento, nelle file pentastellate non manca chi vorrebbe estendere la norma sul conflitto di interessi anche ai possessori di piattaforme tecnologiche. Al punto che, raccontano all'Adnkronos, alcuni grillini malpancisti starebbero ragionando sulla possibilità di presentare degli emendamenti ad hoc alla proposta di legge Macina.

"Bisogna anche affrontare il conflitto d'interessi di chi detiene piattaforme web. Noi abbiamo una piattaforma che decide le sorti del Parlamento, detenuta da una Srl privata e ora che siamo al governo la questione va affrontata. Quando ci sarà la legge spero si discuta a fondo di questo", dice la senatrice ribelle Elena Fattori ai microfoni di Radio Cusano Campus. Dall'entourage di Casaleggio replicano che il presidente di Rousseau la scorsa settimana è stato alla Camera una giornata intera a disposizione dei parlamentari per rispondere alle loro domande: "se Fattori aveva dei dubbi perché non è venuta?", viene fatto notare.

Obiezioni simili a quelle di Fattori vengono sollevate dalla collega deputata Gloria Vizzini. "Bisogna vedere - afferma Vizzini all'Adnkronos - se il conflitto di interessi coinvolge Casaleggio: è un privato che influenza le decisioni di un gruppo parlamentare (in quanto cofondatore della nuova associazione M5S), gestisce una piattaforma web che determina le scelte dei parlamentari (vedi caso Diciotti). E poi c'è la tecnologia Blockchain, una delle sfere di interesse di Casaleggio, per la quale è stato istituito un apposito fondo nella legge di bilancio. Sia chiaro: nessun finanziamento diretto, però salta agli occhi una connessione tra questi mondi".

In base a uno dei punti della proposta di legge grillina sul conflitto di interessi (tra i più contestati dalle opposizioni) "le cariche di governo statali, regionali e locali, nonché quelle di componenti delle Autorità indipendenti di garanzia, vigilanza e regolazione sono incompatibili con la proprietà, il possesso o la disponibilità" anche "per interposta persona" o "attraverso società fiduciarie" di "un patrimonio immobiliare o mobiliare di valore superiore a 10 milioni di euro".

La proposta Dadone sulle incompatibilità parlamentari fissa per legge il limite dei due mandati per i parlamentari. "Non sono eleggibili coloro che hanno esercitato per due mandati, anche non consecutivi, la carica di membro del Parlamento", si legge nel testo targato M5S.

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