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Diciotti, mission M5S per blindare il voto

20 marzo 2019 | 15.49
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(Afp)
(Afp)

A palazzo Madama le ore che mancano alle 19 saranno impegnate in una partita minore all'interno della partita più grande, pur vinta con il no al processo a Matteo Salvini. Il problema, a quanto si apprende a palazzo Madama, sarebbe tutto interno al Movimento Cinque Stelle, proteso a depotenziare al massimo i dissensi sulla linea tenuta a difesa del vice premier e del governo.

Dissensi esplicitati dalle sole Paola Nugnes e Elena Fattori, ma poi evidenziati anche dal tabellone elettronico che al momento del voto lasciava individuare una decina di luci bianche di chi non si era espresso, o mancava all'appello. La finestra di opportunità è fornita dalla procedura di voto, che consente di 'mantenere aperte' le urne, cioè l'espressione del voto per tutto il pomeriggio, secondo quanto previsto dal Regolamento per il voto sulla relazione della Giunta delle autorizzazioni.

L'esito sarà proclamato alle 19. L'obiettivo sarebbe quello di far sì che la maggioranza politica abbia compiuto con i soli voti M5S (che conta 107 senatori) e Lega (58) la mission di salvare il 'soldato Matteo', senza che, a risultato proclamato, risulti determinante il contributo degli altri gruppi di centrodestra, Fi e Fdi, che pure hanno votato la relazione della Giunta contraria a concedere l'autorizzazione a procedere. E portato così il totale dei voti a favore di Salvini a quota 232 (sulla carta dovrebbero risultare 243, secondo alcuni calcoli e sulla base delle dichiarazioni in aula).

La soglia fatidica è quella dei 161 voti di maggioranza assoluta. Che, sottratti i voti di Nugnes e Fattori, potrebbero risultare a rischio, tenuto conto che la maggioranza, oltre ai suoi 165 voti ufficiali derivanti dalla somma dei due gruppi parlamentari, può contare su un pugno abbastanza esiguo di voti supplementari.

Se nella maggioranza si sparge ottimismo, in realtà alcuni rumors indicherebbero un'altra esponente M5S incerta sul da farsi, se non tentata dal votare a favore del processo a Salvini, Virginia La Mura. In questo quadro, e date per certe le assenze per giustificati motivi altri due senatori M5S, Matteo Mantero e Bogo Deledda, sarebbe in corso un 'serrate i ranghi' con offensiva del sorriso nei confronti di senatori vicini, o rimasti tali, al Movimento e che comunque hanno sostenuto la maggioranza in questi mesi.

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