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Elezioni Milano, Sala sindaco al primo turno: "Evento quasi storico"

"Salvini principale responsabile del risultato del centrodestra"

(Fotogramma)
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04 ottobre 2021 | 15.09
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Elezioni Milano 2021, il sindaco Beppe Sala vince al primo turno. In base ai primi dati ufficiali del Viminale, quando sono state scrutinate 975 sezioni su 1.248, il sindaco uscente, e candidato del centrosinistra è al 57,51% mentre il candidato del centrodestra Luca Bernardo è al 32,23%. Gianluigi Paragone al 3,01%, la candidata dei 5 Stelle Layla Pavone al 2,71%.

"Evento quasi storico" ha detto il primo cittadino parlando al suo comitato elettorale. "La destra è forte finché non la guardi da vicino, è allora che scopri le sue debolezze" aggiunge, sottolineando come il centrosinistra non sia "mai arrivato a vincere a Milano al primo turno da quando, nel '93, il sindaco viene eletto con queste modalità". "Se i voti saranno confermati rispetto al 2016 ho preso 40-50mila voti in più" calcola Sala. "E' una lezione politica importante per il Paese", si fanno "grandi slogan e proclami", ma, chiede, "il futuro politica ha bisogno di questo?". "Adesso c'è già una corsa a scaricare i candidati, mi sembra sbagliato. Io non voglio difenderli, ma sono stati scelti da qualcuno, con lungo ripensamento, è un giochino che non funziona con i milanesi, che guardano alla concretezza". Quello che emerge dal voto delle amministrative è che "queste città sono vive, hanno associazioni di cittadini che vogliono contribuire". "Ci sono tante cose da fare e non si possono fare da soli. La mia promessa ai milanesi è essere il sindaco di tutti, garantire che troverò le formule per far partecipare tutti, questo credo che sia il vero segreto per uscire bene da questo momento difficile", ha spiegato. "Chiudo ripartendo dall'inizio".

Punta, poi, il dito contro Salvini, definendolo "il principale responsabile del risultato del centrodestra. Da quello che abbiamo capito ha gestito lui il processo di scelta"."E' stato martellante a Milano con i suoi proclami. Fino a poche settimane fa diceva che non avrebbero vinto a Milano, ma stravinto. L'impressione è che non conosci abbastanza bene la città se puoi dire a tre settimane dal voto stravinceremo", osserva il sindaco.

"Io sono senz'altro riuscito a parlare ai moderati. Ricordiamoci innanzitutto che l'elettorato conservatore di centrodestra a Milano potenzialmente vale il 50%. Però non è un elettorato al quale basta una strizzata d’occhio, ma vogliono capire la tua volontà e io ho cercato di interpretarla senza nascondere mai il mio indirizzo politico e facendo anche delle cose che se avessi dovuto ragionare solo in ottica elettorale, ad esempio sulla mobilità, non avrei fatto". Anche l'appello al voto disgiunto, secondo lui, ha funzionato. "Sono sicuro. Dalla serie storica l'elettorato di centrodestra vale il 50%, quindi è abbastanza evidente che si è fatto uno spostamento o in maniera diretta o magari con il voto disgiunto. Quindi io penso che sicuramente questo (l'appello, ndr.) ha influito. Detto ciò, io l’ho fatto, perché penso che se uno in campagna elettorale ritiene di farlo in maniera onesta, deve farlo. Sono stato giudicato dagli altri scorretto, ma non so cosa ci fosse di scorretto, mi sembra di averlo fatto molto bene", ha precisato.

L'AFFLUENZA

I dati definitivi del Viminale relativi all'affluenza al voto per le elezioni comunali a Milano vedono una diminuzione di circa 7 punti rispetto al voto precedente. Alle urne si è recato il 47,69% degli elettori contro il 54,65%.

LUCA BERNARDO

"Sfido chiunque a ottenere un risultato migliore in 15 giorni di campagna elettorale" ha detto il candidato sindaco del centrodestra a Milano, Luca Bernardo, in conferenza stampa, a Milano al Nhow Hotel di via Tortona. Vestito con un abito blu, camicia celeste e cravatta rossa, Bernardo è stato accolto dagli applausi dai sostenitori e candidati della sua lista presenti in sala, che al suo arrivo hanno urlato 'Luca, Luca!'. "Ero uno sconosciuto, abbiamo iniziato i primi di agosto, questo è il tempo abbiamo lavorato 15 giorni, forse 17 non di più", ha aggiunto. "Abbiamo lasciato il segno a Milano ma credo che il vero vincitore oggi sia uno solo: l’astensionismo". "Mi vedete col sorriso, come sapete io sono un uomo del pubblico - ha aggiunto Bernardo - Avevamo bisogno di più tempo. Allora forse le cose potevano andare in maniera diversa".

"Ho deciso che starò in Comune, pur continuando a fare il medico. Mi vedrete entrare a Palazzo Marino, è certo che l'avventura non finisce qui. Non è la fine ma l'inizio di una bella e grande storia". "Supporterò e aiuterò i cittadini milanesi che hanno voluto credere nella nostra storia - ha rimarcato Bernardo -. Dobbiamo portare avanti il seme che abbiamo piantato, dobbiamo crescere una pianta forte, robusta".

I casi Morisi e Fidanza "credo che non abbiano influito assolutamente in nessun modo". "Chi conosce la mia storia e delle persone dei partiti che mi sostengono non ha dubbi e poi, non è questione di essere garantisti - ha aggiunto Bernardo - ma bisogna sempre aspettare che deve indagare possa dire se davvero è successo qualcosa o se non è avvenuto nulla”.

"Non credo che ci siano stati errori - ha poi sottolineato Bernardo -. Sarebbe stato difficile fare di più. Ho fatto più di 7mila km. Abbiamo fatto tanto". I partiti della coalizione "li ho sempre sentiti vicini - ha rimarcato Bernardo - sono come una famiglia". E ha quindi ringraziato "Matteo Salvini, Maurizio Lupi, il presidente Berlusconi e Giorgia Meloni".

"Auguro al sindaco Beppe Sala di andare avanti e far crescere la nostra città ma deve guardare quello che ho visto io. Sala non l'ho sentito. Avrò il piacere di sentirlo. Spero davvero, aldilà dei programmi, che non siano dimenticate le persone che hanno deciso di non andare a votare. Lo farò seduto in consiglio comunale". "Sala è un signore, è un uomo per bene" conclude.


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