"Le parole del presidente Mattarella sono bellissime: sembrano però dettate da una aspirazione teorica lontana dalle realtà che affliggono il nostro tessuto sociale. Si adegua a tale teorica aspirazione l’esigenza di una riforma immediata della giustizia tale che possa proporsi come credibile dai cittadini nel rispetto dell’indipendenza dei giudici". Lo afferma all’AdnKronos Giuseppe Foti Magistrato in quiescenza. "Resta da chiedersi - aggiunge- se nei suoi sette anni di presidenza precedente egli fosse presente dinnanzi ai problemi della giustizia".
"Oggi - evidenzia il magistrato- propone riforme immediate ma non accenna a riforme concrete. Vi è da chiedersi se il presidente abbia mai sentito parlare dell’esigenza di una separazione delle carriere dei pubblici ministeri e dei giudici ignorando che l’esigenza di giustizia obiettiva è distante dall’esigenza accusatoria e ignorando peraltro, che sia pm che giudici hanno lo stesso organo rappresentativo". "Il Presidente - si chiede ancora Foti- ha mai affrontato il tema del potere assoluto delle associazioni di Magistrati che, attraverso i cordoni elettorali consente il ‘balletto’ dei giudici dalle cariche associative al Csm ed infine agli incarichi direttivi. Il caso Palamara - conclude- non ha insegnato nulla?". (di Francesco Bianco)
