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Manovra 2023, Crisanti: "Chi l'ha fatta vada a lavorare in pronto soccorso"

24 novembre 2022 | 11.55
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Lo scienziato e senatore Pd: "Così capirebbe perché giovani laureati non scelgono medicina d'urgenza e che gestire reparti con cooperative ha costi pazzeschi"

Manovra 2023, Crisanti:

"Io vorrei mandare chi ha fatto questa legge di Bilancio a lavorare per una settimana al pronto soccorso". E' la provocazione del microbiologo e senatore Pd Andrea Crisanti, che commenta all'Adnkronos Salute il capitolo sanità della Manovra e spiega il motivo per cui ritiene insufficienti le risorse che il provvedimento mette in campo per il settore. "Ci si rende conto che i pronto soccorso oggi vengono gestiti con cooperative con dei costi pazzeschi e vengono negate congrue indennità per medici e infermieri che sono stanno dentro questi reparti?", chiede lo scienziato riferendosi al fatto che il potenziamento di questa voce dovrebbe scattare solo dal 2024. "Come si fa a pensare che con queste premesse un giovane laureato in medicina si vada a specializzare in medicina d'urgenza?", incalza.

E infatti, sottolinea, "per questa specialità i posti vanno deserti". In una simile situazione, conclude Crisanti, "non si riesce ad attrarre giovani di talento in medicina d'urgenza e Dio solo sa quanto ce ne sia bisogno. Perché è nella medicina d'urgenza che molte volte si decide della vita o del decesso, o del trattamento adeguato, di una persona".

Per il microbiologo gli stanziamenti previsti nel capitolo sanità della Manovra non sono più di "un palliativo". L'aumento di 2 miliardi di euro al Fondo sanitario nazionale "non è sufficiente" e le risorse disponibili per il settore "non possono bastare" a risolvere quelle che per lo scienziato italiano sono le "tre vere emergenze" della sanità italiana. E' una scelta "da dilettanti allo sbaraglio".

La sanità "viaggia con 10 miliardi accumulati di sottofinanziamenti a partire dal 2008 - ricorda l'Adnkronos Salute - I 2 miliardi di cui si parla servono a malapena per coprire i costi delle bollette" gravate dal caro energia. "La sanità ha tre emergenze che sono le liste d'attesa, il sovraccarico dei pronto soccorso e il funzionamento della medicina di base e sono tre cose collegate fra di loro che, se non si affrontano tutte insieme, hanno un impatto drammatico sulla salute delle persone", avverte Crisanti.

"Se non si fa un investimento tecnologico e di risorse umane non si risolve il problema delle liste d'attesa - incalza il microbiologo - Se non si cambia l'approccio e il coordinamento per i medici di base, se non si creano queste Case di comunità e non si fa filtro al pronto soccorso, non si dà l'assistenza giusta ai nostri pazienti. Il fatto che il 70% degli accessi al pronto soccorso siano codici bianchi e verdi è la testimonianza di tutto il fallimento della sanità territoriale perché non ci devono arrivare questi casi al pronto soccorso. E il fatto che ci arrivino è la testimonianza della disperazione della gente", ammonisce Crisanti. "A queste tre emergenze lo stanziamento previsto dalla manovra non fa proprio nulla".

E poi, aggiunge ampliando lo sguardo al provvedimento nel suo complesso, "non si è mai vista una manovra economica che toglie ai poveri e dà ai ricchi. Io penso che tutte le persone, i diseredati, coloro che pensavano che con un cambio drastico avrebbero trovato speranza e opzioni di riscatto, stanno vedendo la vera faccia di questo Governo. E' la stessa cosa che sta succedendo in Inghilterra: le fasce più deboli che li hanno votati sono quelle che saranno penalizzate, tradite, come avevo predetto".

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