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Nozze gay, Alfano: "Contro di me insulti di violenza inaudita"

08 ottobre 2014 | 16.42
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Il ministro dell'Interno sulla direttiva che vieta ai sindaci le trascrizioni delle nozze gay contratte all'estero: "Ho solo chiesto di non fare in Italia cose che le leggi non prevedono". Scalfarotto: "Giuridicamente dubito che i prefetti possano imporre ai sindaci di fare quello che la circolare dice". E il Codacons prepara il ricorso al Tar: "Violate in modo palese le disposizioni comunitarie e le sentenze della giustizia italiana"

Nozze gay, Alfano:

''Mi sono visto tirare addosso una quantità di insulti e di aggettivi di una violenza inaudita: da parte di associazioni e di giornalisti, e oggi da parte di titoli di giornali e di esponenti politici''. Al ministro dell'Interno, Angelino Alfano, non va giù la reazione alla direttiva ai prefetti inviata ieri per chiedere la cancellazione da parte dei sindaci delle registrazioni di matrimoni gay contratti all'estero.

Ho solo raccomandato di "invitare i sindaci a rispettare le leggi e a non fare in Italia cose che le leggi non prevedono", spiega Alfano. "Non siamo oscurantisti e siamo rispettosi dell'affettività di tutti - assicura - ma la famiglia non si tocca. Nel codice civile ci sono già degli strumenti che consentono alle coppie di tutelarsi sul piano patrimoniale". Quindi una legge in materia per il ministro dell'Interno non è una priorità: "Se dobbiamo parlare di urgenze di questo Paese penso ai giovani che non trovano il lavoro". E insiste: "Il matrimonio non può essere tra coppie dello stesso sesso. No allo smontaggio della famiglia, sì a un intervento che dia più tutele a una coppia che ha deciso di non sposarsi".

Ma il sì ad aumentare le tutele a chi decide di non sposarsi e non riconoscere chi, dove è consentito, ha deciso di sposarsi, continua a creare divergenze nel governo. ''L'uscita del ministro Alfano è stata francamente improvvida - afferma il sottosegretario Pd ai Rapporti con il Parlamento e Riforme Ivan Scalfarotto - . Lo dico perché questo governo ha preso degli impegni molto chiari su questa materia. Il ministro dell'Interno prende una decisione che ha un profilo apparentemente tecnico ma in realtà pare una fuga all'indietro''.

''Io - spiega Scalfarotto - ne faccio una questione politica. Non casualmente la delega alle Pari Opportunità ce l'ha Matteo Renzi, quindi ci deve essere un principio di collegialità e prima di affrontare i temi a gamba tesa - ricorda il sottosegretario - si dovrebbe ascoltare il presidente del Consiglio. Cosa che non è stata fatta. Giuridicamente dubito che i prefetti possano imporre ai sindaci di fare quello che la circolare dice''.

A gettare acqua sul fuoco arriva il senatore del Pd, Andrea Marcucci che cogliendo l'apertura del ministro dell'Interno sulle coppie di fatto lo sprona: "Alfano assuma un impegno politico, archiviamo le polemiche, e Ncd sostenga il testo che istituisce le unioni civili per le coppie gay, per consentire una approvazione entro la fine dell'anno".

"Il testo all'esame della commissione Giustizia - sostiene il parlamentare - risolve la questione della registrazione delle nozze fatte all'estero, trasformandole in unioni civili. Il ministro Alfano, che si reputa laico, sa bene che la proposta del governo Renzi non prevede il matrimonio, ma il conferimento di diritti civili ed economici per le coppie gay sulla base del modello tedesco. Siamo in notevole ritardo rispetto a tutti gli Stati membri dell'Ue, con il voto del Ncd, la maggioranza può rispondere a una esigenza ormai diffusa in tutto il Paese".

Ma intanto il Codacons prepara contro la direttiva di Alfano un ricorso collettivo gratuito al Tar del Lazio per ottenere l'annullamento della circolare sulle trascrizioni delle nozze gay all'estero. "Il provvedimento del ministro è abnorme - ha dichiarato il presidente del Codacons Carlo Rienzi - e viola in modo palese le disposizioni comunitarie e le sentenze della giustizia italiana, perché la Corte europea dei diritti dell'uomo e il tribunale di Grosseto, hanno aperto la strada alle trascrizioni delle nozze tra persone dello stesso sesso contratte all'estero, riconoscendo al tempo stesso i diritti delle coppie di fatto". Una circolare ministeriale, ha proseguito Rienzi, "che si pone in contrapposizione con le decisioni degli organi di giustizia comunitari e nazionali è illegittima e, in quanto tale, annullabile di fronte al Tar".

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