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Riforme: Sisto (FI) si dimette da relatore

10 febbraio 2015 | 11.35
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Ad annunciarlo lo stesso deputato all'Aula della Camera, dove è ripreso stamani l'esame della riforma costituzionale. Aula respinge richiesta M5S per ritorno testo in Commissione, Toninelli: Pd mette il bavaglio al Parlamento

Nella foto Paolo Sisto
Nella foto Paolo Sisto

Francesco Paolo Sisto, deputato di Forza Italia, si dimette da relatore delle riforme istituzionali a Montecitorio. Ad annunciarlo lo stesso Sisto all'Aula della Camera, dove è ripreso stamani l'esame della riforma costituzionale.

Sisto, annunciando la sua decisione in Aula, ha dichiarato di dimettersi "con il dolore profondo del giurista cui viene data l'occasione di riscrivere la Costituzione, ma con la coerenza di una appartenenza a un partito senza opportunismi". "Con senso di responsabilità - ha detto dunque - Fi ha partecipato a una intesa innaturale con il Pd per una cooperazione sulle riforme che non rinnegasse il passato, con cancellasse il presente e non precludesse il futuro. Un patto che è una transizione temporanea e che oggi non è più viva in quanto l'accordo è stato sciolto e Fi si ritiene libera di non essere scontenta".

La riforma costituzionale discussa in aula a Montecitorio segna "una corsa rovinosa verso il disastro che faremo di tutto per rallentare". Così il capogruppo Fi Renato Brunetta, commentando le dimissioni "sofferte e generose" di Sisto. "Sarebbe oggi pura irresponsabilità - ha incalzato Brunetta - concorrere a una direttrice autoritaria. La maggioranza si fermi". "Noi non giochiamo con cariche e accordi", ha aggiunto ancora il presidente degli azzurri alla Camera spiegando che il patto del Nazareno è saltato "per la scelta unilaterale del Presidente della Repubblica da parte del premier Renzi e del Pd. Un colpo premeditato e mortale".

Sulle riforme "c'è tutta la volontà di andare avanti. Le riforme si fanno perché ne ha bisogno l'Italia, per questo noi andremo avanti con decisione". Così in Aula della Camera il capogruppo del Pd Roberto Speranza. "Il fatto che la maggioranza delle riforme sia più debole e più stretta non è un fatto positivo per noi - ha riconosciuto il capogruppo dem - ma non ci sono poteri di veto. "Ha fatto bene il Pd - ha aggiunto - a chiedere il contributo e il sostegno di tutte le forze politiche. E ha fatto bene Forza Italia a sedere al tavolo. Sarebbe stato utile continuare. Ma chiedo a Brunetta, lo chiedo con un certo turbamento, cosa è cambiato dal 31 gennaio? Solo un fatto: l'elezione di una persona di altissime qualità come Mattarella a presidente della Repubblica. E ho un sospetto: Fi è stata al tavolo nell'interesse del Paese o nella prospettiva di uno scambio riforme istituzionali-Quirinale? Per noi quello non era uno scambio accettabile, non lo sarà mai", conclude.

Intanto proseguono i lavori dell'Aula nonostante il M5Sa avesse chiesto formalmente il rinvio del testo in Commissione. Ma l'Aula ha respinto, esprimendosi con un voto, la richiesta dei 5 Stelle. "Il Pd mette il bavaglio al Parlamento. Impedita discussione. Si può solo pigiare bottoni. Renzi sempre più pericoloso", scrive in un tweet il deputato M5S Danilo Toninelli, l''uomo riforme' dei 5 Stelle.

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