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Roma, Giachetti: "Calenda miglior candidato centrosinistra, unico in grado di vincere"

09 ottobre 2020 | 15.44
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Carlo Calenda (Fotogramma)
Carlo Calenda (Fotogramma)

"Calenda l'ho sentito, ma non per parlare della candidatura su Roma. Carlo lo sento normalmente perché siamo amici. Detto ciò ovviamente gli ho chiesto di questa sua discesa in campo, uscita sui giornali in questi giorni... e lui ci sta seriamente pensando". Lo dice all'Adnkronos l'esponente di Italia Viva, Roberto Giachetti, in merito alla possibile candidatura del leader di Azione come sindaco di Roma.

Eppure sembra esserci freddezza nel centrosinistra, che sfocia anche a volte in toni accesi sui social: "Sì -replica- ma il problema non è lui che fa una polemica con il Pd, è che il Pd prima ancora di un'ufficializzazione di una eventuale candidatura di Calenda, l'ha voluto 'stoppare'. Mi sembra una cosa alquanto singolare. Le considerazioni si facciano quando formalmente si ha una candidatura, non quando ci sono ipotesi giornalistiche, anche se poi queste ipotesi posso diventare concrete e reali".

Giachetti ribadisce che sarebbe favorevole a 'Calenda candidato sindaco': "Da mesi ormai lo sostengo pubblicamente, e anche con lui: non solo quella di Calenda sarebbe la migliore candidatura per il centrosinistra ma è l'unica che ha possibilità reali di vincere. In più sono convinto che sarebbe davvero un ottimo sindaco. Se lui sciogliesse la riserva in senso positivo io non solo sarei molto contento ma lo sosterrò con grande convinzione".

"Trovo singolare - aggiunge Giachetti- che, solo considerando gli appuntamenti elettorali più recenti, in 10 su 14 capoluoghi di Provincia, le primarie non sono state fatte. Su 4 Regioni in cui il centrosinistra doveva scegliere il candidato presidente le primarie non sono state fatte. Mi riferisco a città come Venezia e a Regioni come Veneto, Marche, Toscana, Liguria e voglio sottolineare una cosa: quando mi candidai per la guida del Partito Democratico, Zingaretti sosteneva, insieme ad una parte della maggioranza che ha vinto, che le primarie dovevano essere 'superate'. Adesso -prosegue- , quando troviamo un candidato forte, credibile e vincente, improvvisamente le primarie diventano un elemento discriminante per accettare una candidatura".

"Io non so cosa voglia fare Calenda, cioè se parteciperebbe o no alle primarie, ma io se fossi nel Pd proverei un certo imbarazzo a chiedergli di partecipare alle primarie, e lo dico con tutto il rispetto per Cirinnà e per gli altri che si stanno proponendo. Quello che spero, quindi, è che il Partito Democratico ci ripensi, perché è davvero imbarazzante questa situazione".

Quanto ai giornali secondo cui è ancora in ballo il nome di Sassoli, proprio allo scopo di evitare le primarie: "Infatti: il Pd uscisse allo scoperto e dicesse esplicitamente che è contrario ad una candidatura di Calenda perché, evidentemente, non vuole vincere le elezioni. Almeno così sarebbe tutto più lineare", conclude l'esponente di Italia Viva.

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