Salvini: "Macron è un po' permaloso, nessun insulto ma se vuole vada lui a combattere in Ucraina"

La Francia ha convocato l'ambasciatrice italiana. Forza Italia: "Politica estera spetta a Meloni e Tajani". Il ministro degli Esteri sente Barrot e Wadephul: "Decisivo coordinarsi con Francia e Germania per accordo pace". Schlein: "Salvini imbarazza il Paese, governo non all'altezza"

Matteo Salvini ed Emmanuel Macron (Fotogramma/Ipa)
Matteo Salvini ed Emmanuel Macron (Fotogramma/Ipa)
23 agosto 2025 | 12.55
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"Stando agli ultimi dati l'80% dei francesi non vede l'ora che Macron se ne vada". Così il vicepremier Matteo Salvini ospite a un evento della Lega in Trentino. "Ho letto che hanno chiamato l'ambasciatore per lamentarsi. A un giornalista che tre giorni fa mi ha chiesto 'Macron parla ancora di invio di soldati europei a combattere in Ucraina, cosa ne pensa?', io ho risposto in milanese ma cordiale, non era un insulto", ha detto ancora Salvini. "Macron è un po' permaloso - ha aggiunto - Attaccati al tram non è un insulto".

"Puoi mandare gli altri a morire per guerre non nostre, noi dovremmo lavorare tutti per la pace. Ho solo detto questo: sono contrario a mandare i nostri figli a combattere in Ucraina. Non l'ho insultato, ma ho solo detto: siccome sono mesi che ribadisce la guerra, l'ombrello nucleare, i missili, l'esercito europeo, se hai così voglia di partire vai tu", ha concluso.

La reazione francese "è stata spropositata" ha ribadito questa sera ospite a Quattro di Sera. "Macron da mesi parla di esercito europeo e ha detto siamo pronti a combattere. No, parla a nome tuo. Attaccati al tram è un detto simpatico milanese per dire non ci penso neanche. Non ho alcuna intenzione di tornare a polemizzare con Macron ma se me lo richiedesse io risponderei ancora no, no e ancora no. Magari gliel'avranno tradotta male".

Ha sentito Meloni sulla questione Macron? "No, siamo impegnati totalmente a a livello interno e esterno per l'interesse degli italiani. Lei lo fa in maniera egregia. Quando parla di spiragli di pace è frutto anche del suo lavoro. E' un governo equilibrato, come anche quello di Macron, ma non può dire siamo in guerra. L'impegno mio, di Giorgia e di tutta la coalizione è perché sia l'anno del ritorno alla pace".

Di ieri la notizia che la Francia ha convocato giovedì l'ambasciatrice italiana in Francia, Emanuela D'Alessandro, "a seguito delle inaccettabili dichiarazioni" rilasciate da Salvini contro il presidente francese per il suo sostegno all'invio di truppe in Ucraina. Ad affermarlo è stata l'Afp citando una fonte diplomatica.

Nei giorni scorsi il vicepremier, a margine di un evento a Milano, a quanti gli chiedevano cosa pensasse degli appelli di Macron per l'invio di soldati europei in Ucraina, aveva risposto: "Vacci tu se vuoi. Ti metti il caschetto, il giubbetto, il fucile e vai in Ucraina".

Tajani sente Barrot e Wadephul

A prescindere dalle polemiche il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha avuto oggi due conversazioni telefoniche in vista della videoconferenza che si terrà domani con i ministri del G7 in occasione del 24 agosto, giornata in cui l’Ucraina commemora la dichiarazione di indipendenza dall'Urss del 1991. Lo rende noto la Farnesina spiegando che con il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot e con il collega tedesco Johann Wadephul, Tajani ha confermato ''il sostegno del governo di Roma al processo che dovrebbe portare al negoziato politico e diplomatico per una pace giusta e duratura in Ucraina''. Per Tajani ''è decisivo il coordinamento con Germania e Francia all’interno della Ue per avanzare speditamente verso una definizione delle garanzie di sicurezza da offrire all’Ucraina per raggiungere un accordo di pace''.

Il ministro Tajani ha anche confermato ai colleghi l’idea del governo italiano che in Medio Oriente bisogna arrivare urgentemente a una tregua a Gaza, con la liberazione degli ostaggi israeliani e un immediato soccorso alimentare e sanitario alla popolazione palestinese. Con i colleghi di Francia e Germania il ministro Tajani ha condiviso la posizione secondo cui nuovi insediamenti in Cisgiordania sono un serio ostacolo a una pace che Israele deve invece contribuire a costruire, si legge nella nota della Farnesina.

Le reazioni

Le reazioni si susseguono. "Se Macron smentisce la volontà di inviare soldati europei a combattere in Ucraina problema chiuso. E continuare a tirare in ballo l’ombrello nucleare europeo, eserciti europei, missili e bazooka europei non aiuta in questo momento: lasciamo che gli spiragli di pace vadano avanti, lasciamo lavorare Trump e chi vuole davvero la pace", dice il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo.

Per il senatore leghista Claudio Borghi Aquilini, “non esiste nessuna ‘crisi’ con la Francia a seguito delle sacrosante parole di Salvini. La questione è semplice: nel mezzo di una trattativa di pace mettersi a parlare di truppe e missili è irresponsabile e controproducente. Basta smentire suggestioni napoleoniche di truppe Ue pronte alla guerra in Ucraina e il caso si chiude immediatamente''.

Forza Italia interviene con Deborah Bergamini, vicesegretario nazionale di FI e responsabile Esteri del partito: "La politica estera italiana spetta al presidente del Consiglio e al ministro degli Esteri. L’accaduto non cambierà i nostri rapporti di amicizia con la Francia, pur nelle diverse sensibilità. Siamo alleati con Parigi e lo rimarremo ancor più in un momento così critico nel quadro internazionale".

Le opposizioni insorgono. "Le intemerate di Salvini non mettono in difficoltà solo il governo, con Tajani e Meloni che rivendicano col loro alleato leghista il proprio ruolo in politica estera, ma imbarazzano il Paese. L’Italia ha una grande tradizione diplomatica ma questo governo continua a dimostrarsi non all’altezza", afferma la segretaria del Pd, Elly Schlein. Per la leader dem, "Salvini farebbe meglio a occuparsi dei ritardi cronici dei treni che stanno costringendo ormai da anni lavoratori, studenti e pendolari a viaggiare ogni giorno con un’ora di ritardo".

"Salvini è il vicepremier e se lo dimentica sempre e conseguentemente usa un linguaggio volgare non adeguato al ruolo che riveste - dichiara Angelo Bonelli, parlamentare di Avs, in una nota - Meloni dovrebbe insegnare o quanto meno ricordare a Salvini come ci si comporta e pertanto dovrebbe censurare le parole del suo vicepremier che hanno provocato un incidente diplomatico tra Italia e Francia. Che i militari italiani non debbano andare in Ucraina è fuori discussione ma con il linguaggio da osteria Salvini dimostra di non essere adeguato al ruolo che ricopre".

"La nostra ambasciatrice a Parigi è stata convocata dall’Eliseo per dare conto delle ripetute offese del nostro vicepremier Matteo Salvini al presidente Macron: una umiliazione per il nostro Paese e un imbarazzo per la nostra rete diplomatica - afferma il segretario di +Europa, Riccardo Magi - Salvini riduce l’Italia a uno 'Stato Canaglietta', dove i nostri ambasciatori vengono richiamati dai partner europei. Meloni dovrebbe prendere le distanze dal suo vicepremier e stigmatizzare i comportamenti di Salvini che non sono adeguati per un grande Paese come l’Italia".

Il deputato di Italia Viva Davide Faraone, vicepresidente del partito, in un post sui social scrive che Salvini "in una delle sue solite sparate, dimentica persino di essere vicepremier (non ci crede nemmeno lui) e insulta in malo modo il presidente di un Paese alleato come Macron, proprio mentre Italia e Francia - ricorda Faraone - sono impegnate insieme su fronti cruciali: dall’Ucraina ai dazi commerciali, solo per citarne alcuni. Un’uscita così pesante da spingere Parigi a convocare l’ambasciatore italiano in Francia". "E allora la domanda è semplice: Meloni ha intenzione di governare o continuerà a farsi umiliare dal suo vicepremier? Perché qui non è solo Salvini a fare danni: è la premier che, restando zitta, rende l’Italia più debole, più isolata e meno rispettata in Europa e nel mondo", conclude il vicepresidente Iv.

Per Osvaldo Napoli, della segreteria nazionale di Azione, "dopo l’insulto gratuito di Salvini al presidente Macron, le assurde parole del capogruppo Romeo sono fatte per aggravare la situazione. Secondo Romeo, infatti, il problema verrebbe risolto 'se Macron smentisce la volontà di inviare soldati europei a combattere in Ucraina'. Non so se si rende conto dell’enormità di queste affermazioni. La politica di sicurezza e di difesa della Francia deve uniformarsi alla linea politica di Matteo Salvini altrimenti rimane l’invito al presidente Macron a cercarsi un tram. La linea del delirio è stata ampiamente superata".

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