Un sacchetto di plastica può impiegare fino a 1000 anni per dissolversi nell'ambiente. A segnalarlo è Legambiente che ha individuato le 8 principali criticità che hanno portato nel 2012 alla messa al bando degli shopper in plastica usa e getta.
1. Eccessivo consumo e produzione: solo tra Europa ed Usa vengono consumati circa 100 miliardi di sacchetti all'anno; per produrre queste quantità vengono utilizzate 910mila tonnellate di petrolio.
2. Difficile smaltimento: solo l'1% dei sacchetti di tutto il mondo viene riciclato perché il riciclo ha costi 4mila volte superiori alla produzione.
3. Vita utile brevissima.
4. Non biodegradabilità e fotodegradabilità: i raggi Uv ed il calore, degradano i sacchetti in frammenti minuscoli che possono entrare nella catena alimentare.
5. Aerodinamicità: con anche poco vento, hanno la capacità di essere trasportati e venir dispersi in tutti gli ambienti.
6. Danni della fauna: molti animali muoiono per strangolamento, soffocamento o per blocchi intestinali, causati dall'entrata in contatto con sacchetti di plastica.
7. Tossicità e bioaccumulo: spesso vengono utilizzati coloranti cancerogeni ed additivi metallici che entrano poi in contatto con l'ambiente con gli esseri umani. Inoltre le microparticelle plastiche negli ambienti acquatici tendono ad accumularsi e ad attrarre sostanze tossiche.
8. Danni alle attività umane: i costi per rimuovere da reti da pesca e terreni agricoli è molto superiore a quello necessario per far uscire di produzione i sacchetti. I danni al paesaggio, inoltre, danneggiano anche il settore turistico.