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Sanita' Lazio: Santori, interrogazione su sospetta 'parentopoli' Tor Vergata

15 febbraio 2014 | 15.38
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Milano, 15 feb. (Adnkronos Salute) - "Bernardo Fraioli, già primario di Neurochirurgia al Policlinico Tor Vergata" di Roma, "va in pensione. Il nuovo primario sarà Mario Francesco Fraioli, figlio di Bernardo. Ma non è finita qui, poiché la figlia Chiara dirige la clinica Villa Benedetta a Montesacro, convenzionata con lo stesso Policlinico". Sul caso Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio e componente della Commissione Salute, ha presentato "un'interrogazione, perché non vorrei - afferma in una nota - fossimo in presenza di una parentopoli della sanità".

"Si tratta di domande - spiega Santori - cui Zingaretti dovrà rispondere non solo in qualità di Presidente della Regione Lazio con delega alla Salute, ma anche perché sempre lo stesso Zingaretti era all'epoca delle decisioni assunte presidente della Fondazione Policlinico Tor Vergata. A questo punto ci chiediamo se risulti vero il fatto che Zingaretti si sia dimesso lo scorso 10 febbraio da presidente della Fondazione probabilmente a seguito di questa particolare successione per eredità, senza dimenticare la nomina inconferibile della Mastrobuono a direttore generale della Asl di Frosinone dopo aver assunto negli ultimi anni l'incarico di direttore sanitario della Fondazione stessa. O forse c'è altro ancora?".

"Esiste la casta della politica e ne va sconfitto il malcostume - prosegue il consigliere regionale - ma esistono anche tante altre caste che vanno eliminate se si vuole far decollare il merito e la competenza in questa nazione. Fenomeni di nepotismo e raccomandazione devono essere estirpati in tutti i campi al fine di vedere emergere le migliori professionalità e le nuove energie. Santori sottolinea che "il baronato esiste negli atenei come negli ospedali, e a pagare il protrarsi di questo fenomeno sono primariamente i cittadini. Senza dimenticare le migliaia di operatori sanitari precari che attendono risposte dalla Regione Lazio, così come i tanti giovani medici preparati che sono costretti ad espatriare perché non hanno qualcuno che li protegge o almeno gli permette di lavorare".

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