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Sanita' Lombardia: da MultiMedica ricorso per taglio Cardiochirurgia Sesto (2)

03 marzo 2014 | 16.24
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(Adnkronos Salute) - In gioco c'è prima di tutto la perdita di budget annuo legata alla soppressione dell'Unità operativa. La delibera prevede una riduzione del 65% dei finanziamenti destinati alla produzione dell'unità chiusa. La struttura colpita dal provvedimento può solo richiedere la ricollocazione al proprio interno del restante 35%. Il gruppo contesta che l'Istituto aveva i requisiti per la sopravvivenza del reparto, ma è stato penalizzato da un conteggio che fa differenza fra i pazienti effettivamente transitati nell'Unità operativa e quelli che invece non lo sono. Conteggio che, fanno notare, non sarebbe stato applicato ad altre strutture che si sono salvate dalla chiusura. "Un'altra unità di cardiochirurgia gestita dall'Istituto clinico Sant'Ambrogio di Milano - si precisa nel ricorso - che pure presenta casi transitati in Cardiochirurgia in numero largamente inferiore a 300, non è compresa tra quelle destinate alla soppressione".

Il problema, per MultiMedica è che, quando una struttura di ricovero è organizzata secondo il modello dipartimentale, "varie unità operative confluiscono e si fondano nel dipartimento consentendo un approccio multidisciplinare". Anche la Regione, sottolineano dall'Irccs, favorisce questo modello, consentendo "l'utilizzo 'flessibile' dei posti letto". Dunque "il ricovero o il transito del paziente nell'una o nell'altra unità specialistica è un fatto meramente burocratico, al più dotato di rilievo statistico, che non incide né sulla prestazione erogata né sulla sua effettività, né infine sulla relativa liceità", si legge nel ricorso. (segue)

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