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Lirica, Giovanna d'Arco torna alla Scala dopo 150 anni/

05 dicembre 2015 | 17.44
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Giovanna d'Arco
Giovanna d'Arco

Tutto pronto a Milano per la 'prima' della Scala. Il 7 dicembre al teatro Piermarini andrà in scena 'Giovanna d'Arco' di Giuseppe Verdi dopo 150 anni di assenza. Ieri intanto il teatro scaligero ha ospitato l'anteprima per gli under 18, suscitando un notevole interesse tra i giovani, molti dei quali si sono riconosciuti nella pulzella d'Orleans .

Le misure di sicurezza - Una prima, quella di lunedì, un po' particolare, sopratutto per la tensione creatasi dopo gli attentati di Parigi. Rafforzate ulteriormente, quest'anno, le misure di sicurezza. Dall'ormai lontano 1968 ogni 'prima' era, in qualche misura, 'blindata', per evitare che gli immancabili contestatori si avvicinassero troppo al foyer. Quest'anno, oltre all'ingente numero di forze dell'ordine presenti, sarà introdotto l'uso dei metal detector che, a campione, controlleranno gli ingressi. Confermata, invece, la cosiddetta 'zona rossa', con le transenne posizionate ad un centinaio di metro dall'ingresso del teatro.

Un vero e proprio cordone di sicurezza che sembra tranquillizzare anche il neo prefetto di Milano, Alessandro Marangoni, che proprio oggi si è insediato in corso Monforte. "Non sono preoccupato -ha detto- anzi, sono molto sereno. Tutto quello che è prevedibile è stato previsto e io mi fido della nostra forza di polizia. A Milano, come in tutta Italia, l'attenzione è massima e la 'prima' della Scala -ha osservato- è un evento mondiale".

Assente Mattarella, in forse Renzi - Ancora nessuna conferma sulla presenza o meno del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, mentre è certa, invece, la presenza del ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini come quelle, tra le altre, del sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, e del presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni. Non ci sarà invece, ma era già stato annunciato da tempo, il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che l'8 dicembre assisterà all'apertura del Giubileo a Roma.

La cena di gala - Mentre al Piermarini si danno gli ultimi ritocchi a scenografia e orchestra, ai fornelli del ristorante Vittorio, storico locale di Brusaporto a Bergamo, si sta mettendo a punto il menù per i 450 ospiti della cena di gala che sarà servita, al termine della 'prima', alla Società del Giardino di via San Paolo. Francesco Cerea e i suoi fratelli hanno studiato un menù sobrio.

Sui tavoli candelabri a otto fiamme in ferro anticato, con candele color crema e fiori, anche questi nei colori delle vetrate: iris blu e viola, clematidi color indaco, anemoni viola, rose baccarà quasi nere, tulipani neri e bianchi, bacche di rosa canina e pennacchi di astilbe rosa. Composizioni di fiori anche sulle consolle, sui davanzali e sui caminetti e all'ingresso due grandi strutture di ferro a forma di albero che saranno ricoperte di fiori, foglie e candeline pendenti. In tutto 3.200 fiori.

L'opera - Giovanna d'Arco torna al Teatro alla Scala dopo 150 anni di assenza e a 170 anni dalla sua prima esecuzione del 15 febbraio 1845 sempre nel teatro del Piermarini. Con questo spettacolo il maestro Riccardo Chailly, al suo primo sant'Ambrogio da direttore principale, anticipa un disegno artistico che si svilupperà nei prossimi anni accanto all'ambizioso progetto di esecuzione di tutte le opere di Giacomo Puccini. La regia della nuova produzione scaligera è affidata alla coppia Moshe Leiser e Patrice Caurier, mentre il cast comprende Anna Netrebko (Giovanna d'Arco), Francesco Meli (Carlo VII), Carlos Alvarez (Giacomo) e il coro diretto da Bruno Casoni.

Chi era la Pulzella d'Orleans? - Giovanna nasce il 6 gennaio del 1412 nella casa di Jacques d'Arc e Isabelle Romee, nel villaggio di Domremy, nella contea di Bar, sulla riva sinistra della Mosa. All'età di 13 anni comincia a sentire una 'voce divina' che le indicava la strada da seguire. Le 'voci' continuano a perseguitare Giovanna ripetendo sempre lo stesso messaggio: 'Il regno di Francia è in pericolo e può essere salvato solo da un tuo intervento'. Da questo momento Giovanna d'Arco si erge a paladina della Francia, risollevandone le sorti durante la guerra dei cent'anni e guidando le armate francesi contro quelle inglesi.

Catturata dai Borgognoni davanti a Compiegne, Giovanna fu venduta agli inglesi che la sottoposero a un processo per eresia al termine del quale, il 30 maggio del 1431, fu condannata al rogo e arsa viva. Nel 1456 Papa Callisto III dichiarò nullo il processo che condanno Giovanna d'Arco a morte e nel 1909 viene beatificata da Pio X e canonizzata da Benedetto XV nel 1920.

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