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Musica: Ligabue, 25 anni appaganti, aventurosi e inaspettati

07 maggio 2015 | 10.06
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Avventurosi, inaspettati e appaganti. Questi i tre aggettivi che Luciano Ligabue riserva ai suoi 25 anni di carriera e che festeggerà il 19 settembre prossimo a Campovolo, in un 'concertone', il più lungo della sua vita, dove interpreterà integralmente due dei suoi primi album, 'Ligabue' e 'Buon compleanno Elvis' e alcuni brani dell'ultimo 'Giro del mondo'. (Foto)

Ligabue a Campovolo
Ligabue a Campovolo

Avventurosi, inaspettati e appaganti. Questi i tre aggettivi che Luciano Ligabue riserva ai suoi 25 anni di carriera e che festeggerà il 19 settembre prossimo a Campovolo, in un 'concertone', il più lungo della sua vita, dove interpreterà integralmente due dei suoi primi album, 'Ligabue' e 'Buon compleanno Elvis' e alcuni brani dell'ultimo 'Giro del mondo'.

"Dopo 25 anni a fare musica una ventina di dischi, 2 film, due raccolte di racconti un romanzo e un libro di poesie -spiega Ligabue che ieri sera a Campovolo ha presentato il concerto di settembre- posso ritenermi appagato. Ho raccontato tantissimo -prosegue- ma mi meraviglio di come abbia ancora voglia di dire tanto. Ho sempre la speranza che dopo ogni album ci sia un nuovo Ligabue che trova l'urgenza di dire qualche cosa di nuovo". (Foto)

"Da sempre -sottolinea- mi prefiggo di scrivere testi che contengano le parole con cui si parla normalmente e non parole ricercate. Io cerco la gente e se la gente risponde alle mie canzoni mi posso ritenere soddisfatto. Dal testo non si scappa -osserva ancora il cantautore emiliano- all'inizio scrivevo con una incoscienza totale, ora posso dire che scrivo con molta meno incoscienza ma sono più libero, ho meno pudore. Adesso parlo in prima persona".

Abbandonata per il momento ogni nuova velleità cinematografica "anche perchè -spiega- il mio secondo film non è che sia andato poi così bene", Ligabue confessa che ci sono, in lui, ancora alcune cose che deve migliorare come ad esempio lo stare sul palco o il vestire: "sul palco mi sento sempre a mio agio -sottolinea- ed è anche la cosa che mi ha spinto a fare questo mestiere. Poi però, quando mi rivedo mi faccio tenerezza".E tra una considerazione e l'altra il discorso scivola sulla musica di oggi: "la cosa che mi spiace di più -spiega- è che ci sia stato un vero crollo del mercato musicale. La musica si è impoverita di tanti aspetti, anche nello scrivere. Io che so cosa voglia dire alimentarsi di musica ora mi alimento male, ascoltando musica in streaming, senza approfondire. Purtroppo -conclude- oggi la musica è sempre più un sottofondo mentre siamo impegnati a fare altro".

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