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Mondo Rai/Appuntamenti e novità

01 febbraio 2023 | 19.41
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Una grande rapina a fin di bene, con Pierce Brosnan che si reinventa ladro gentiluomo nel film “The Misfits”, in onda, in prima visione domani su Rai 2 alle 21.20. Richard Pace, genio del furto su grande scala, riesce a evadere da una prigione di massima sicurezza e viene reclutato da una banda piuttosto originale, capitanata da un eccentrico e carismatico personaggio che si fa chiamare Ringo. Del gruppo fa parte, con sorpresa dello stesso Richard, anche sua figlia Hope. Il piano prevede di rubare una grossa quantità di lingotti d’oro destinati a finanziare il terrorismo, e Pace accetta di collaborare al colpo. Ma fra le motivazioni che lo spingono ad accettare ce n’è anche una personale: l’oro infatti appartiene a un uomo che è stato responsabile, in passato, della sua cattura. Pierce Brosnan è misurato e disinvolto nell’interpretare questa versione 2.0 di Simon Templar, non priva di una forte ispirazione a “Ocean’s Eleven”. L’azione non manca e il contrappunto comico riesce a dare il giusto movimento al film, grazie anche alla dialettica presenza di Tim Roth, che è sempre stato a suo agio nei panni del malvivente sui generis. Nel cast oltre a Pierce Brosnan e Tim Roth troviamo Nick Cannon, Rami Jaber e Jamie Chung. La regia è di Renny Harlin.

Con ironia, autoironia, citazione e autocitazione, Geppi Cucciari garantisce una “Splendida Cornice” per la puntata in onda domani alle 21.25 su Rai 3. Ospiti: Sigfrido Ranucci, che svelerà i più "intricati" retroscena della trasmissione "Splendida Cornice"; il regista Pupi Avati, che farà un elogio della menzogna; e, sempre in tema di bugie, l’attore Claudio Santamaria che leggerà un divertente pezzo di Umberto Eco su Pinocchio. E poi l’incontro con la scrittrice americana Madeline Miller, autrice del bestseller "La Canzone di Achille", tornata nelle classifiche di vendita grazie al fenomeno "booktoker". Su questo ci sarà anche la tiktoker “@labibliotecadidafne”, che incontrerà l’unico e originale book influencer, Piero Dorfles. E siccome mancano pochi giorni al Festival della Canzone Italiana, Rocco Tanica e il cantante Ghemon, grazie all’ausilio dell’intelligenza artificiale, metteranno alla prova le canzoni di Sanremo. Insieme a Geppi Cucciari la band capitanata da Nicola "Ballo" Balestri, il divulgatore Roberto Mercadini e l’insegnante d’italiano Andrea Maggi. La squadra dei competenti è formata, questa settimana, dal linguista e docente universitario Giuseppe Antonelli, dall’astrofisica Amalia Ercoli-Finzi, da Papik Genovesi e dala scrittrice Ester Viola.

Nel 200° anniversario dalla prima rappresentazione, avvenuta al Teatro La Fenice di Venezia il 3 febbraio 1823, Rai 5 propone “Semiramide” di Gioachino Rossini, in onda domani alle 21.15 su Rai 5. L’allestimento è quello che ha aperto il 40esimo Rossini Opera Festival, coprodotta con l’Opéra Royal de Wallonie di Liegi, diretta da Michele Mariotti alla guida dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e del Coro del Teatro Ventidio Basso, e messa in scena da Graham Vick, coadiuvato dallo scenografo e costumista Stuart Nunn e dal lighting designer Giuseppe Di Iorio. Il cast di “Semiramide” è guidato da Salome Jicia nel ruolo del titolo, accanto a Varduhi Abrahamyan (Arsace), Nahuel Di Pierro (Assur), Antonino Siragusa (Idreno), Martiniana Antonie (Azema), Carlo Cigni (Oroe), Alessandro Luciano (Mitrane), Sergey Artamonov (L’ombra di Nino). Semiramide, melodramma tragico in due atti con libretto di Gaetano Rossi, fu eseguita per la prima volta al Teatro La Fenice di Venezia il 3 febbraio 1823. Il soggetto è tratto dall’omonima tragedia di Voltaire (1748). L’opera è stata eseguita al Rof con un nuovo allestimento dopo essere stata messa in scena altre due volte: nel 1992 da Hugo de Ana diretta da Alberto Zedda (ripresa nel 1994 con la direzione di Roger Norrington) e nel 2003 da Dieter Kaegi, diretta da Carlo Rizzi.

Su Rai3 'Mixer. Vent'anni di televisione' - Rai Storia ricorda Monica Vitti

I “faccia a faccia” con Enrico Berlinguer, Bettino Craxi e Henry Kissinger e l’intervista a Bernardo Bertolucci a Pechino sul set de “L’ultimo Imperatore”: sono alcuni degli incontri di Giovanni Minoli tra 1983 e 1987, che tornano in “Mixer. Vent’anni di televisione”, il viaggio retrospettivo dello stesso Minoli nella storia del suo rotocalco d’attualità, in onda domani in seconda serata su Rai 3 e mercoledì 8 febbraio in prima serata su Rai Storia. L’unico faccia a faccia con il Segretario del Pci Enrico Berlinguer, un anno prima della sua morte, è un documento d’eccezione, come sola intervista televisiva della sua vita politica concessa al di fuori di Tribuna politica e dei telegiornali; e poi i botta e risposta con il Segretario del Psi Bettino Craxi, poco prima di diventare il primo Presidente del Consiglio socialista, e con il Premio Nobel per la Pace ed ex Segretario di Stato americano Henry Kissinger. Tra i tanti temi affrontati con tutti e tre, in primo piano il caso Moro e le sue ombre senza fine, il filo rosso che le unisce e gli interrogativi che ancora rimangono, accanto al potere, il compromesso storico, la corsa al riarmo, la Nato, i rapporti con l’Unione Sovietica e l’attentato a Giovanni Paolo II. Per il cinema, Minoli viaggia in Cina nel 1987 sul set de “L’ultimo Imperatore” per un’intervista con Bernardo Bertolucci; l’arrivo a Pechino del giornalista e della sua troupe per il reportage coincide con l’inizio delle riprese di una delle scene più importanti del kolossal vincitore di 9 Oscar, quando il giovane Imperatore esce per la prima volta dalla Città Proibita. Dopo un’ampia parentesi di backstage, fra i temi affrontati con il regista, il rapporto col padre e la madre, l’esperienza professionale con Pasolini, la televisione, Berlinguer e un excursus su alcuni suoi film che hanno suscitato clamore, come “Ultimo tango a Parigi”. Chiude la puntata “Il film in due minuti”, dove in un cortometraggio d’animazione realizzato ad hoc Stefano Disegni e Massimo Caviglia immaginano Enrico Berlinguer, Bettino Craxi e Amintore Fanfani in versione Tre Moschettieri.

“Ho scelto metà del cognome di mia madre, e Monica mentre ero al tavolino di un bar vicino Piazza Bologna, dove abitavo. Mi sono messa lì e ho cominciato con un foglietto a fare vari nomi. Monica perché l’avevo sentito da qualche personaggio alla radio probabilmente. E poi perché mi sembrava che nel nome e nel cognome dovesse esserci qualcosa che doveva far ricordare di me”. Inizia dalla scelta del nome l’intervista di Enzo Biagi a Maria Luisa Ceciarelli, in arte Monica Vitti, in “III B: facciamo l'appello”, che Rai Cultura ripropone domani alle 16 su Rai Storia, per un omaggio alla grandissima attrice, a un anno dalla morte. Un’intervista in cui la Vitti si racconta tra vita privata, passione per il suo lavoro e impegno per i diritti delle donne. A seguire, lo Speciale di Caterina Intelisano “Monica Vitti, che cos’è un’attrice”, ripercorre la sua carriera attraverso interviste e immagini di repertorio di sue apparizioni in trasmissioni tv come “Studio Uno”, “Serata d’onore”, “Milleluci”, “Canzonissima”, e di backstage di film come “La ragazza con la pistola”, “Deserto rosso”, fino a “Flirt”, uno dei suoi ultimi lavori. “Monica Vitti, sono un'attrice” - di Nicoletta Leggeri, di Maria Cristina Pilli e Viviana Pregadio – ripropone, infine, immagini di repertorio dell’attrice tratte da trasmissioni tv: da “Studio Uno” del 1966 con Lelio Luttazzi, all’incontro con Papa Giovanni Paolo II; dalla consegna del Leone d’oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia del 1995 a “Che combinazione”, in cui l’attrice scherza con Don Lurio.

E se Giuseppe Arcimboldo fosse un pittore moderno “ante litteram”? È da questa domanda che nasce “Arcimboldo. Ritratto di un artista coraggioso”, il documentario di Benoit Felici, in onda domani alle 19.25 su Rai 5. Il documentario è il primo in assoluto a raccontare Giuseppe Arcimboldo, che 100 anni fa, venne ripescato dall’oblio della storia dell'arte, tre secoli dopo la sua morte nel 1593. Sono i surrealisti, amanti delle illusioni ottiche, che quasi per caso nel 1920 lo riscoprono. Il movimento artistico vede in lui un precursore dell'arte moderna e lo nomina precursore del surrealismo. Da quel momento a oggi, il lavoro di Arcimboldo influenzerà molti artisti moderni e contemporanei. Le serie dei ritratti “teste composte” fanno parte delle opere più famose del Rinascimento. Anche se i suoi dipinti sembrano familiari, che cosa si sa davvero di questo artista rinascimentale dalla visione sorprendentemente moderna? Sono in molti a considerare l'opera del maestro milanese come una rivoluzione nella storia dell’arte. Che cosa ha inventato e rivoluzionato Arcimboldo? Cosa i surrealisti, e in seguito tanti altri artisti, hanno ereditato dalle sue tecniche e del suo stile? In costante metamorfosi, profondamente originale, a volte sovversiva o spaventosa, la sua arte ha disorientato i suoi contemporanei e continua ad affascinare l'osservatore. Il doc è stato realizzato con collaborazione del Museo Pompidou Metz e dei suoi commissari d’arte che, seguendo il filo della mostra “Effetto Arcimboldo” (Palazzo Grassi, Venezia 1987) stanno lavorando a una retrospettiva sull’eredità moderna del maestro milanese, e apre un dialogo inaspettato tra i dipinti di Arcimboldo e una selezione di opere artistiche moderne e contemporanee. Per riscoprire quest’artista enigmatico del Cinquecento attraverso l’eredità nel panorama artistico del XX secolo.

Su Rai Radio3 l'Orchestra Rai a tutto Strauss - Su Rai2 'Tg2 Italia'

È interamente dedicato alla musica di Richard Strauss il concerto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, in onda domani alle 20.30 su Radio 3 e in live streaming sul sito di Rai Cultura dall’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino. Protagonista il pianista veneziano Alessandro Taverna che, per il suo ritorno con l’Orchestra Rai, interpreta la Burleske in re minore per pianoforte e orchestra scritta da Strauss a soli 21 anni. Il brano, dedicato al virtuoso e amico Eugène d’Albert, fu eseguito per la prima volta allo Stadttheater di Eisenach nel 1890, con l’autore stesso sul podio e d’Albert al pianoforte. Taverna, che conquistò Lorin Maazel durante un recital a New York e che è stato l’ultimo solista ad esibirsi con il grande direttore a pochi mesi dalla scomparsa, si è affermato a livello internazionale dopo aver vinto il Concorso di Leeds nel 2009. Da allora ha collaborato con orchestre quali la Filarmonica della Scala, i Münchner Philharmoniker, la Royal Philharmonic Orchestra. Nel 2012, per i suoi meriti artistici, è stato insignito dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano del “Premio Sinopoli”. Sul podio è impegnato il Direttore onorario dell’Orchestra Rai, Fabio Luisi, che ricopre prestigiosi incarichi presso l’Orchestra della Radio Danese, la Dallas Symphony Orchestra e la NHK Symphony Orchestra di Tokyo. Nella seconda parte del programma Luisi propone un altro capolavoro straussiano: Eine Alpensinfonie op. 64 (Sinfonia delle Alpi). Composta nel 1915, dodici anni dopo la Symphonia domestica, la partitura chiude la grande serie dei lavori di ispirazione extra musicale di Strauss. In un unico tempo, ma di proporzioni eccezionali, descrive le sensazioni suscitate da una giornata di vita in montagna, anticipando le tecniche illustrative della musica per film.

La puntata di Tg2 Italia di domani, in onda alle 10 su Rai 2, avrà come ospite Michele Guardì, regista e autore televisivo, ideatore di programmi che hanno fatto la storia della tv. Da "Domenica In" a "I Fatti vostri", da "Scommettiamo che" a "Europa Europa", Guardì ha rivoluzionato il modo di fare televisione in Italia. Poi nella rubrica Itinerari gli appuntamenti culturali più interessanti della settimana. Conduce Marzia Roncacci.

C'è una stagione in cui una vasta regione dell'America nord-orientale si accende di una ricca palette di rosso, giallo e arancio. Il New England diventa, infatti, il palcoscenico per il più incredibile cambiamento di colore, quando il verde brillante dell'estate lascia il posto all'oro e alle mille sfumature di rosso dell'autunno. Lo racconta “Risvegli”, in onda domani alle 14.00 su Rai 5. Questa festa per gli occhi è il risultato della battaglia che ogni anno gli alberi combattono contro il resto degli abitanti della foresta. Nel passaggio dall’estate all’inverno, bruchi, alci, scoiattoli e castori organizzano un ‘esercito’ in cui ogni specie ricopre un ruolo cruciale e coordinato, ma la vera sorpresa sarà scoprire che anche l'uomo ha fatto la sua parte.

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