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Sanremo 2022, le pagelle del fu Matia Bazar: prima serata

01 febbraio 2022 | 21.29
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Sanremo 2022, le pagelle del fu Matia Bazar: prima serata

Mahmood & Blanco in pole, Bravi è bravo e Giusy Ferreri ha il sapore di Mango. Ecco le pagelle dell'esibizione dei 12 cantanti in gara nella prima serata del festival di Sanremo 2022, redatte 'a caldo' in esclusiva per AdnKronos dall'ex tastierista dei Matia Bazar, Mauro Sabbione. Le pagelle vengono via via compilate durante la diretta di Rai1 dopo le esibizioni dei singoli artisti.

Achille Lauro con Harlem Gospel Choir, 'Domenica':

Lauro non lascia niente al caso, l'immagine è perfetta con gli Harlem Gospel Choir ed affascinante. Il refrain parte subito sugli stessi accordi di Rolls Royce, sono semplicemente due questi accordi, ma è il suo stile. Vuol dire che sarà un successo radiofonico immediato. Mi piace molto e uscire per primo, vi assicuro che non è bello per nessuno. Spero in un suo piazzamento importante. Voto 8.

Yuman, 'Ora e qui':

Yuman ha un bellissimo groove nella voce. E ormai l'esperienza accumulata si fa importante. Lo scorso Sanremo Giovani lo avevo quotato vincente, come poi si è rivelato. Canzone confezionata perfettamente nei canoni sanremesi, potrebbe essere un outsider di valore, e crescerà durante il festival. Voto 7

Noemi, 'Ti amo ma non lo so dire':

Con la garanzia di avere negli autori del brano il grande Mahmood, il brano si preannuncia interessante, ma attenzione: le canzoni sue crescono in intensità ascoltandole spesso e solo con la sua voce sono un successo assicurato. Penalizzata dall'orchestra troppo preponderante, ne ho già parlato in diverse occasioni, Noemi non è sembrata molto precisa, fuori groove. Vedremo le prossime apparizioni. Voto 6

Gianni Morandi, 'Apri tutte le porte':

Un commosso Morandi sale sul palco, evidentemente la presenza del pubblico è potente, anche Amadeus era commosso. Il brano di Jova ricorda un troppo (non voglio parlare di odore di plagio ma, certo, gli assomiglia parecchio) 'Eloise' di Barry Ryan, un brano del 1969 che ha fatto cantare una generazione intera: la mia! Una magnifica canzone che si riverbera nel riff degli anni '60, ballabile e orecchiabile ma niente di clamoroso, a parte il sospetto di plagio. Staremo a sentire! Voto 5

La Rappresentante di Lista, 'Ciao ciao':

Tutti i brani quest'anno, almeno fino ad ora, sono nelle corde della disco-music: evidentemente il migliore modo per veicolarli in radio. Dario e Veronica non hanno bisogno di presentazione, e sono piuttosto quotati senza aver bisogno di ritmi accondiscendenti, ma secondo me il loro brano potrebbe essere una hit in un festival alternativo, magari negli anni '90. Purtoppo qui non si possono superare i 4 minuti ed il pubblico non coglierà la narrativa esatta. Voto 5

Michele Bravi, 'Inverno dei fiori':

Michele è bravissimo ed ormai uscito dal tunnel dell'adolescenza, scrivendo tantissimo. La sua scrittura, la sua voce, la sua immagine sono decisamente belle. Vorrei per lui un festival di grande successo, se lo merita anche perché negli anni scorsi ha portato uno dei brani più belli sul palco sanremese: 'Il diario degli errori'. Quest'anno torna su una narrativa drammatica, scritta e vissuta con grande dignità, e con l'aiuto di un team di amici che crede nelle sue doti: un'alchimia spesso vincente. Io lo adoro e spero possa volare alto altissimo. Voto 9

Massimo Ranieri, 'Lettera di là del mare':

Ed ecco un altro dei pilastri della canzone italiana. Bellissima voce e si capisce dal fatto che sovrasta l'orchestra, almeno lui ci riesce. Bellissimo testo, quasi una canzone romanza da musical, che vedrei benissimo a Broadway. Almeno la progettualità della canzone sanremese è rispettata. Voto 6

Mahmood & Blanco, 'Brividi':

Mahmood ormai ha creato uno stile, un genere, un mood preciso. Il duetto con Blanco è clamoroso e Mahmood potrebbe vincere, con lui, nuovamente il festival. Le loro due voci insieme mi emozionano davvero e l'arrangiamento orchestrale è spettacolare. Non sono più debuttanti, sono una eccellenza pari ai Maneskin, che tutto il mondo ci deve invidiare. Anche loro possono e devono essere tra le figure portanti di un nuovo Rinascimento musicale italiano. Voto 10.

Ana Mena, 'Duecentomila ore':

Altro brano che identifica il festival danzereccio, per carità non è un difetto, ma mi piacerebbe per esempio sentire la versione nella lingua della brava Ana Mena, risulterebbe sicuramente più affascinante. Qualcuno vuol tenere aperto il canale promozionale con i paesi di lingua e ritmo ispanico? Fate pure, ma queste canzoni nascono e muoiono in una notte. Sotto la sufficienza. Voto 4.

Rkomi, 'Insuperabile':

Arriva con lui l'unico brano rappato della serata. La canzone cresce ed ha ottimi incroci armonici e groove ritmici: conosco gli autori e mi complimento in diretta con loro. Vediamo se il suo festival crescerà. Voto 7

Dargen D'Amico, 'Dove si balla':

Dargen parte addirittura con la cassa in battere tecno-house, ma il brano rimane sulla scia dei PTN (Pinguini) o se preferite sulla vocazione del brano 'da cantare tutti insieme', ma lui è solo. Un brano sicuramente radiofonico. Qui il rap non esiste, c'è solo il pop. Speriamo che arrivi all'estate, speriamo che arrivi l'estate! Voto 5

Giusy Ferreri, 'Miele':

C'è qualcosa nella canzone della Ferreri che mi ricorda le emozioni di un grande cantante dimenticato ormai: Mango. Questo basterebbe per farne una canzone di grande qualità ed infatti l'aria mediterranea si respira a pieni polmoni. Vorrei che anche lei fosse consapevole che abbandonando il facile pop commerciale, con la voce particolare che si ritrova, potrebbe davvero sconfinare nella canzone popolare. Voto 6

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