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Scala, Livermore: "La cultura è il petrolio d'Italia"

07 dicembre 2019 | 22.45
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(Afp)
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"16 minuti di applausi? A me hanno detto 18". Lo ha detto il regista di 'Tosca', Davide Livermore, al termine della Prima alla Scala. "Sono stati 18 minuti in cui l'Italia ha celebrato le maestranze, i musicisti, la bellezza che siamo riusciti a produrre, nonostante il 33 per cento dei tagli che è stato fatto 25 anni fa e non è mai stato ripristinato. Lo dico sperando che qualcuno mi possa ascoltare. Questo è il petrolio italiano, la nostra cultura è il nostro tesoro". "Dobbiamo ricordarcelo- ha sottolineato ancora Livermore - perché è il nostro patrimonio. Con la cultura si mangia e ci mangiano tutti". 

"Entrare a teatro vuol dire militare e manifestare il proprio pensiero, vuol dire poter esprimere un pensiero e molti politici hanno paura di entrarci" attacca. "Perché le persone nel buio e non possono dire delle cose, ed è un pensiero che viene amplificato dalla bellezza del luogo e dalla sua sacralità. Quindi quando qualcuno dice qualcosa in un teatro può essere a volte spiacevole ma è sempre stato interessante capirne le ragioni".

"Il popolo italiano ha bisogno di credere nelle istituzioni e Mattarella è il garante di tutto questo. Non c'è più un politico che abbia il coraggio di dire che il fascismo è fuorilegge. Ed è fuorilegge secondo la Costituzione italiana. Dovrebbero dirle queste cose i politici italiani e nel momento in cui ci sono tanti applausi a Mattarella dire che siamo una comunità aperta che ha bisogno di crescere ed essere moderna". Quanto alla rappresentazione, Livermore ha aggiunto: "Siamo dei pirati e ci siamo divertiti a navigare in mari pericolosi e tempestosi che sono le partiture più perfette. Gli attori sono un gruppo di artisti meravigliosi. L'opera lirica è il futuro, la società ha bisogno di bellezza e di arte e non bastano i Like e il virtuale dello smartphone". 

"La cultura crea memoria storica e identità e crea futuro. Se vogliamo essere meno consumatori e meno numero ed essere più cittadini e partecipare alla vita della nostra società in maniera concreta dobbiamo farlo non con slogan ma dobbiamo partire dalla cultura - conclude -. Quando si viaggia si scopre che è impossibile essere razzisti, quando si legge si scopre che è impossibile essere fascisti".

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