''Il caso Livaja? Purtroppo è il nostro ambiente che prevede situazioni di confronto verbale duro e a volte anche esagerato. Poi se a questo aggiungiamo che nell'era dei social network tutto è facile e tutto è permesso, un ragazzo di quell'età è facile che cada nell'errore o che si metta sullo stesso livello di chi lo sta insultando''. Damiano Tommasi, presidente dell'Assocalciatori, commenta così il caso dell'attaccante croato, in rottura con l'Atalanta dopo avere risposto duramente agli insulti dei tifosi prima dalla panchina e poi su facebook. ''Purtroppo è successo ma credo, anzi spero e mi auguro, che possa ricomporsi la situazione. Purtroppo -dice Tommasi- è quello che accade dentro gli stadi e non solo. Ci sono insulti enfatizzati dall'era dei social newtwork''. ''Vietarne l'uso? Sarebbe come consigliare di non andare in macchina perché si fanno gli incidenti o di non bere vino perché ci si ubriaca'', risponde Tommasi, secondo il quale ''l'uso consapevole è la cosa migliore''. ''La rete e i social network sono risorse per noi e per i tifosi, purtroppo a volte si dà troppa importanza ai social e altre non sappiamo farli funzionare a nostro favore'', conclude il presidente del sindacato dei calciatori.