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Ct dei mondiali, quando ingaggio non fa rima con successo

02 luglio 2014 | 12.50
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Fabio Capello (Xinhua)
Fabio Capello (Xinhua)

Se le nazionali fossero gestite come aziende ci sarebbero molte teste pronte a saltare dopo i bilanci fallimentari visti fin quì ai Mondiali. A tre settimane dall'inizio del torneo solo un terzo delle 32 formazioni al via sono ancora in gara e molti dei tecnici che hanno fallito sono ora messi in discussione.

Nonostante le critiche di media e tifosi Fabio Capello, ct della Russia, non sembra intenzionato a lasciare ma a tirare dritto per costruire una squadra vincente in vista dei Mondiali del 2018 che saranno ospitati proprio dalla Russia. Con un contratto da 11 milioni di dollari l'anno, probabilmente il più alto tra quelli dei ct presenti alla Coppa del mondo, il tecnico friulano è uscito al primo turno nonostante la Russia fosse inserita in un gruppo non tra i più duri assieme a Belgio, Algeria e Corea del Sud. "Capello ci ha aiutato a qualificarci per il Brasile, non sono certo che questo sarebbe stato possibile con un altro tecnico in panchina", spiega il ministro dello Sport Vitaly Mutko.

Il secondo ct più pagato di questo Mondiale è Roy Hodgson uscito anche lui sconfitto nella prima fase, l'Inghilterra era inserita nel gruppo D assieme a Costa Rica, Uruguay e Italia, ma ancora saldamente in sella alla Nazionale. "L'atmosfera nel gruppo era ottima, per quanto riguarda le convocazioni ha fatto le scelte condivise da tutti. Abbiamo degli ottimi allenatori ma non si capisce per quale motivo i risultati non arrivano", spiega alla Bbc l'allenatore del Queen Park Rangers, Harry Redknapp, ricordando i tanti giovani inseriti in rosa da Hodgson che percepisce uno stipendio che si aggira attorno ai 6 milioni di dollari.

Storia a sé quella di Cesare Prandelli che dopo l'eliminazione per mano dell'Uruguay ha immediatamente rassegnato le dimissioni. Resta invece incerto il futuro della Spagna: incassata la clamorosa eliminazione nella prima fase, i campioni del mondo uscenti hanno scelto la 'continuità' riconfermando il ct Vicente Del Bosque. La decisione non è piaciuta ai tifosi, il 60% ha bocciato la decisione di proseguire con il tecnico fino al 2016.

Mentre molti tecnici di fama mondiale hanno fallito resta in sella il selezionatore tecnico della Selecao Luiz Felipe Scolari ancora in corsa con il Brasile nonostante la qualificazione ai quarti di finale strappata ai calci di rigore contro il Cile e i malumori in patria per il gioco poco spumeggiante fin qui espresso.

Chi invece può sorridere sono le federazioni della Costa Rica e del Messico. Miguel Herrera è uscito a testa alta dal Mondiale con la 'Tricolor' cedendo solo ai supplementari all'Olanda negli ottavi dopo aver strappato il pass per il Brasile in extremis ai playoff con la Nuova Zelanda.

Prosegue invece la favola Costa Rica, il tecnico Jorge Luis Pinto è riuscito nel miracolo di uscire vincitore nel 'girone della morte', il D, battendo Italia e Uruguay e superando ai rigori la Grecia agli ottavi ottenendo uno storico passaggio del turno. Resta invece ancora in bilico il ct della Germania Joachim Loew che ha sofferto più del previsto con l'Algeria ma è riuscito ad ottenere il passaggio ai quarti.

Giudizio sospeso per la Francia di Didier Deschamps dopo il 2-0 alla Nigeria negli ottavi, i 'Bleus' hanno vinto ma non convinto e adesso sono chiamati alla prova del nove proprio con la Germania. Chi ha già annunciato il suo addio è il ct dell'Olanda Louis Van Gaal che ha un accordo per la prossima stagione con il Manchester United in Premier. Al passo d'addio anche il tedesco Ottmar Hitzfeld che chiude la sua esperienza alla guida della Svizzera agli ottavi con un'onorevole sconfitta 1-0 ai supplementari contro l'Argentina.

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