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Olimpiadi: Malagò, nostra credibilità sportiva carta in più per candidatura

11 dicembre 2014 | 13.25
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"Sempre che Roma si candidi, penso che se uno divide 100 per 5 fa 20%. Qualche carta in più ce l’abbiamo perché siamo un Paese sportivamente molto credibile, con un passato importante"

Giovanni Malagò, presidente del Coni - INFOPHOTO
Giovanni Malagò, presidente del Coni - INFOPHOTO

"L’aria che tira per una candidatura italiana è buona. Detto questo è una competizione dove, con queste nuove norme scritte dal Comitato internazionale, credo non si farà fatica a trovare 5 città che vadano nella short-list della votazione finale, fissata a settembre 2017. Sempre che Roma si candidi, penso che se uno divide 100 per 5 fa 20%. Qualche carta in più ce l’abbiamo perché siamo un Paese sportivamente molto credibile, con un passato importante e credo che magari oggi c’è la volontà di avere fiducia e ottimismo nei confronti della governance del Comitato olimpico". Lo ha affermato il presidente del Coni Giovanni Malagò a margine del convegno ‘La specificità dello sport e la formazione dei giovani atleti nel diritto dell’Unione europea’ organizzato dal Coni in collaborazione con la Presidenza del consiglio dei ministri nell’ambito del semestre italiano di presidenza dell’Unione europea.

Per quanto riguarda i nuovi criteri usciti dal meeting di Montecarlo, il numero uno dello sport italiano aggiunge: "Gli auspici e i desideri di Roma erano verso questo tipo di necessità. Siamo usciti molto contenti da questa assemblea straordinaria e devo dire che il presidente Bach è stato di parola. Questo non nasce da una nostra esigenza ma da un riscontro a livello internazionale; indubbiamente se non si fossero modificate le regole d’ingaggio il Cio avrebbe corso il rischio nei prossimi decenni di avere meno appeal nel trovare città pronte a candidarsi, salvo magari realtà di economie molto particolari ma che magari a livello di cultura sportiva ancora qualcosa devono fare".

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