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Calcio: Thuram, Tavecchio? Altrove non sarebbe diventato presidente

02 febbraio 2015 | 11.57
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L'ex calciatore francese, che ha da poco scritto un libro sul razzismo, torna a parlare dell'elezione del numero uno della Figc. Per quanto riguarda la sua ex squadra, la Juventus aggiunge: "Spero faccia bene anche in Europa. Pogba è un giocatore incredibile"

Lilian Thuram (Infophoto) - INFOPHOTO
Lilian Thuram (Infophoto) - INFOPHOTO

"Tavecchio? Se qualcuno in Francia o in Usa avesse detto certe cose non sarebbe diventato presidente. La battuta va di pari passo con la società, è collegata a una questione generazionale, più sei anziano e più puoi avere pregiudizi sulle donne e sul colore della pelle". L'ex calciatore della Juventus, Lilian Thuram, torna così a commentare l'elezione alla Figc di Carlo Tavecchio. Ampliando il discorso, l'ex calciatore che ha da poco scritto il libro 'Per l'uguaglianza', dice la sua su come combattere ogni forma di discriminazione. "Nel mio libro ho voluto raccontare la mia storia di calciatore, le mie bellissime esperienze, cosa significhi far parte di un gruppo che lotta per un obiettivo dove non è più importante il colore della pelle, la religione, o l'orientamento sessuale".

"Italia e Francia sono paesi con gerarchie e retaggi del passato. In Italia c'è ancora sessismo, razzismo e omofobia. La prima cosa da fare per combatterli è non cadere nell'ipocrisia. Nero si diventa nell'occhio dell'altro. In Guadalupa avevano quasi tutti il mio stesso colore", prosegue Thuram. "Arrivato a Parigi sono diventato nero ma gli altri sono diventati bianchi. Alle volte ti chiudi dentro il colore della tua pelle. L'eguaglianza è una novità, l'eguaglianza di genere è una novità. Spesso - spiega l'ex calciatore della nazionale francese ospite di 'Radio Anch'io sport'- il razzismo è una consuetudine culturale, dobbiamo fermarci e chiederci se è giusto e non minimizzare dicendo: non è grave. Nel 2015 si deve dire che certe cose non vanno dette e non vanno più accettate. Dobbiamo crescere tutti assieme".

Infine un pensiero alla sua ex squadra, la Juventus, in cui ha militato dal 2001 al 2006 collezionando 145 presenze, e il suo gioiellino Paul Pogba: "E' incredibile, ha grande qualità, prima di tutto di testa, di mentalità, ha la voglia di fare qualcosa di importante nel mondo del calcio. La Juve è sempre la Juve, è da tanti anni che vince il campionato, purtroppo dietro c'è solo la Roma, una maggior concorrenza sarebbe meglio perché ti porta più in alto. Ha qualche difficoltà in più in Champions ma questo perché c'è una grande differenza tra il calcio italiano e Spagna e Inghilterra. Spero che la Juve possa fare meglio anche in Europa", conclude l'ex difensore.

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