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Discriminazioni di genere e Sony, causa respinta dal giudice in California

22 aprile 2022 | 15.30
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Tre dei 13 capi d'accusa mossi dagli ex dipendenti del reparto PlayStation sono stati accettati, tra cui licenziamento senza giusta causa

Discriminazioni di genere e Sony, causa respinta dal giudice in California

Il giudice californiano Laurel Beeler ha respinto la causa intentata contro Sony nel 2021 per discriminazioni di genere, sentenziando che mancano prove concrete a sostegno delle accuse. La Corte ha comunque dato all'accusa la possibilità di ripresentare la causa legale entro 28 giorni portando prove più concrete. Inoltre, tre dei 13 capi d'accusa mossi dagli ex dipendenti Sony sono stati accettati: licenziamento senza giusta causa, ritorsione per segnalazione di comportamenti illeciti e mancata osservazione della Fair Employment and Housing Act della California. La Corte federale non ha però giurisdizione su queste tematiche, quindi l'intera causa è stata archiviata.

Sony è stata portata in tribunale lo scorso anno da Emma Majo, analista del reparto IT di PlayStation, che ha accusato la compagnia di comportamenti discriminatori nei confronti delle donne. In seguito si sono unite alla denuncia altre otto donne, tutte ex dipendenti, che hanno aggiunto alle accuse anche attenzioni non gradite nei loro confronti, mancanza di analisi critica nei confronti delle dipendenti, e mancanza di opportunità paritarie per l'avanzamento di carriera. Il Technical Program Manager Kara Johnson ha denunciato espressamente problemi negli uffici californiani, con i responsabili delle risorse umane che non avrebbero preso in considerazione la sua testimonianza sugli illeciti.

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