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Bracco: a Baranzate posa prima pietra Spazio "InOltre"

04 ottobre 2019 | 18.19
LETTURA: 6 minuti

Una struttura di oltre 2 mila metri quadrati che diventerà luogo sociale inclusivo

Bracco: a Baranzate posa prima pietra Spazio

Nel comune di Baranzate, in provincia di Milano, ha avuto luogo la cerimonia della posa della prima pietra dello spazio “InOltre” (In quartiere Oltre i margini). Un luogo dedicato alla cultura, ai servizi delle persone e all’imprenditorialità sociale. Alla cerimonia hanno partecipato don Paolo Steffano, sacerdote da sempre in prima linea nel difficile comune milanese, Diana Bracco, Paolo Barilla e Monsignor Luca Bressan, che ha portato il saluto dell’Arcivescovo di Milano Monsignor Mario Delpini.

Lo spazio sorge all’interno di un ex capannone industriale, situato nel quartiere di Gorizia in via Fiume accanto all’oratorio della Parrocchia di Sant’Arialdo, che già da otto anni ospita attività a favore della comunità di Baranzate, il comune più multietnico di Italia, come la distribuzione di beni di prima necessità e la presenza di spazi dedicati ad attività sociali e aggregative. Nel 2018 grazie a una donazione di Diana Bracco, l’associazione La Rotonda ha acquisito il capannone con l’obiettivo di potenziare questo luogo, trasformandolo in una nuova importante risorsa dove la comunità si senta protagonista e generatrice del proprio percorso di cambiamento.

“Sono felice di vedere così tante persone in questa giornata che per noi è molto particolare e piena di significato” spiega Diana Bracco, Presidente di Fondazione Bracco che dal 2016, nel quartiere Gorizia di Baranzate, ha avviato insieme a La Rotonda il progetto “Oltre i Margini”, iniziativa che mira all’inclusione sociale e all’impegno per la salute dei cittadini della comunità. “Qui, grazie al lavoro di tanti stiamo costruendo non solo un edificio ma un modello virtuoso di integrazione e opportunità che può valere per tante periferie urbane. Mi ha fatto molto piacere aiutare don Paolo e la sua associazione, perché qui a Baranzate ha saputo far nascere un vero laboratorio di inclusione sociale che tocca aspetti fondamentali della vita come il lavoro, la salute di donne e bambini e la lotta alla povertà educativa”.

L’obiettivo è al tempo stesso quello di proiettare oltre i confini del quartiere un modello di integrazione e rigenerazione sociale che pone le sue basi sull’accoglienza, la solidarietà e la multiculturalità. La struttura del progetto “InOltre” si compone di 1.415 metri quadrati coperti e 760 scoperti. Al momento la ristrutturazione riguarda 870 metri quadrati coperti che diverranno un’area in grado di disegnarsi attorno alle persone dove le persone stesse possano trovare un aiuto concreto, cura e attenzione nei confronti del prossimo.

Lo spazio, oggetto di un intervento di restauro grazie al contributo di imprese e privati, una volta ultimato accoglierà al suo interno differenti realtà. Ci sarà l’Agorà, un luogo dove si produrrà cultura per promuovere iniziative di cittadinanza partecipata, al fine di contrastare la povertà educativa e allargare i confini della comunità locale.

La sartoria sociale “Fiori all’Occhiello” che, dal 2014, crea tangibili opportunità di lavoro per donne e uomini che provengono da paesi lontani. La bottega della solidarietà, spazio della cultura alimentare, attivo dal 2006, che ha come obiettivo quello di aiutare le famiglie che hanno meno, salvaguardando la loro dignità e autonomia. Infine, all’interno, l’Associazione La Rotonda: luogo di integrazione, di promozione di esperienze formative, tesi e lavori sul campo. “Grazie a Diana Bracco, imprenditrice illuminata e generosa, che ha acquistato e donato alla nostra associazione l’ex capannone industriale, riusciremo a realizzare un nostro sogno” afferma don Paolo Steffano, parroco di Sant’Arialdo.

“Quello di riunire in un unico luogo tutte le nostre attività compresa la distribuzione gratuita di cibo alle famiglie in difficoltà”. La prima pietra, posata nella giornata di venerdì 4 ottobre, proviene dal Comune di Pieve Torina, in provincia di Macerata nelle Marche. Un piccolo centro ferito profondamente dal terremoto del 2016 che vuole simboleggiare la rinascita di un luogo “spezzato”. Il progetto “InOltre” non conta solo sull’impegno della Fondazione Bracco, ma anche di altri importanti istituzioni come la Fondazione tredicimarzo di Paolo Barilla, Fondazione Cariplo e l’Opera San Francesco di Milano. Nell’iniziativa, inoltre, hanno creduto sin dal primo momento anche Mapei, Boston Consulting Group e Fondazione Francesca Rava – N.P.H. Italia Onlus.

“Mi è sembrato naturale ascoltare don Paolo. In una lettera faceva cenno al bisogno di questa periferia di caratterizzarsi ed esprimersi. Ci siamo confrontanti e il progetto mi è piaciuto. Noi - ha detto Bracco -cerchiamo di dare una mano, io metto a disposizione mezzi finanziari e gestionali. Questo spazio si presterà molto per i giovani, per creare integrazione e occasione di stare insieme. Qui a Baranzate ci sono molte etnie, c’è la necessità di cercare di integrare e creare lavoro. Il progetto è essenziale, ma molto funzionale”.

“L’idea di questo spazio- ha dichiarato don Paolo Steffano - la esprime il nome che abbiamo scelto. ‘In’ ricorda l’essere dentro una realtà a contatto con la gente. E’ però un ‘in oltre’ capace quindi di aprire gli orizzonti e di guardare oltre noi stessi fino a intercettare altre periferie. Lo spazio è diviso in quattro luoghi: la sartoria, gli uffici dell’associazione La Rotonda, uno spazio legato alla cultura, con una sala polifunzionale, mentre l’ultimo è l’emporio della solidarietà, un supermercato del bene. La speranza è che i lavori si concludano per marzo o al massimo intorno ai primi giorni di aprile, poi ci saranno i tempi tecnici e da maggio dovrebbe essere tutto operativo”.

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