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A Poltava nel panificio che lavora h24: ''C'è tanto bisogno di pane''

25 febbraio 2022 | 21.22
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Tamara Pozdnyakova: ''Nei supermercati provviste ancora per due settimane, io bloccata qui in Italia ci sono le mie figlie, spero di tornare''

(Foto Afp)
(Foto Afp)

Venticinque anni fa era a conduzione familiare, a lavorare per sfornare il pane erano in tre. Oggi i dipendenti sono circa 50 e distribuiscono pane e prodotti da forno in tutta la provincia. Ma dopo l'invasione russa dell'Ucraina nel panificio, che si trova a Poltava, i 50 dipendenti non riposano più e stanno lavorando h24 per riuscire a produrre pane per tutti. ''Il panificio della nostra città sta lavorando giorno e notte, c'è tanto bisogno di pane'', dice all'Adnkronos Tamara Pozdnyakova, ucraina che vive in Italia da 21 anni, ma rientrata alcuni giorni fa nel suo paese per assistere il papà 90enne. ''Nei supermercati ci dicono che le provviste basteranno ancora per due settimane - spiega - Ieri c'erano lunghe code, oggi la situazione è più gestibile. Sono aperte solo le farmacie e i negozi di generi alimentari, tutto il resto è chiuso''.

''Dovevo tornare in Italia il 28 febbraio ma ormai ho perso il biglietto e ora è tutto bloccato - racconta - Il consolato italiano in Ucraina ci ha consigliato di non muoverci e di rimanere a casa. Qualche giorno fa hanno chiamato circa 1000 cittadini con passaporto italiano per farli rientrare in Italia ma solo 30 sono voluti tornare. Io sto cercando di tornare in Italia perché due delle mie figlie sono lì, mentre l'altra mia figlia rimarrà qui con mio padre''.

Tamara Pozdnyakova oggi è rientrata dal villaggio del papà, distante circa 40 km, nella città di Poltava a circa 200 km dalla frontiera con la Russia. ''Qui la situazione è tranquilla, abbiamo dormito con gli occhi mezzi aperti ma non ci sono stati né rumori né bombardamenti perché siamo in una regione agricola, ci sono poche infrastrutture militari che avrebbero potuto essere potenziali obiettivi - aggiunge - Passa da qui una strada europea che va verso Kiev dalla frontiera, ieri era piena di macchine civile e militari, oggi la situazione è migliorata''.

''Siamo tutti preoccupati per quello che sta succedendo, noi abbiamo bisogno di azioni non di parole, il fatto che l'Italia non abbia votato per espellere la Russia dallo Swift è un tradimento - sottolinea - Ma questo mi è già capitato, e non solo a me, anche a molti miei connazionali: l'Italia con una mano ti dà tutto con l'altra toglie tutto. Da una parte sembra democratica e filo-buonista d'altra parte è vigliacca''.

''Tutta l'Europa sa chi è Putin, cosa stiamo aspettando? In Ucraina sono morti bambini, sono morti civili - aggiunge - I nostri giornalisti dicono che in questo momento non hanno l'appoggio dell'Europa e che devono solo documentare quanto sta accadendo per poi inviare i loro reportage alla Corte Europea dei diritti Strasburgo. Ma come dopo? Le persone muoiono oggi, l'aiuto serve oggi. I russi non si fermeranno in Ucraina, arriveranno anche in Europa. Speriamo che Kiev non venga conquistata, i militari ucraini stanno combattendo con tutte le loro forze per difendere la nostra terra''.

Tamara Pozdnyakova fa parte di una delle circa 70 associazioni ucraine che ci sono in Italia. ''Tutte le associazioni ucraine in Italia sono composte da donne, ci sono solo due uomini ma siamo forti - conclude - Quando le donne si trovano in pericolo per proteggere i loro figli possono diventare anche feroci, siamo disposte anche a prendere i kalashnikov per proteggere la nostra terra''.

(Di Giorgia Sodaro)

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