Barack Obama e la moglie Michelle in Arabia Saudita con una super delegazione composta da democratici e repubblicani. Il presidente americano raggiungerà oggi Riad per rendere omaggio a re Abdullah, deceduto il 23 gennaio, e per incontrare il nuovo sovrano saudita Salman, con l'obiettivo di rinsaldare i legami in vista delle sfide legate alla situazione in Yemen e al contrasto dello Stato islamico.
Oltre al segretario di Stato John Kerry e ai leader democratici alla Camera, Nancy Pelosi e Joe Crowley - entrambi a Nuova Delhi con Obama, che, per essere a Riad, ha accorciato la visita - la Casa Bianca ha comunicato che della delegazione fanno parte anche il direttore della Cia John Brennan e il generale Lloyd Austin, capo del Comando centrale statunitense nella regione arabica. Ci saranno inoltre il senatore repubblicano dell'Arizona John McCain e l'ex segretario di Stato Condoleezza Rice.
Ufficialmente, la visita della delegazione ha lo scopo di rendere omaggio a re Abdullah ma, riporta il Guardian, funzionari americani ammettono che l'obiettivo più ampio è garantire che il passaggio dei poteri al successore Salman non pregiudichi gli interessi statunitensi in questo momento di grande incertezza nella regione.
Per il vice consigliere per la sicurezza nazionale, Ben Rhodes, la presenza americana a Riad serve "per accompagnare la transizione nella leadership e rendere omaggio alla famiglia e al popolo saudita ma - ha affermato - sono sicuro che mentre siamo lì saranno toccati alcuni dei temi principali nei quali gli Usa collaborano a stretto contatto con l'Arabia Saudita".
Oltre al ruolo di alleato chiave nei conflitti in Medio Oriente, il Regno è un grande acquirente di armi da aziende statunitensi ed europee. Ma la decisione di Obama di non intervenire militarmente in Siria e il suo impegno nelle trattative con l'Iran sul nucleare hanno creato tensione nell'alleanza nata negli anni '40 tra Washington e Riad.