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Pmi: Adelio Ferrari nuovo presidente di Fedart

29 settembre 2014 | 10.17
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Fabio Petri è stato nominato presidente Fiaf.

Pmi: Adelio Ferrari nuovo presidente di Fedart

Si è conclusa con la nomina dei nuovi vertici di Fedart e Fiaf la tre giorni di convention nazionale promossa da Fedart Fidi a Riccione. Alla presenza dei presidenti nazionali di Confartigianato e Cna e dei rappresentanti di Casartigiani, l'assemblea dei soci ha nominato Adelio Ferrari nuovo presidente di Fedart Fidi, mentre Fabio Petri è stato nominato presidente Fiaf. Fedart Fidi è la Federazione nazionale unitaria dei Confidi dell’artigianato promossa da Confartigianato, Cna e Casartigiani (realtà che associa circa 130 Confidi per un volume complessivo di finanziamenti garantiti - stando agli ultimi dati certificati - di circa 14 miliardi di euro, con garanzie per 6,4 miliardi di euro a favore di oltre 700.000 piccole e micro imprese).

Temi e proposte strategiche sono stati al centro della giornata conclusiva, dove sono intervenuti Giorgio Merletti, presidente nazionale di Confartigianato, e di Daniele Vaccarino, presidente nazionale di Cna. Nelle loro analisi, hanno sottolineato il ruolo oggi più che mai centrale delle strutture di garanzia. Forte l'appello alle istituzioni e al sistema per un riconoscimento della centralità delle pmi, vero motore dell'economia italiana.

Al centro del dibattito la legge delega, un disegno di legge che contiene al suo interno l'obiettivo di una riforma strutturale dell'intera normativa sui Confidi. Una riforma - come spiegano da Fedart - necessaria rispetto al mutato quadro di mercato e normativo in cui si trovano ad operare le pmi e gli artigiani italiani. Su questo tema si è concentrato Gianluca Rossi, componente della commissione Finanze del Senato, che ha sottolineato l'importanza di dotare il sistema Paese di adeguati interventi di politica industriale che favoriscano, come in questo caso, l'accesso al credito delle pmi.

"La legge quadro sui Confidi, che nel 2003 ha segnato la svolta nella storia del sistema delle garanzie in Italia, oggi - sostiene Fedart - non è più adeguata. È stata una legge fondamentale per dare un riconoscimento e una prima disciplina normativa al settore, ma oggi, dopo oltre 10 anni, è superata in molti aspetti e dovrebbe evolvere per tenere conto di alcuni fattori, quali la razionalizzazione del sistema dei Confidi (da 1.000 a meno di 300 confidi operativi), le nuove esigenze delle imprese, gli accordi di Basilea 2 e Basilea 3 (a breve in vigore), le aggregazioni del sistema bancario e, soprattutto, la crisi economico-finanziaria".

La legge delega riporta una serie di principi che la Federazione dei Confidi aveva fortemente sollecitato. “Forte è stato l'apprezzamento - ha spiegato Fabio Petri, presidente uscente di Fedart - per la volontà del decisore pubblico di avviare una riforma strutturata e omogenea del sistema. Infatti, la legge delega è sicuramente uno strumento adeguato a superare le modifiche 'a colpi di emendamento'. Soddisfazione è stata più volte espressa per i criteri direttivi enunciati, rispondenti alla natura e alle esigenze del sistema. Adesso serve però un traduzione dei principi in interventi attuativi per rafforzare la patrimonializzazione dei Confidi e la contribuzione pubblica al sistema. Bisogna garantire una maggiore efficienza ed efficacia della filiera della garanzia, attraverso una sua semplificazione e una drastica riduzione degli adempimenti spesso duplicati. Interventi per una maggiore efficienza sono necessari anche rispetto al funzionamento del Fondo centrale di garanzia, che avrebbe bisogno di un maggiore orientamento verso finalità di politica economica per l'accesso al credito delle pmi. Ancora, potenziamento della controgaranzia, anche per portafogli, attraverso i Confidi nel Fondo centrale di garanzia".

“L’obiettivo strategico del legislatore - ha concluso Leonardo Nafissi, direttore Fedart Fidi - dovrebbe essere quello di favorire l’accesso al credito delle piccole e micro imprese. Con questa legge delega occorre, pertanto, cogliere l’occasione per potenziare i sistemi di garanzia finalizzati a tale scopo. Ciò potrà avvenire anche attraverso una riforma organica, mirata e coerente con la natura dei Confidi, che contribuisca a definire una filiera efficiente della garanzia per favorire l’accesso al credito delle imprese e degli artigiani italiani anche, attraverso strumenti innovativi per favorire la capitalizzazione delle imprese attraverso la garanzia sull'equity”.

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