(Aki) - Amnesty International ha accusato le autorità di Algeri di mettere a tacere le critiche e di limitare la liberta' di espressione in vista delle elezioni presidenziali previste per giovedì. ''Mettere a tacere le critiche e annullare i disordini sociali sono le prime di una serie di violazioni dei diritti umani - denuncia la ricercatrice Nicola Duckworth di Amnesty - La strategia delle autorita' algerine è stata quella di sedare sul nascere qualsiasi tentato di sfidarle. Con le prossime elezioni stanno dimostrando di non tollerare critiche pubbliche ad alcun livello''. Infatti, denuncia Amnesty, le autorita' hanno ''in larga misura risposto alle proteste disperdendole con la forza, molestando e arrestando i manifestanti e gli attivisti sindacali''.
L'organizzazione denucia quindi la ''mancanza di un dibattito aperto e le restrizioni al diritto di critica o a esprimere rivendicazioni sociali o richieste politiche'' e ''restrizioni continuano a essere imposte sulla liberta' di espressione, associazione e riunione''. Infatti, prosegue Amnesty, ''le autorita' continuano a prendere di mira gli algerini, compresi i giornalisti che si discostano dall'impianto ufficiale pro-Bouteflika''. Oltre ad attacchi mirati a giornalisti e loro familiari, l'organizzazione denuncia anche la chiusura il mese scorso della al-Atlas Tv, emittente privata che aveva criticato le autorita' di Algeri.
Domenica si sono svolti gli ultimi comizi elettorali. Il presidente uscente Abdelaziz Bouteflika è candidato a un quarto mandato insieme ad altri sei sfidanti, tra cui l'ex premier Ali Benflis, rivale numero uno. Bouteflika, 77 anni, per via delle sue precarie condizioni di salute non è mai apparso di persona nella campagna elettorale, ma resta il favorito.
