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Al via esami su ossa trovate alla Nunziatura

05 novembre 2018 | 14.22
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(Fotogramma/Ipa) - FOTOGRAMMA
(Fotogramma/Ipa) - FOTOGRAMMA

"Gli esami sulle ossa sono iniziati oggi, ce lo ha detto poco fa il magistrato. E' presto per avere certezza sul Dna, occorrono almeno otto-dieci giorni". Così Pietro Orlandi, che in mattinata ha incontrato, insieme con il suo legale Laura Sgrò, i pm che indagano sulle ossa rinvenute nella Nunziatura Apostolica a Roma. "Vogliamo capire chi per primo ha associato questa vicenda a quella di mia sorella - ha aggiunto il fratello di Emanuela Orlandi - Anche su questo attendiamo risposte dagli inquirenti". 

Sulle ossa lavorerà Gianni Arcudi, direttore della Medicina legale dell'Università di Roma Tor Vergata. "Le ossa, proprio come il Dna, parlano e raccontano una storia. A patto però di trattarle con cura, altrimenti restano mute. So che c'è attesa su quello che potranno dirci le ossa della Nunziatura. Da parte nostra cercheremo di avere delle risposte da dare nei prossimi giorni" ha detto l'esperto all'AdnKronos Salute. "Per prima cosa - ha spiegato - bisognerà pulire le ossa, che erano interrate. Dopodiché dovremo classificare tutto quello che abbiamo, stabilendo quali ossa sono presenti e quali mancano. Quindi inizieremo l'analisi vera e propria: le caratteristiche delle ossa ci permetteranno di stabilire il sesso, l'età, l'altezza" dei soggetti a cui appartenevano. E, possibilmente, le probabili cause del decesso.

"Si tratta di un processo che richiederà qualche giorno", ha avvertito Arcudi, ben consapevole dell'attesa che circonda il suo lavoro. "Ci sono risposte da dare. E le ossa parlano, ma bisogna trattarle bene, sennò restano mute", ha concluso.

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