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Usa: al via negoziati con il Messico mercoledì a Washington

01 giugno 2019 | 14.24
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Pompeo incontrerà la controparte Ebrard dopo il ditkat del presidente sull'aumento dei dazi per l'immigrazione. E Trump apre un altro fronte con l'India: "Stop all'esenzione sulle tariffe per i prodotti importati negli Usa".

(Washington Post)
(Washington Post)

Il ministro degli Esteri messicano, Marcelo Ebrard, ha reso noto che la prossima settimana sarà a Washington per incontrare il segretario di Stato Mike Pompeo, nel tentativo di far rientrare la minaccia del presidente Donald Trump, di introdurre sanzioni a partire dal prossimo 10 giugno nella forma di dazi del cinque per cento su tutti i beni importati, legati all'aumento di migranti al confine. Non è chiaro tuttavia quali azioni Trump chiederà al Messico di adottare e lo stesso entourage di Trump non ha idea di cosa possa volere il presidente, scrive il Washington Post.

"Il vertice per risolvere la disputa degli Stati Uniti con il nostro paese si terrà mercoledì a Washington. Saremo fermi e difenderemo la dignità del Messico", ha scritto Ebrard che ieri ha parlato al telefono con Pompeo e con il consigliere della Casa Bianca Jared Kushner. "Inizia il processo negoziale", ha aggiunto in un tweet. Trump non sarà neanche a Washington, impegnato in un viaggio in Europa. E i suoi consiglieri sembrano non avere indicazioni oltre il generico slogan di fermare l'immigrazione illegale.

"Le tariffe sono per fermare gli stupefacenti e i migranti illegali", ha scritto. Il segretario del Tesoro, il rappresentante per il commercio Robert Lighthizer, e i consiglieri economici di Trump non sono neanche certi che le tariffe non possano mettere a rischio la revisione del Nafta. E alcuni gruppi di interesse hanno iniziato a discutere della possibilità di chiedere l'jntervento a un giudice federale. "C'è un rischio reale che la crisi possa avvitarsi in una brutta storia", ha spiegato l'ambasciatore in Messico durante l'Amministrazione Obama Carlos Pascual. Le relazioni economiche fra Usa e Messico si sono rafforzate malgrado la retorica e le politiche di Trump: le compagnie americane hanno importato lo scorso anno dal Messico beni per 346,5 miliardi di dollari.

Ma non ci sono solo la Cina e il Messico. Dal prossimo 5 giugno l'India perderà il trattamento commerciale preferenziale accordato dagli Stati Uniti, ha annunciato Trump: "Ho deciso che l'India non ha assicurato agli Stati Uniti un accesso equo e ragionevole ai suoi mercati. Di conseguenza, è opportuno mettere fine alla designazione dell'India come Paese in via di sviluppo beneficiario a partire dal 5 giugno". Trump aveva già notificato il 4 marzo scorso a Nuova Delhi ed al Congresso degli Stati Uniti la decisione di rimuovere l'India dal Sistema generalizzato delle preferenze (Gsp), introdotto nel 1976 per promuovere la crescita economica nei Paesi in via di sviluppo, permettendo di esportare prodotti negli Stati Uniti senza dazi.

"L'India, come gli Stati Uniti e altri paesi, difenderà sempre i suoi interessi nazionali in materia commerciale", ha risposto il ministero del Commercio a Nuova Delhi, mentre si profila la possibilità di aumentare i dazi per oltre 20 categorie di prodotti americani.

"Nel quadro delle nostre discussioni bilaterali commerciali, l'India ha offerto una risposta positiva a richieste significative degli Usa in uno sforzo di trovare un percorso accettabile per progredire. E' spiacevole che questo non sia stato accettato dagli Stati Uniti", si legge ancora nella nota. "Ho determinato che l'India non ha assicurato agli Stati Uniti di fornire accesso equo e ragionevole ai suoi mercati. Di conseguenza, è giusto porre fine alla designazione dell'India come paese in via di sviluppo beneficiario a partire dal cinque giugno", ha scritto il presidente americano. Il sistema delle preferenze generalizzate è stato introdotto nel 1976 per promuovere la crescita economica in paesi in via di sviluppo a cui consente di esportare circa 2mila prodotti industriali e tessili negli Stati Uniti senza l'applicazione di alcuna tariffa. L'India è il maggior beneficiario.

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