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Espulso Ali Agca, no alla richiesta della famiglia Orlandi di trattenerlo

29 dicembre 2014 | 09.54
LETTURA: 3 minuti

I legali dei parenti della ragazza scomparsa nel 1983: "Continua a dire che sa dove si trova Emanuela, sia ascoltato". Ma la Procura di Roma respinge l'istanza. L'attentatore di Wojtyla bloccato dalla polizia dopo che sabato si è recato in Vaticano per portare fiori sulla tomba di Giovanni Paolo II (VIDEO). In piazza San Pietro: "Sono tornato sul luogo del miracolo" (VIDEO). A testimoniare lo storico evento c'erano le telecamere di Aki-Adnkronos International (La fotostoria). La notizia fa il giro del mondo

Ali Agca
Ali Agca

Ali Agca è stato imbarcato in tarda serata su un volo da Roma Fiumicino per Istanbul dopo che il giudice di pace ha convalidato il provvedimento di espulsione. Il 'lupo grigio', seguito dalle telecamere Adnkronos, si è recato sabato scorso in Vaticano per depositare delle rose sulla tomba di Giovanni Paolo II, in occasione del 31esimo anniversario del suo incontro con il pontefice a Rebibbia, avvenuto il 27 dicembre 1983. Lì è stato bloccato dalla polizia italiana per i controlli amministrativi.

La procura di Roma non sentirà Ali Agca sul rapimento avvenuto nel 1983 di Emanuela Orlandi. Secondo quanto si è appreso per gli investigatori ''non esiste alcun bisogno di sentire nuovamente l'ex lupo grigio". E questo perché nel tempo Ali Agca ha fornito diverse testimonianze sulla vicenda sia pubblicamente che nel corso del procedimento che l'ha visto protagonista, ed è sempre apparso inattendibile.

Con un'istanza depositata in procura a Roma e indirizzata al procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo gli avvocati Massimo Krogh e Nicoletta Piergentili avevano chiesto che Ali Agca venisse ascoltato sul caso Orlandi. A sollecitare la richiesta era stato Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, la ragazza scomparsa il 22 giugno del 1983.

"Da tempo continua a ripetere che lui sa dove si trova Emanuela Orlandi. Ritengo che debba essere ascoltato dalla magistratura italiana, se non altro per fugare dubbi e interrogativi", aveva detto l'avvocato Piergentili.

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