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Alitalia, fonti: ok unanime Cdm a pagamento stipendi aprile

21 aprile 2021 | 20.00
LETTURA: 3 minuti

La cifra da investire dovrebbe essere pari a circa 50 milioni

(Foto Afp)
(Foto Afp)

Il Cdm ha dato l'ok unanime al pagamento degli stipendi di aprile dei dipendenti di Alitalia. Si apprende da fonti di governo. La cifra da investire dovrebbe essere pari a circa 50 milioni, ma non è ancora stata definita nel testo.

Nel pomeriggio i commissari straordinari dell'aviolinea avevano comunicato ai sindacati che senza lo sblocco dei 55 milioni di ristori per i danni subiti dalla pandemia non ci sarebbero stati i soldi per pagare le retribuzioni. L'allarme è subito scattato per rientrare in serata con la notizia che il Consiglio dei ministri ha dato l'ok unanime al pagamento degli stipendi.

Un sospiro di sollievo tirato al termine di un'altra giornata vissuta a nervi tesi che ha visto di nuovo in piazza questa mattina i lavoratori di Alitalia, che hanno protestato davanti alla sede della rappresentanza della Commissione europea a Roma. Una delegazione di Filt Cgil, Fil Cisl, Uiltrasporti e Ugl trasporti ha poi incontrato il vicedirettore della rappresentanza della Commissione europea Vito Borrelli per ribadire la propria ferma opposizione ai diktat della Ue, mentre nella vicina piazza Sant'Apostoli i lavoratori della compagnia di bandiera manifestavano con forza per il diritto al salario e al lavoro. Alla fine dell'incontro interlocutorio con Borrelli, le organizzazione sindacali sono tornate alla carica, annunciando lotta ad oltranza per una vertenza che si palesa ancora lunga e complessa.

La protesta è partita intorno alle nove a piazza Sant'Apostoli con l'inno di Mameli, fumogeni e uno striscione "Draghi sali a bordo...". Ancora slogan, cori e qualche momento di tensione. I manifestanti hanno forzato a spintoni il cordone della polizia riversandosi a piazza Venezia, proprio mentre i rappresentanti sindacali ribadivano nella sede della Commissione Ue di via Quattro Novembre "il fermo no alla doppia morale europea sia sui ristori che sulla partenza della nuova Ita".

"Abbiamo ribadito al dottor Borrelli che fermi non stiamo. Siamo pronti a scendere in piazza a oltranza", ha detto il segretario nazionale di Filt Cgil Fabrizio Cuscito, denunciando la discriminazione europea sugli aiuti di Stato: "Durante la pandemia -continua Cuscito- la compagnia è stata pesantemente danneggiata prendendo 9 euro a passeggero perso, mentre Air France ne ha presi 112 e la Lufthansa 55". Ma nel mirino dei rappresentanti sindacali ci sono soprattutto le condizioni capestro poste dalla Ue per la NewCo Ita. "I diktat Ue -tuona la segretaria nazionale di Fit Cisl Monica Mascia -servono solo agli altri vettori europei che vogliono prendersi il mercato italiano per spostare il reddito verso i loro paesi".

I sindacati d'altronde hanno ribadito da sempre che Alitalia non può diventare una compagnia Bonsai e anonima. "La nostra posizione è unitaria -spiega il segretario nazionale di Uiltrasporti Ivan Viglietti - serve una flotta adeguata che per noi non può essere inferiore alle 100 macchine, serve che abbia handling, manutenzione, faccia sistema con il paese anche sull'indotto e continui a conservare il logo". "Ha ragione Draghi -conclude Viglietti -la compagnia di bandiera deve partire con le proprie ali, ma queste ali bisogna dargliele". I lavoratori applaudono, riavvolgono le bandiere e defluiscono da piazza Sant'Apostoli. Ma, è chiaro, si tratta solo di un arrivederci.

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