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Alitalia, Lufthansa pronta a rilancio

13 novembre 2017 | 19.39
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(Fotogramma)
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Lufthansa non molla la presa su Alitalia e, anzi, rilancia. Il colosso tedesco, che il 16 ottobre scorso ha presentato un'offerta vincolante per l'acquisizione della compagnia italiana, dicendosi interessata a una "nuova Alitalia", sarebbe pronto, secondo indiscrezioni di stampa, a mettere in campo 250 milioni di euro per la flotta (90-100 aerei), rotte, personale navigante e parte della manutenzione. Sul versante occupazionale, il piano presentato dal ceo Carsten Spohr ai commissari straordinari di Alitalia conterebbe tagli occupazionali per 2000 unità.

Indiscrezioni alle quali, ancora una volta, Lufthansa oppone un secco 'no comment'. Così come nulla trapela dal quartier generale di Alitalia. Certo è che con questa mossa il gruppo tedesco torna a imporsi sulla scena dopo che, nei giorni scorsi, i riflettori si erano puntati sul fondo americano Cerberus che ha presentato una sua proposta, anche se fuori dalla procedura di gara, per l'acquisizione dell'intera compagnia.

Una proposta, quella del fondo di private equity, che ha, comunque, allargato l'orizzonte della partita in atto: gli stessi commissari hanno spiegato ai sindacati, una decina di giorni fa, che, in presenza di offerte significativamente migliori, sarebbero obbligati a tenerne conto. Si parla, dunque, con tutti, forti anche della situazione di cassa, con 850 milioni, che vede sostanzialmente intatto il prestito ponte, avendo come obiettivo prioritario l'interesse pubblico generale che è quello di garantire l'integratià aziendale.

Ma Lufthansa non sembra intenzionata a demordere. Sui contenuti le carte rimangono rigorosamente coperte ma l'interesse per Alitalia è confermato in toto. Proprio nel week end, il cfo del gruppo Ulrik Svensson, in un'intervista al Boersen Zeitung, ha dichiarato che Lufthansa, che intende fare la propria parte nel processo di consolidamento dell'industria del trasporto aereo europeo, è interessata a una Alitalia completamente ristrutturata. Lo stesso top manager aveva escluso categoricamente un interesse ad acquistare Alitalia "così com'è".

E, infatti, l'offerta presentata, che punta sull'aviation escludendo l'handling, comprende una proposta per una nuova struttura di Alitalia con un modello di business focalizzato. Lufthansa si è detta interessata solo ad alcune parti del network globale e per il business dei voli point-to-point. Per l'operazion Alitalia, Svensson parla di un modello Swiss che era un'azienda ristrutturata quando Lufthansa l'ha rilevata dalla vecchia Swissair.

Secondo le notizie pubblicate oggi, Lufthansa metterebbe sul piatto 250 milioni, manterrebbe 6000 dipendenti (piloti, assistenti di volo e alcuni amministrativi). Gli esuberi sarebbero circa 2000 concentrati nella parte amministrativa. Nelle scorse settimane aveva il gruppo tedesco aveva smentito notizie che parlavano di 6000 tagli e investimenti per 500 milioni di euro. Il piano Lufthansa punterebbe poi a fare di Fiumicino il 5 hub della compagnia mentre per gli aeroporti milanesi si punta per i voli point to point e di feederaggio verso gli hub.

Grande la cautela sul fronte sindacale. "Noi possiamo valutare solo la notizia. Non abbiamo conferme da Alitalia e Lufthansa", commenta il segretario nazionale della Filt-Cgil, Nino Cortorillo. "Se fosse una proposta di caraterre industriale, è apprezzabile. Alitalia - dice - deve stare dentro un'alleanza perchè il trasporto aereo non è fatto per compagnie singole". Ma, sottolinea ancora, "siamo perplessi perché questa notizia non è convalidata da nessuno. Potrebbe essere la base di discussione con uno dei player più importanti al mondo".

Per l'Ugl, la proposta "non è convincente". "Il punto chiave per rilanciare la compagnia - afferma il segretario generale Paolo Capone - è salvare l’occupazione nella sua unità, quindi bocceremo tutte quelle proposte volte ad intaccare la forza lavoro".

Per l'Usb, "se da una parte è difficile valutare il 'rilancio' da parte del vettore tedesco, dato che non conosciamo l'offerta originale, dall'altra, è chiaro che sta emergendo che Alitalia non è messa proprio così male da giustificare spezzatini e qualsiasi altra amenità del genere, come invece qualcuno si era ostinato a far credere".

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