Nessuno ha accettato di sostituire Muti
C'è il rischio concreto che 'Aida' e 'Nozze di Figaro', le due opere che avrebbe dovuto dirigere Riccardo Muti al Teatro dell'Opera di Roma, saltino dalla programmazione. E' quanto apprende l'Adnkronos dopo il vertice che si è tenuto oggi nella sede del ministero dei Beni culturali e del Turismo, tra il ministro Dario Franceschini, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il sindaco di Roma, Ignazio Marino e il sovrintendente del Teatro dell'Opera, Carlo Fuortes.
Quello che sarebbe emerso dall'incontro è che, dopo un giro di consultazioni tra i direttori d'orchestra 'papabili', nessuno sarebbe disponibile a salire sul podio del Costanzi per le due opere che avrebbe dovuto dirigere Muti. Un sostituto, infatti, potrebbe mettere in moto i soliti scioperi, regalando al Teatro dell'Opera una "figuraccia planetaria". Dal canto loro, i vertici della fondazione lirica capitolina e i soci fondatori (Regione, Comune e Mibact), sempre a quanto rivelano le fonti, si considerano dalla parte della ragione per via del piano di ristrutturazione presentato, con tanto di investimenti, a fronte dei quali sarebbero stati fatti solo gli ormai tristemente famosi scioperi della 'Bohéme' a Caracalla e i contrasti in occasione della 'Manon Lescaut' diretta da Muti.
Adesso tutto è nelle mani degli avvocati per capire quali siano le partite che si possono aprire, in modo da avere una soluzione per l'Opera di Roma totalmente blindata a livello amministrativo. La decisione è demandata al Consiglio d'amministrazione della Fondazione in programma giovedì prossimo, ma quello di cui non sembra si sia parlato oggi è l'ipotesi di liquidazione del Teatro, circolata invece negli ultimi giorni tra quelle possibili.