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Droni: vola il mercato assicurativo europeo, nel 2020 premi per 4-5 mln

11 novembre 2014 | 15.30
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Non è stato semplice per le compagnie calcolare le coperture per la mancanza di uno storico degli incidenti, ma la Pagnanelli Risk Solutions prevede per il settore "un aumento esponenziale". L'allarme di Castro (Roma Drone Conference): "Rischi per il sorvolo su centri cittadini, monumenti e grandi aeroporti"

Droni: vola il mercato assicurativo europeo, nel 2020 premi per 4-5 mln

La 'drone-mania' contagia anche il mercato assicurativo che fiuta l'affare. A oggi le polizze di questi velivoli, utilizzati per attività professionali, raggiungono un premio pari a circa 200mila euro in Italia e a circa 1,5 milioni di euro in Europa. Con il moltiplicarsi dei droni, calcola la Pagnanelli Risk Solutions, nel 2020 i valori dovrebbero aumentare esponenzialmente raggiungendo circa i 4-5 milioni in ambito europeo. Se cade o se va a sbattere il drone può anche fare danni. Per questo, secondo quanto stabilito dall'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, si rende necessaria e obbligatoria l'assicurazione di responsabilità civile verso terzi per i velivoli, utilizzati per scopi professionali. "All'inizio c'è stata qualche difficoltà nel mondo assicurativo - spiega all'Adnkronos Luciano Castro, presidente di Roma Drone Conference - adesso cominciano finalmente a definirsi le prime polizze studiate per i droni che aprono quindi un mercato in crescita esponenziale". Per il debutto ufficiale di queste polizze bisognerà aspettare però domani, giorno del secondo appuntamento con la Roma Drone Conference (Guarda le foto).

Droni per le riprese televisive o cinematografiche, per il monitoraggio ambientale o per i soccorsi in caso di disastri. Gli usi sono molteplici senza dimenticare quello ludico. Oltre ai droni più grandi con un utilizzo professionale, ce ne sono alcuni più piccoli con un peso che va da pochi grammi a qualche chilo. Alcuni costano anche poco, meno di un centinaio di euro, e quindi possono essere alla portata di tutti. "Una diffusione - rileva Castro - che si sta facendo sempre più massiccia e che porta al sorgere di nuove problematiche nell'ambito della sicurezza del volo. Sia per quanto riguarda il traffico nello spazio aereo, soprattutto a bassa quota, che per il sorvolo su centri cittadini, monumenti e grandi aeroporti". Di recente un drone ha sorvolato una centrale nucleare francese in smantellamento, ma secondo la stampa locale ci sarebbero circa una ventina di casi simili in tutto il Paese. "E' un problema che si ripropone anche in Italia - spiega Castro - anche se al momento non abbiamo notizie di siti sensibili o caserme che siano state sorvolate da droni. La diffusione dei piccoli droni impone quindi i nuova consapevolezza delle regole del volo e dei numerosi divieti presenti sul territorio nazionale".

Dal 28 novembre poi la società Iptsat pubblicherà on line una dettagliata mappa in rete su tutte le 'no fly zone' in Italia, le aree dove non è consentito il sorvolo a uso dei neo-piloti di droni professionali.

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