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‘Antico Caffè Greco’, in un libro le atmosfere e suggestioni dello storico ritrovo degli artisti

05 gennaio 2023 | 19.54
LETTURA: 3 minuti

Un omaggio letterario di Cesare Pascarella alla caffetteria romana aperta nel 1760

 - Ludwig Johan Passini, Artist in Caffè Greco in Rome
- Ludwig Johan Passini, Artist in Caffè Greco in Rome

Un omaggio letterario all''Antico Caffè Greco' di via Condotti. Il libro dal titolo omonimo di Cesare Pascarella, per Arbor Sapientiae Editore, fa rivivere la suggestione del clima culturale e artistico che dalla metà del Settecento fino al secolo scorso ha allietato le stanze della più nota caffetteria di Roma nonché una delle più antiche d’Italia. Il caffè servito in questo locale proveniva dalla Grecia perché greco fu il primo proprietario ed era una bevanda così sferzante da essere considerata dal papa alla stregua di una droga e quindi vietata ai cristiani. Una tazzina di questo caffè costava poco e per gli artisti era un sostentamento quotidiano, in più le sale e salette del caffè offrivano riparo e sistemazione per quasi tutto il giorno a chi si sedeva per sorseggiare la calda bevanda e poi rimaneva a parlare, scrivere o dipingere su quei tavoli che ancora oggi ospitano i clienti.

Non un semplice caffè, ma un luogo di ritrovo che spesso sconfinava in veri e propri circoli culturali e ne son testimonianza i regali di quadri e scritti originali lasciati dagli artisti come ringraziamento per le tante ore trascorse nel locale. Inoltre molti artisti avevano la domiciliazione della posta proprio al Caffè Greco, e ogni mattina si svolgeva il rito della distribuzione delle lettere proprio dal bancone dove si serviva il caffè. La piccola sala, chiamata omnibus, con il lucernaio sul tetto, fu sempre la prediletta dagli intellettuali per i loro cenacoli. Le pagine del volume di Pascarella restituiscono in modo molto efficace la storia del noto caffè romano, ma anche il clima culturale risorgimentale che spesso trovava confronto e organizzazione proprio tra i tavoli del locale.

Non solo un caffè quindi, ma un luogo di ritrovo dell’umanità più creativa e stimolante che si è avvicendata a Roma dal 1760 in poi. Oggi dal civico 86 di via Condotti la scritta “Antico Caffè Greco” potrebbe scomparire. Il più antico caffè letterario di Roma è a rischio di chiusura. Più di duecentocinquanta anni di storia, a causa di un contenzioso, potrebbero rimanere soltanto un ricordo, ben radicato nelle menti di chi vive e di conosce le vicende intellettuali della Capitale. Questo libro offre la storia dell’antico Caffè Greco attraverso la prosa suggestiva e suadente di Cesare Pascarella che non manca di rievocazioni risorgimentali e goliardiche ma anche di vita quotidiana, di nobiltà e miseria a testimoniare la composita varietà umana che frequentava l’antico caffè senza particolari problemi di status sociale.

Cosa rimane oggi di tale glorioso passato? Rimane certamente il valore inestimabile del bene culturale perché l’Antico Caffè Greco, oltre ad essere un luogo legato alla memoria di tanti intellettuali ed artisti che si sono avvicendati per più di duecentocinquanta anni ed hanno lasciato ricordi in disegni e scritti del loro tempo trascorso nel caffè, è soprattutto un museo liberamente visitabile per chi entra nel locale. Con circa trecento splendide opere d’arte appese alle sue pareti, simboli silenziosi ma tangibili di una storia che si è vissuta al suo interno e della volontà dei protagonisti di lasciarne traccia, il Caffè Greco è un luogo unico e un bene culturale assoluto che in quanto tale, va tutelato e protetto. Sedersi con una tazzina in mano, anche solo per il tempo di un caffè, davanti ad un quadro originale e quasi sconosciuto di Angelika Kauffmann, come Orfeo ed Euridice, è un’esperienza non ripetibile in alcun altro posto al mondo.

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