"Quello che c'è è il possibile, sulla base di gusto e di indirizzo. E' il possibile". Non vuole essere un Festival di Sanremo dei 'nomi' quello presentato dal direttore artistico e conduttore Fabio Fazio. A percorrere la 64esima edizione, nelle sue cinque serate, che andranno in onda dal 18 al 22 febbraio in diretta su Rai1, saranno i temi della bellezza e quelli dei 60 anni della televisione italiana. Con ospiti, quindi, che hanno fatto la storia della canzone d'autore, da Renzo Arbore a Raffaella Carrà, da Gino Paoli a Claudio Baglioni.
Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, è la grande novità dell'edizione. Il regista de 'La mafia uccide solo d'estate' e l'autore televisivo di dissacranti e originali video-storie su Mtv aprirà, come in una sorta di Prefestival, tutte le serate di Sanremo con video annunciati come taglienti, ma allo stesso tempo affettuosi, nei confronti della canzone popolare. Doveroso, al Festival, l'omaggio a Claudio Abbado, scomparso di recente; in attesa, invece, la presenza dell'astronauta Luca Parmitano.
Tra le novità anticipate, anche il 'Sanremo club', nella serata di venerdì, che mescolerà pop e canzone d'autore, ossia Premio Tenco e Festival, nel tentativo di "abbattere le separazioni" che per troppo tempo hanno caratterizzato le due manifestazioni, permettendo ai 14 cantanti in gara di esibirsi con le 'loro' canzoni d'autore. Annunciato da Giancarlo Leone, direttore di Rai1, anche il 'dopofestival' in diretta esclusiva sul web e trasmesso dal portale Rai.Tv. La conduzione sarà affidata a Filippo Solibello e Marco Ardemagni.
Non cambia il meccanismo di voto, affidato anche quest'anno al televoto, alla giuria della stampa e alla giuria di qualità, di cui sarà presidente il regista Paolo Virzì, né l'idea della doppia canzone, di cui solo una rimarrà in competizione. Quanto all'aspetto musicale, "abbiamo rifiutato il cast televisivo", ha detto Fazio, spiegando che tutte le scelte sono state dettate da un criterio "rispettoso degli artisti e della musica". Non è stato accettato, insomma, chi diceva: 'Ho scritto la canzone giusta per Sanremo'.
Le canzoni devono essere piene di "contemporaneità" e, come precisa all'Adnkronos uno degli autori, Pietro Galeotti, devono potersi "mantenere nel tempo, senza che si perda la loro traccia negli anni". Tornando a quel "possibile", Galeotti sottolinea che il festival deve essere "la fotografia della realtà di oggi, non il festival dei nomi a tutti i costi ma di quelli coerenti con la narrazione". E la tradizione.
'Bellezza' è la parola più usata nella conferenza stampa. Luciana Littizzetto, che ha annunciato che si vestirà solo di Gucci ("sarò molto f..."), la declina così: "Il tema è molto legato al femminile e anche alle presenze al Festival: ci sarà Franca Valeri, bella da sempre ed elegante, l'energia della bellezza di Raffaella Carrà e la bellezza francese di Laetitia Casta". Ma quello della bellezza è anche un esplicito riferimento al patrimonio artistico italiano a cui si alluderà nella scenografia curata per il secondo anno da Emanuela Trixie Zitkowsky.
Nella scenografia, infatti, un palazzo italiano del Settecento, c'è il rimando alla bellezza del Paese come "necessità, a volte trascurata, che diventa cronaca quando riguarda il dissesto del territorio", come argomentato dallo stesso Fazio.
Nella conferenza stampa non c'è stato nessun riferimento alla crisi come lo scorso anno, ma ai costi sì. Il direttore di Rai 1, Giancarlo Leone, ha precisato che il Festival ad oggi è "a costo zero" e, anzi, potrebbe anche "produrre degli utili" alla fine delle cinque serate, anche perché le sue spese (circa 18 mln) sono stati coperte nelle scorse settimane da sponsor e pubblicità.
Sul palco dell'Ariston si esibiranno, infine, tra gli altri, Paolo Nutini, Yusuf Cat Stevens e Damien Rice.
